Love me like you do
Capitolo 18
È quando abbassi la guardia che rischi di farti più male. È quando sei troppo felice che rischi di perdere tutto. È quando pensi di aver esaurito le cose brutte da vivere che queste tornano a bussare alla tua porta. Perché per una persona che ha sofferto troppo, la felicità troppo intensa deve essere quasi un campanello d'allarme. E una giornata di sole si può sempre trasformare in una di pioggia...
Ero stranamente a casa mia...stranamente perché da fine ottobre passavo più tempo a casa di Stephan che a casa mia. Erano passate tre settimane da quella mia sorpresa al "Tropicana". Io Sara e Cristian almeno due sere a settimana ci trasferivamo armi e bagagli da lui. Spesso loro mi chiedevano perché non portassimo le nostre cose in blocco direttamente lì. Ed io quasi quasi non sapevo cosa rispondere. Io che ero stata sempre fin troppo riflessiva ora avrei fatto di tutto per stare anche solo qualche ora in più con lui. Lavoravo di giorno, io che ero abituata a tirare le tre di notte prima, per essere libera la sera. Quando stavamo da lui dopo cena e dopo aver messo a letto i bimbi nella " loro camera" come era stata ribattezzata, ci rintanavamo nella "nostra" camera. Parlavamo di ogni cosa, di quello che ci passava per la testa, di quanto la vita fosse strana a volte, di quanto quando non ti aspettavi nulla era proprio in quel momento che la tua vita poteva svoltare. Guardavamo la TV anche se non eravamo d accordo su cosa vedere..io avevo i miei telefilm da seguire ma con lui che mi distraeva ogni tre secondi era praticamente impossibile. Io facevo lo stesso quando lui decideva di giocare alla Play. A volte stavo semplicemente appoggiata alla testiera del letto con un libro da leggere mentre lui, joystick in mano, giocava a FIFA sulla TV davanti al letto. Mi fissavo a guardarlo, e quando lui se ne accorgeva si girava e mi sorrideva. Allora io mettevo giù il libro e gli andavo accanto. Mi accoccolavo vicino a lui. Stephan aveva cercato di insegnarmi a giocare alla Play ma era una causa persa, cosi mi limitavo a guardarlo. Fino a che lui metteva giù il joystick e si girava verso di me. A volte ci abbracciavamo e basta, era sufficiente quello per farmi sentire in pace con il resto del mondo. Altre volte passavamo la notte a fare l'amore, mai sazi di essere un 'noi', mai appagati di quanto riuscivamo a darci a vicenda. Poteva prevalere la passione, o la dolcezza, o ci poteva essere un buon mix, riuscivamo ogni volta a buttare giù un altro pezzetto del mio muro che ormai non esisteva quasi più. Avevo messo tutto l'impegno del mondo per costruirlo, pezzo per pezzo, cercando di farlo il più resistente possibile ed erano bastati meno di due mesi a lui per abbatterlo totalmente. Riuscivo a non provare vergogna in qualsiasi situazione, anche davanti alle altre persone non avevo più timore a tenerlo per mano o a baciarlo. E i miei figli ormai sbandieravano al mondo intero il fatto che la loro mamma fosse fidanzata con un ragazzo bellissimo, parola di Sara, che li portava a mangiare il gelato quando poteva e che dava loro i pass per lo stadio. Insomma la nostra vita era cambiata radicalmente e di questo dovevo solo ringraziare Sara. Perché il regalo che mi aveva fatto ormai quasi due mesi prima mi aveva letteralmente sconvolto la vita..in positivo naturalmente. Quella mattina ero a casa a lavorare ma il programma era di rimanere lì fino al primo pomeriggio e poi andare a a casa di Stephan, senza i bambini quella volta. Li avrebbe tenuti mia mamma cosi noi avremmo potuto anche uscire a cena magari, oppure saremmo finiti a rintanarci in stanza come succedeva spesso. A mezzogiorno ero impegnata davanti al PC quando sentii qualcuno bussare alla porta di casa. Con il cellulare in mano andai ad aprire e rimasi di sasso. Davanti a me in mio peggior incubo "Che cazzo vuoi?"
"Ciao non mi fai entrare?" il mio primo pensiero fu di sbattergli la porta in faccia ma la Marzia che ero diventata nell'ultimo periodo era diversa da quella che ero stata fino a due mesi prima. Era più forte, più sicura in se stessa, e non avrebbe permesso a nessuno di relegarla in un angoletto. Mi feci da parte e mi misi il cellulare nella tasca dei jeans. Andai verso la cucina e mi appoggiai al tavolo. Indossavo un jeans stretto e una delle magliette di Stephan.. Il mio ex si avvicinò e mi toccò distrattamente una manica sentenziando "Carina...è del tuo nuovo ragazzo?"
"Bhe certo ha più buon gusto di te nel vestire" lui era in tuta nera con una maglietta grigia e delle scarpe da ginnastica che avevano visto tempi migliori "Cosa vuoi?" non lo vedevo da mesi. L'ultima volta ci eravamo visti per caso in giro e da allora non lo avevo neanche più sentito al telefono.
"Bhe volevo vederti...stai diventando famosa"
"Vaffanculo... sai che non me ne frega nulla di diventare famosa o conosciuta..comunque ora mi hai vista..puoi andare"
"Potremmo parlare un pò" il mio ex si avvicinò e mi mise una mano sul fianco. Io indietreggiai e mi spostai di lato scivolando sul piano della tavolo "Se vuoi parlare stammi lontano"
"Con lui non scappi vero?"
"Siete molto diversi"
"Sono sicuro che fate dei giochetti niente male quando siete soli..ricordo che eri brava.."
"Hai finito? Devo lavorare e non ho proprio tempo di stare a sentire le tue stronzate"
"Da quando sei diventata così sfrontata? Mi sa che il ragazzino ha saputo tirar fuori il tuo lato più ribelle. Con me eri sempre fin troppo accondiscendente.. ora mi divertirei di più sicuramente"
"Non lo potremo mai sapere dato che non avrai più la possibilità di divertirti con me"
"Ha l'esclusiva?"
"Ha molto di più che l'esclusiva.. ha il mio cuore ed il mio amore incondizionato. Cosa che tu non hai mai avuto. Non perché sia stata con altri mentre stavamo assieme ma perché non sono mai stata cosi bene con te come sto con lui..quindi..."
"E cosa avrebbe di più rispetto a me scusa?"
"Stai scherzando spero...senti non ho sul serio tempo per le tue stronzate"
"Voglio saperlo...ti fa sentire più donna? È solo un ragazzino di 20 anni che presto di stuferá di averti tra i piedi"
"È molto più uomo di te anche se ha esattamente 10 anni in meno...e anche se ti stuferá, presto o tardi, mi avrà regalato molte più emozioni lui rispetto a te..con te sono stata sei anni ma non ho mai provato quello che lui mi ha fatto provare in meno di due mesi..quindi...smettila"
"Senti carina..." mi prese il polso ed iniziò a torcermi il braccio "...tu sei solo una ragazzetta che ora si vuole divertire e che invece pensa di aver trovato il grande amore della sua vita. Ma l'unico che ti abbia mai amata sono stato io"
"Tu? Tu mi avresti amata? No tu mi hai solo usata per allontanarti dalla tua famiglia malata e hai cercato di convincermi che fosse la cosa giusta affrettare i tempi. Correre e andare a vivere insieme il più in fretta possibile e poi avere due bambini uno dietro l'altro...tu volevi solo legarmi a te..ed io cogliona che te l'ho lasciato fare...ma adesso tu non hai potere su di me"
"Io ho molto potere invece...potrei prenderti in questo momento, portarti via dalla tua casetta ed il tuo fidanzatino non saprebbe neanche trovarti...oppure potrei cercare lui...credo che ci rimarresti male se gli succedesse qualcosa"
"Non provarci" urlai e presa da uno scatto d'ira liberali il polso e lo spinsi via "Lui è l'unica cosa bella che mi sia successa nella vita insieme a Sara e Cristian quindi non provare a toccarlo"
"Ma sei innamorata sul serio allora...dio che bello" mi prese in giro lui "E dimmi com'è? Ti soddisfa? Altrimenti potremmo ripassare qualcosa io e te"
"Sparisci da casa mia...vai fuori"
"Un bicchiere d'acqua posso prenderlo?" si spostò verso il mobile e prese un bicchiere per poi riempirlo con un pó di acqua del rubinetto "Ora te ne vai?" lo presi per la spalla ed un secondo dopo mi ritrovai per terra con la mano sulla guancia che stava iniziando a scaldarsi e lui che incombeva su di me "Non rivolgerti mai a me in quel modo..sei solo una puttana e prima o poi sarai di nuovo mia...perché tu lo sarai sempre.." mi superò scavalcandomi e poi uscì da casa mia sbattendo la porta. A fatica mi alzai, mi appoggiai alla sedia e poi con passo malfermo andai verso il bagno. Mi guardai allo specchio e notai subito il segno rosso sulla guancia, mi pizzicava ed era caldissima. Mi buttai in faccia dell'acqua gelata e tirando su la manica della camicia per non bagnarla notai anche il segno rosso sul polso. La sua stretta aveva lasciato quel segno di possesso che avevo sempre odiato....non piansi...ero come anestetizzata...
Finii il lavoro che dovevo consegnare poi chiusi tutto e buttai un cambio in una sacca. Presi il telefono, infilai la giacchetta di pelle, uscii di casa e andai alla piazza più vicina dove salii su un taxi e mi feci portare a casa di Stephan.
Quando entrai mi tolsi le scarpe e i jeans poi andai in camera, mi buttai sul letto rannicchiandomi dalla sua parte sotto le coperte e solo in quel momento piansi...
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Love me like you do
FanfictionMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...