CAPITOLO 19

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Capitolo19

I miei incubi di solito cominciavano con una stanza buia. A volte non riuscivo a vedere nulla intorno a me, altre volte percepivo solo una presenza che pian piano si trasformava in un'oppressione al petto che mi impediva di respirare. A quel punto di solito mi svegliavo, spalancando gli occhi e cercando di regolarizzare il battuto forsennato del mio cuore. Sapevo di dover sfuggire da quegli incubi prima che diventassero insostenibili. Alcune volte mi bastava pensare ad una cosa positiva e la sensazione brutta scompariva, quella mattina mi mossi nel letto cercando il corpo di Stephan accanto a me ma trovai solo il lenzuolo freddo. Spalancai gli occhi e mi tirai su a sedere. Trattenni la stoffa cercando di scaldarmi per quanto fosse possibile ma avrei avuto proprio bisogno di un suo abbraccio. Scesi dal letto raccogliendo l'intimo e la mia canotta ma faceva un freddo cane così indossai una sua felpa che trovai nel cassetto. Quando misi la mano nella tasca toccai un foglietto, tirandolo fuori scoprii che era un biglietto da visita di una certa Marta. Nome vergato su un bellissimo biglietto grigio perla con scritto sotto un numero di telefono. Lo strinsi con forza e poi lo rimisi dopo lo avevo trovato. Uscii dalla stanza e seguii la sua voce che stava parlando al telefono. Lo trovai in cucina con addosso un paio di jeans neri stretti che seguivano la linea del fondoschiena e una camicia bianca lasciata aperta a rivelare il fisico scolpito "Ok....ci vediamo alle due allora. E scusa se non ti ho chiamata ma ieri sera sono stato preso. Si si tranquilla non ti preoccupare"
Una pausa mentre LEI gli parlava all'altro capo del telefono e poi la sua risata bassa "Sarà una bellissima sorpresa... a dopo.. ciao" Stephan chiuse la telefonata e poi riprese ad abbottonarsi la camicia. Io mi schiarii la voce e lui si girò di scatto "Amore mio" io lo guardai con un'espressione a metà fra la furia ceca e la gelosia ma articolai comunque un "Ciao" poi mi diressi verso la macchinetta del caffè.
"Con chi parlavi?"
"Niente di importante"
"Tanto vi vedete alle due"
"Hai sentito" la sua faccia colpevole fu una pugnalata al cuore "Non dovevi saperlo così.."
"Ma vaffanculo" buttai giù il caffè tutto d'un fiato rischiando di morire per quanto era caldo ma la sensazione del liquido bollente sulla lingua era una buona distrazione da quello che sentivo dentro. Mi mossi per uscire dalla cucina ma lui fu più veloce e mi bloccò "Ma cosa hai capito?"
"Ho capito che mi vestiró e me ne tornerò a casa"
"Hey calmati"
"Ma cazzo devo calmarmi...dì a Marta di calmarsi" lui mi fissò con un momento poi mi sorrise e mi strinse a sé mentre io cercavo di rimanere immobile anche se la tentazione di affondare il viso nel suo petto era tanta, troppa. Il sangue mi ribolliva nelle vene da quanto ero gelosa e la risatina che lui stentava a trattenere era solo benzina sul fuoco della mia incazzatura "Spostati"
"Marzia...hai trovato il bigliettino di Marta nella felpa" mossi la mano per cercare il bigliettino e glielo sbattei sul petto dopo essermi finalmente allontanata.
"Sei gelosa?"
"Io? Assolutamente no.."
"Il mio amore geloso...dio quanto ti amo quando hai la faccia incazzata. Marta è la ragazza che si sta occupando del tuo regalo"
"Del mio...?"
"Regalo...alle due dobbiamo andare a prenderla"
"Chi? Marta?"
"Marta lavora al Concessionario Audi che ha il tuo regalo"
"Un'Audi?"
"Bhe ti piace tanto guidare la mia...e non mi fido tu vada in giro con la tua scassata 600. Ora dovrai fare avanti e indietro fra casa tua e casa nostra...e preferisco tu lo faccia su una macchina nuova... con due seggiolini per i bambini e tutto il resto..Marta si è occupata di scegliere il modello migliore e di consigliarmi cosa era meglio aggiungere o togliere"
"Ripeti l'aggettivo che hai usato per casa.."
"Nostra..." mi avvicinai per stampargli un bacio sulle labbra "Mi ero già fatta 300 film mentali su te e questa Marta..alta, bionda e occhi verdi.."
"Marta ha l'età di mia madre..non è alta, i capelli rossi e gli occhiali...e smettila di immaginarmi impegnato in relazioni clandestine con altre ragazze. Io amo te e quindi tutte le Marta, Samantha, Deborah eccetera eccetera di sto mondo non mi interessano proprio..."
"Ti ho rovinato la sorpresa" lo guardai con aria colpevole ma lui mi diede un veloce buffetto sulla guancia prima di allontanarsi e andare a sedersi su uno sgabello della penisola "Vieni qua" mi accoccolai contro di lui che mi fece spazio aprendo le gambe "Volevo farti una sorpresa semplicemente perché so che le ami e ho pensato alla macchina perché ami guidare la mia e ora che dovrai guidarla di più sono più sicuro a saperti alla guida di una macchina nuova piuttosto che della tua vecchia auto..il biglietto che hai trovato nella felpa me l'aveva dato Marta l'altro giorno quando sono andato a firmare delle carte in Concessionario. Dovevo richiamarla ieri sera dopo essere tornato a casa per confermarle il ritiro per oggi ma poi ho pensato ad altro e stamattina lei mi ha chiamato"
"Io mi sono svegliata con un incubo e..."
"Hey piccola.. Vieni qua" mi attirò a sé e mi culló prima di staccarmi leggermente e darmi il primo vero bacio della giornata "Com'era questo incubo?"
"Non me lo ricordo. Ricordo solo il buio ed il freddo e...volevo solo abbracciarti appena sveglia"
"Sono qua..ora programma della giornata visto che ho chiesto un giorno di permesso e non protestare..so che fra poco devi essere dalla psicologa...andiamo lì poi a ritirare la macchina e poi ci facciamo un giro per negozi per iniziare a respirare l'aria pre natalizia... manca un mese in fondo"
"Dovevo giusto fare un giro per negozi" dissi sfoderando un sorriso enorme
"Cosi ti regalo qualcosa"
"Hai finito?"
"Di fare cosa?"
"Posso permettermi un paio di jeans nuovi o una maglietta"
"Ma io voglio regalarti un abito che tu possa sfoggiare ad un'evento a cui prima o poi dovremo sicuramente partecipare...un abito lungo, elegante, con un bello spacco..."
"Che devi fare con lo spacco?"
"Poi vediamo" iniziò a percorrere con le mani l'interno coscia, avanti ed indietro ed io mi aggrappai letteralmente a lui. Si alzò in piedi e mi spinse contro il ripiano della cucina. Ci salii praticamente sopra, e aprii le gambe accogliendolo e intrecciando le caviglie dietro di lui. Gli slacciai i bottoni della camicia che lui aveva allacciato poco prima ma non gliela sfilai, mi piaceva troppo con la camicia aperta..gli percorsi la pelle con le unghie e lui rabbrividì. Gli fece scendere lentamente la cerniera dei jeans neri e glieli abbrassai quanto bastava per liberare la sua eccitazione ed iniziare a far scorrere la mano su e giù. Dio mi sentivo potente in quei momenti, mi sentivo di poter fare qualunque cosa...sentivo di avere letteralmente la situazione in pugno ed era una scarica di adrenalina pazzesca. Stephan mi fece scendere dal ripiano e mi abbassò le mutandine per poi spingermi di nuovo vicino al bordo. Mi slacciai velocemente la felpa e la buttai dietro di lui prima di stuzzicarlo facendogli pian piano perdere il controllo. Entrambi eravamo due persone che avevamo bisogno di tenere sotto controllo quello che ci circondava ma avevamo imparato che insieme era bellissimo perderlo...sentirsi completamente su un altro pianeta...continuammo a baciarci fino a perdere il fiato e quando ci staccammo la temperatura in cucina era salita a livelli altissimi. Spalancai le gambe e lo accolsi dentro di me. Fu veloce, intenso, erotico e dannatamente appagante. Lo sentii distintamente toccare il mio centro e mandarmi letteralmente in paradiso e ritorno. Ci ritrovammo a raggiungere l'orgasmo nello stesso momento, occhi negli occhi e respiri fusi. Le lingue si cercarono ancora, scivolarono l'una sull'altra, io gli strinsi il labbro fra i denti e lui fece lo stesso. Mi ero sempre considerata una brava ragazza ma lui mi aveva fatto scoprire che andare all'inferno in due, non avendone mai abbastanza era dannatamente bello. Ci sorridemmo con le labbra appiccicate l'una all'altra, con i cuori ancora in fibrillazione "Buongiorno amore mio..ora meglio che ti vesti"
"Ti amo"
"Anche io..tanto....troppo..."

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora