CAPITOLO 21

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Capitolo 21

"Sei sicuro che sto bene?"
"Marzia..hai finito?"
"Uff....sembro...non lo so.."
"Smettila...sei bellissima va bene?" fissai dubbiosa lo specchio, davanti, di lato, profilo destro e sinistro..era tutto a posto ma non mi sentivo a mio agio. Indossavo un abito da sera nero di Dolce&Gabbana. Corpetto semplice, maniche di pizzo e gonna che si allargava verso il fondo per creare un piccolissimo strascico. Ai piedi décolleté tacco 15 di raso nero, in mano un piccola clutch nera che conteneva giusto il telefono e le chiavi di casa. Quelle di casa di Stephan per essere precisi...erano passati dieci giorni da quando avevamo detto ai miei genitori dell'intenzione di andare ad abitare assieme e avevo iniziato a portare lì alcune mie cose. Due giorni prima quella che sarebbe diventata la camera dei bimbi era stata dipinta a metà..principesse da una parte e treni dall'altra. Quella sera Cristian e Sara erano da mia mamma mentre io e il mio fidanzato avremmo dovuto partecipare ad un evento ufficiale della Roma, il primo per me. Una sorta di festa di Natale in anticipo, dress code della serata abito rigorosamente nero e da gran sera. Ero truccata e pettinata perfettamente, eravamo anche in anticipo ma non mi decidevo a staccarmi da quello specchio "Ste"
"Che c'è?" abito tre pezzi nero, come la cravatta e camicia bianca, scarpe eleganti lucide e capelli perfettamente a posto. Il mio bel fidanzato, pronto per essere scartato lentamente a fine serata.
"Non ce la faccio"
"Marzia... ne parliamo da una settimana...è una serata, anzi sono quattro ore, dieci foto o anche meno, qualche presentazione e una cena..poi ce ne torniamo a casa dove ti toglieró questo magnifico vestito, perché sei proprio da spogliare..." inclinai la testa mentre lui faceva scorrere la bocca sul mio collo, avanti ed indietro "Andiamo?"
"Non posso amore mio...è più forte di me.." mi spostai di lato e appogiandomi al cassettone mi tolsi prima una scarpa e poi l'altra. Appoggiai la borsa sul letto e poi mi sedetti vicino "Marzia...amore mio..ci tengo un sacco che tu venga. È la nostra prima uscita ufficiale, ti divertirai e poi conoscerai meglio le altre fidanzate e mogli dei miei compagni"
"Lo so che ci tieni ma..non riesco a farlo, mi spiace... sono totalmente bloccata"
"Non mi rifare la storia del " non sono abbastanza per te" che stavolta mi incazzo veramente... Cosa c'è che non va in te?"
"Tutto...le altre saranno tutte sicure di loro e bellissime mentre io sarò insicura e paurosa e non riuscirò a spiccicare parola..."
"Neanche a me piace andare a ste serate, insomma preferirei stare sotto le coperte con te ma la società ci tiene.. dai... per favore"
Scossi la testa e mi rialzai in piedi. Abbassai con difficoltà la cerniera posteriore dell'abito e me lo feci scivolare addosso, lo raccolsi da terra e lo poggiai sulla sedia. Rabbrividii visto che ero in intimo, uno striminzito reggiseno nero senza spalline e un tanga quasi inesistente che mi ero divertita a compare ma che ora mi fece solo rabbia. Rabbia perché stavo tentando di fare tutto nel modo giusto ma sembrava sempre che sbagliassi.
Mi infilai la maglia che portavo in casa e andai in bagno per struccarmi "Sei seria?"
"In che senso?"
"Stai a casa?"
"Si"
"Non te ne frega un cazzo del sottoscritto"
"Proprio perché ti amo preferisco non venire, sarei solo un peso"
"Allora fai una cosa...per non pesare su di me vai a casa tua. Tornerò tardi e quando tornerò sarò stanco e non avrò voglia di riprendere le stesse discussioni"
"Dai Ste"
"Dai Ste un cazzo...sto facendo di tutto per te, sto stravolgendo la mia vita e lo faccio perché ci credo a noi due...ci credo al significato di questi due anelli. Per me vogliono dire che entrambi faremo dei passi l'uno verso l'altro...ma tu ne fai uno avanti e 30 indietro"
"Pensi che sia facile per me? Eh?"
"Non ti sforzi neanche a volte"
"È una cena...vacci da solo se ti fa così piacere andarci.."
"Mi sarebbe piaciuto andarci con la mia fidanzata"
"Allora te ne trovavi una meno complessata e problematica..."
"Ancora con sta storia? Basta Marzia... amo te...cosa posso farci?"
"Nulla...o forse sei ancora in tempo a tirarti indietro"
"Scusa?"
"Se avessi scelto una ragazza della tua età, non avresti avuto questi problemi. Lei sarebbe stata contentissima di accompagnarti a questi eventi, dove avrebbe sorriso a destra e a manca"
"Ma vaffanculo Marzia.."
"Ma si fai quel cazzo che vuoi"
"Perfetto" lo vidi raccogliere il cellulare e le chiavi di casa e della macchina prima di mettersi davanti allo specchio, sistemarsi e poi andare verso la porta. Io mi infilai un paio di pantaloni della tuta e trasferii cellulare e altre due cose nella mia borsa, quella che usavo tutti i giorni e che riusciva a contenere più che due miseri oggetti.
"Dove vai scusa?"
"A casa mia, me l'hai detto tu. Vai alla cena, sorridi, fai le foto..."
"Ci sentiamo domani allora"
"Facciamo fra qualche giorno"
"Facciano che mi chiami te quando sei rinsavita eh"
"Perfetto...chiudi tu" mi ero infilata al volo le scarpe da ginnastica e il piumino. Scesi veloce le scale ma lui in ascensore fu più veloce. Mi aspettava al piano terra quando arrivai "Perché dobbiamo litigare per una cazzata?"
"Vai alla serata..." lo fissai mentre si infilava in macchina, non prima di avermi guardata e aver scosso la testa un'ultima volta.

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