Capitolo 26
Vi sono mancato vero? Ho preferito lasciar parlare questa bellissima coppia che ha trascorso Natale a Parigi e poi è rientrata in Italia per riprendere la vita quotidiana fra scuola, asilo, allenamenti e serate passate tutti insieme a casa. Il 2016 per Marzia e Stephan è iniziato come si era concluso il 2015...sempre assieme, sempre innamorati, se possibile ogni giorno un pò di più rispetto al precedente e sempre alla ricerca di un equilibrio stabile fra i trecento impegni e responsabilità. Quella che doveva essere una prova di convivenza era diventata una convivenza a tutti gli effetti perché fra ritiri, trasferte e tutto il resto era normale voler passare insieme ogni momento libero. E così quella era diventata casa loro, sulla cassetta della posta e sul campanello della porta di ingresso oltre al cognome di lui ora c'era anche quello di Marzia. Lei che odiava cucinare e cercava di passare meno tempo possibile in cucina ora sperimentava nuovi piatti solo per lui, e lui, a dispetto del momento difficile a causa di infortuni e critiche che si rincorrevano quotidianamente, trovava nella sua fidanzata la forza per andare avanti. Erano... non perfetti, ma incasinati e incastrati perfettamente...
Si amavano, di un amore vero e puro che pochi potevano comprendere. Non sbandieravano ai quattro venti la loro storia ma la vivevano serenamente nella quotidianità della loro casa. Sembrava che la loro vita dovesse proseguire tranquillamente, senza scossoni particolari.. certo c'erano le litigate, anche quelle da urlarsi dietro, anche quelle da rinfacciarsi "maledetto il giorno che ti ho incontrato". Ma entrambi sapevano che per ogni urla ci sarebbe stato sempre un bacio per sancire la pace..tutti e due erano orgogliosi ma non potevano stare arrabbiati più di tanto l'umo con l'altra. Andavano sempre a cercarsi per suggellare con una notte di passione il passaggio della tempesta e per ritrovarsi più uniti di prima. Perché non avrebbero mai potuto maledire il giorno che li aveva fatti incontrare.. quel giorno era quello che aveva sancito l'inizio di una favola.
Ma ogni favola ha un cattivo...e questo era proprio cattivo dentro. E per allontanare una coppia così unita doveva minare le certezze di una dei due innamorati. Naturalmente decise di infierire sulla sua ex che per proteggere il ragazzo che amava avrebbe fatto di tutto, anche spezzargli il cuore in tanti piccoli pezzi. Dopo tanto amore, dopo tanti occhi a cuoricino arriveranno le lacrime...ci sarà il lieto fine??******
Avete presente le sensazioni viscerali che mi fanno rizzare le antenne? Quella sensazione alla bocca dello stomaco che mi fa guardare tutt'intorno perché sentite che sta per succedere qualcosa di brutto ma non sapete cosa? Ecco quella giornata cominciò così...sembrava tutto normale ma non lo era. Portai i bimbi a scuola, salutai Stephan che andava a Trigoria, andai a far colazione.. tutto normale se non fosse stato per quella sensazione. Come se a dispetto della giornata limpida di Gennaio, con un bel sole anche se si gelava, le nuvole stessero arrivando. E la mia nuvola personale non poteva essere altri che il mio ex ragazzo che mi aspettava poco fuori dal portone di casa. Vedere lui a pochi metri dal mio "nido d'amore" mi fece rabbrividire. I miei due mondi stavano per entrare in collisione, passato e presente stavano per scontrarsi e non ne sarebbe venuto fuori nulla di positivo.
"Cosa vuoi?"
"Parlare...posso salire?"
"Neanche per sogno...non metterai mai piede nella nostra casa...piuttosto andiamo a fare un giro anche se ci sono 2 gradi"
"Per me non c'è problema" il mio ex indossava la sua tenuta preferita, pantaloni della tuta e felpa, anche se faceva un freddo cane "Stai molto bene" lo guardai a occhi sgranati e poi buttai un occhio alla mia immagine riflessa nella vetrina di una negozio. Indossavo un piumino azzurro e una sciarpa di una tonalità leggermente più scura, jeans larghi e comodi e le immancabili Nike ai piedi "Cosa vuoi? Sono vestita come mi vestivo prima"
"Non è vero...stai meglio adesso"
"Ho perso 20 chili e ho una pettinatura leggermente diversa ma per il resto è tutto come prima"
"Sei diversa Marzia"
"Sarà... Comunque cosa vuoi?"
"Come va con il tuo fidanzato?"
"Non sono affari tuoi mi pare"
"A giudicare dalle foto in giro direi alla grande"
"E allora?"
"Lo ami vero?"
"Sentì...dove vuoi arrivare? Lo amo molto, come non credevo possibile...quindi?"
"Faresti qualsiasi cosa per lui?" mi fermai in mezzo alla strada rischiando di essere travolta dalla folla romana che continuava imperterrita a fare la propria vita mentre la mia, di vita, aveva appena subito uno scossone. La domanda in sé non era nulla di particolare, se me l'avesse fatta una mia amica avrei fatto gli occhi a cuoricino e avrei iniziato a dire che per lui avrei fatto Roma-Napoli a piedi oppure avrei girato per Roma in maglietta a maniche corte con quelle temperatura. Ma fatta da lui...era uno stronzo di prima categoria e quelle parole potevano significare tutto e niente.
"Sentì...cosa vuoi?"
"È una semplice domanda... cosa saresti disposta a fare per lui?"
"Non meriti risposta...vado a casa"
"Se fossi in te non lo farei...rischi di non poter scegliere"
"Scegliere cosa?"
"Se accettare o meno la mia proposta" il sangue mi si ghiacciò nelle vene. Una proposta da lui poteva solo significare scegliere fra una cosa brutta ed una ancora più brutta. Rimasi in silenzio e aspettai che lui andasse avanti "Vedo che ho ottenuto la tua attenzione... si vede che siete innamorati e molto e si vede che lui è un bravo ragazzo. Così carino e gentile...non farebbe del male ad una mosca ma per sua sfortuna si è messo con te. Ma la vera sfiga è che tu sei stata con me e..vedi..io sono possessivo. Non puoi essere felice con lui.."
"Tu sei malato"
"Probabile...ma sai Marzia.. io adoro fare il cattivo. E un lieto fine per te e lui non ci può proprio essere. Quindi...lo devi lasciare"
"Cosa? Tu sei fuori...io non lo lascerò mai"
"Forse ti serve un piccolo incentivo allora..diciamo che se non lo fai potrebbe...e dico potrebbe..succedergli qualcosa"
"Stai lontano da lui" mi mossi verso il mio ex ma prima che riuscissi a rifilargli la sberla che avevo in mente di dargli, lui mi prese il polso e me lo torse tanto da farmi lanciare un piccolo urlo.
"Sai che ne sono capace" la sua voce mi arrivò in un sussurro al mio orecchio e io rabbrividii "Sono capace di molte cose e te ne ho dato ampia dimostrazione" Lo sapevo bene..urla, sberle, calci, oggetti tirati addosso, lo stare segregata in casa notte o giorno senza possibilità di uscire visto che mi ci aveva chiusa dentro. Era una persona malata e mai e poi mai Stephan avrebbe dovuto averci a che fare. Lui era una persona così diversa e già il loro incontro/scontro di qualche settimana prima mi aveva dimostrato che erano due mondi che non avrebbe mai dovuto entrare in contatto.
"Lascialo fuori da tutto questo schifo..non lo merita"
"Dovevi pensarci prima di metterti con lui...mi dispiace ma hai una settimana per pensare alla mia proposta e naturalmente scegliere per il meglio.."
"Perché?" mi girai verso di lui con le prime lacrime che cominciavano a scendere "Perché non ti rifai una vita anche tu?"
"Perché 10 anni fa sei entrata nella mia vita e il tuo più grande sbaglio è pensare di poterne uscire come ti pare e piace. Non puoi farlo e se il tuo fidanzato pensa di poter fare qualcosa contro di me solo perché è più giovane, più alto e ha un bel conto in banca si sbaglia di grosso..io vincerò sempre" detto questo iniziò ad allontanarsi "Hai sette giorni... fra una settimana i titoli che voglio leggere sono che l 'hai lasciato, che gli hai spezzato quel bel cuoricino che si ritrova...altrimenti potrebbe darsi che la sua tranquilla vita diventi un pò...come dire?...disseminata di tanti, piccoli incidenti..." lo guardai allontanarsi con il cuore a pezzi. Sapevo che non scherzava assolutamente, era capace di fare qualsiasi cosa...ne avevo subite di tutti i colori negli anni in cui avevamo abitato assieme. Mi aveva incrinato due costole, mi aveva rotto tre paia di occhiali e spesso e volentieri avevo dovuto evitare di uscire di casa per giorni e giorni a causa dei lividi. Non potevo permettere che lui facesse del male a Stephan. Certo avrei potuto parlargliene ma le mie più grandi paure me lo impedivano...perché sapevo che prima o poi sarei stata la causa di qualche casino che l'avrebbe coinvolto. Speravo che il mio ex se ne facesse una ragione prima o poi ma sembrava che quel momento non fosse ancora arrivato. Ma come avrei fatto a lasciarlo? Fino a quella mattina gli avevo portato il caffè a letto e avevamo passato mezz'ora a fare gli scemi a letto. Per convincerlo dovevo recitare da oscar e non so se sarei riuscita a mentire così bene.
Sapevo che non sarebbe stato facile soprattutto per un motivo. Davanti a lui e a quei suoi due occhioni color smeraldo io non riuscivo a connettere. Appena inclinava la testa e mi lanciava una di quelle occhiate da cucciolo io capitolavo.
Mi tenni il polso che continuava a pulsare dove le sue dita avevano stretto..sapevo di non avere scelta ma sarebbe stata una delle cose più difficili della mia vita. Perché piuttosto di non fargli del male mi sarei uccisa. Sapevo che lasciandolo gli avrei spezzato il cuore ma se non l'avessi fatto sarebbe andata sempre peggio. Dovevo lasciarlo e sperare che lui ci credesse. Avrei portato nel cuore il ricordo di quei mesi fin troppo belli..sapendo che mai e poi mai avrei potuto amare di nuovo in quel modo. Lui sarebbe sempre rimasto il mio unico grande amore..
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Love me like you do
FanfictionMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...