Capitolo 22
"Cazzo sei testarda a volte"
"Lo so ma non posso sempre scappare...sono stata per troppo tempo succube della paura e ora sono stufa"
"Lascia che entri con te"
"No, non voglio che ti veda"
"Ma perché? Insomma mica ho paura....sono più allenato di lui, ho una voglia di menarlo che non hai idea"
"Lo so, ma non entrerai in casa sua. Due se lo meni vai nei casini e non ho voglia che per colpa mia comprometta la tua carriera...tre so che ti sai difendere ma...non voglio che tu lo conosca. Sa essere cattivo ....molto e già l'ho sopportato io per anni, non voglio che tu entri in questa cosa"
"Ci sono già dentro"
"Lo so ma...tu sei..sei tu, dolce, gentile, non voglio che tu conosca una persona del genere. Già io mi do della cogliona ogni volta per aver passato sei anni della mia vita con lui, non voglio che tu e lui stiate nella stessa stanza. Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata...ti fidi? Non mi succederà nulla, ci metterò due minuti"
"Te ne concedo dieci, poi vengo dentro"
"Ok... ti amo...tanto"
"Pure io..." scesi dalla mia Audi, e mi diressi verso il palazzo dove abitava il mio ex. Era inizio Dicembre e me ne sarei stata volentieri a casa nostra, si avevo imparato a chiamarla nostra, piuttosto che trovarmi lì.
Sembrava che la vita mia e di Stephan avesse preso una piega da "innamorati follemente l'uno dell'altra" ma i problemi potevano essere sempre dietro l'angolo. Due giorni prima Sara si era accorta di aver lasciato a casa del padre, un anno prima, il suo costume da aiutante di Babbo Natale e non c'era stato verso di farle cambiare idea, voleva quello e non uno nuovo. Perché l'aveva decorato come piaceva a lei e voleva quello. Stephan le aveva promesso che sarebbe andata a prenderlo a casa del padre. Ma era una cosa che dovevo fare io anche se non ne avevo per niente voglia, anche se piuttosto avrei cucito io stessa il nuovo costume. Avevo avvisato il mio ex e lo trovai ad attendermi sul pianerottolo. Anche se era inizio dicembre e faceva abbastanza freddo era a torso nudo, con un paio di pantaloni della tuta portati bassi a mostrare l'elastico dei boxer e nient'altro. Feci una faccia schifata e aspettai che si spostasse di lato prima di varcare la soglia. Quando sentii la porta chiudersi dietro di me mi guardai attorno e rimasi allibita. In quel bilocale ci avevo abitato quattro anni e avevo pagato di tasca mia ogni singolo mobile. Ora l'appartamento sembrava quello di un accampato...la maggior parte dei mobili non c'era più e quelli rimasti erano mezzi distrutti e ormai inutilizzabili "Non che mi interessi, ma tutto il resto?"
"L'ho venduto"
"Bhe l'avevo pagato io..almeno avvisarmi? Giusto per saperlo"
"Bhe i soldi non sono più un problema per te giusto?"
"Non ti rispondo neanche. Dov'è il vestito di Sara?"
"In camera da letto"
"Puoi andarlo a prendere?"
"Vieni?"
"Non credo proprio... me lo puoi portare qua? Cosi poi vado a casa"
"Dal tuo ragazzino?"
"Dal mio fidanzato... Che è qua fuori ad aspettarmi in macchina...allora?"
Lui si mosse e andò in stanza dove tornò con quello che rimaneva del vestito di nostra figlia "Stai scherzando spero"
"Che c'è?"
"Sei uno stronzo...il vestito non era di certo cosi...l'anno scorso sono stata io a decorarlo con lei fino a mezzanotte fino a che non è stato perfetto come diceva lei"
"Mi spiace..."
"Ti spiace? Questo è l'ennesimo dispetto del cazzo che fai. Ma sappi che un dispetto fatto a tua figlia di sette anni è proprio di una bassezza infinita"
"Senti Marzia...da quanto non vedo Sara? Lui può vederla ogni giorno...dì a lui di comprarle il vestito da aiutante di Babbo Natale.."
"Uno non vedi tua figlia per i motivi che sai benissimo anche tu...due lui non si comporta con lei come ti sei comportato tu...tre sei uno stronzo..." mi alzai e mi avvicinai alla porta. Poco prima di aprirla lui mise un palmo aperto sulla superficie e fece aderire il suo petto alla mia schiena. Seppur coperta da maglietta e piumino rabbrividii "Fammi uscire"
"Non vuoi rivangare i bei tempi? Ti piace ancora che ti sussurrino all'orecchio? Ti fa ancora venire i brividi?"
"Con te mi vengono i brividi dal nervoso"
"Sei sicura che lui ti soddisfi?" non ci vidi più e gli diedi una gomitata per farlo spostare dalla porta ma lui era più forte e non riuscii a smuoverlo di un millimetro "Lasciami..." la sua mano tracciò il profilo del mio viso fino ad arrivare al collo "Prima o poi capirai che lui non è quello giusto. Io lo ero..lo sono...e lo sarò sempre... Lui può regalarti anche tutti gli anelli che vuole ma non sarà mai il tuo lieto fine"
"Noi ci sposeremo e avrò altri figli da lui...lui è il mio lieto fine" anche se con le lacrime agli occhi e con la voce rotta riuscii a pronunciare quelle parole fissandolo negli occhi verdi. Come potevano essere diverse due persone con gli occhi dello stesso colore...tanto pieni di calore quelli di Stephan tanto freddi e vuoti quello del ragazzo davanti a me "Ne sei sicura? Vedremo" la sua mano si spostò dalla superficie della porta, io la spalancai e la oltrepassai senza voltarmi indietro. Sentii il battente chiudersi e maledissi per l'ennesima volta il giorno in cui l'avevo incontrato.
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Love me like you do
Fiksi PenggemarMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...