CAPITOLO 30

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CAPITOLO 30

Portai via le mie ultime cose di mattina, di modo da non trovare Stephan ma lui mi fece trovare un biglietto sul tavolo della cucina in cui mi diceva di tenermi le chiavi di casa sua per qualsiasi emergenza. Inoltre mi proibiva di ridargli la macchina, la scusa era che non avevo altro modo per spostarmi dato che avevo venduto la mia vecchia auto. Pensai che fosse semplicemente un modo per far si che mantenessimo una sorta di legame, ma non trovai nulla da obiettare alla fine..neanche io volevo recidere del tutto quello che c'era fra noi...
La mia vita tornò ad essere quella che era prima, lavoravo, portavo i bambini a scuola, li andavo a riprendere, andavo in palestra, la sera leggevo oppure guardavo i miei telefilm..l'unica variante erano le lacrime di versavo quotidianamente, soprattutto di notte. Mia figlia mi rivolgeva a malapena la parola, mentre Cristian cercava di farmi ridere ma anche lui aveva capito che aria tirava a casa e cercava di girarmi alla larga il più possibile.
Un giorno, verso l'ora di pranzo suonò il campanello...dallo spioncino vidi che era il mio ex "Che vuoi?
"Posso entrare?" con uno sbuffo socchiusi la porta e poi mi spostai di lato per farlo passare "Ripeto..che cosa vuoi?" lo squadrai dall'alto verso il basso e non potei trattenermi da fare una smorfia di disgusto. Non riuscivo a capire che cosa ci avessi trovato anni prima in lui. Quando si sporse per passarmi una mano sulla guancia arretrai e cercai di rintanarmi nell'angolo più lontano da lui "Sei tornata a casa?"
"Si..."
"Brava bimba..sapevo che avresti fatto la cosa giusta. Ora la domanda è...cosa succederà?"
"In che senso scusa? Mi hai chiesto di lasciarlo ed io l'ho fatto. Ho lasciato casa sua e sono tornata ad abitare qua..cosa pretendi di più?"
"Che tu torni con me"
"Scusa? Stai scherzando spero...io non tornerò mai con te"
"Davvero? Potremmo comunque divertirci..." Michele si avvicinò e mi intrappolò contro il mobile. Il suo alito che sapeva di sigarette ed alcool scadente mi arrivò con una prepotenza da farmi venire i conati di vomito. Alzai le mani "Non toccarmi"
"Da lui ti sei fatta toccare ben bene però...le ho viste tutte le foto dove vi baciavate e vi strusciavate...sei diventata più sexy devo concedertelo...:
"Senti...io e te non avremo più alcun tipo di rapporto. Devi uscire dalla mia vita...me l'hai già rovinata abbastanza e...ho fatto tutto quello che volevi..per favore vattene"
"Formavamo una bellissima coppia..." Michele mise le mani ai lati dei miei fianchi e si sporse ancora di più verso di me "Tu hai ascoltato tutti quelli che ti dicevano che non eravamo fatti l'uno per l'altra..invece eravamo perfetti assieme..potremo ricostruire quello che c'era..oppure potremmo andarcene da Roma...andare via e non tornare più"
"Non tornerò più con te..."
"Ah no?" Michele avvicinò le mani ai miei fianchi e me li strinse. Ecco tornare l'amore malato, quello che voleva solo possedermi per sbandierare il fatto che fossi sua..cercai di spostarmi ma lui serrò la presa..sapevo che mi stava lasciando i segni come era successo altre decine di volte..era il suo modo per marchiarmi..
"Io dico che prima o poi sarai ancora mia..." poi prima che potessi oppormi mi baciò con violenza, affondando la lingua nella mia bocca. Serrai le labbra e lui si mise a ridere "Sarai sempre mia...ricordatelo" poi mi lasciò lì...io rimasi immobile, e lasciai passare probabilmente almeno mezz'ora prima di muovermi nuovamente. Poi mi spogliai e mi infilai nella doccia. I segni delle sue mani sui miei fianchi si notavano già ed io iniziai a piangere. Mi sedetti sul piatto della doccia e lasciai che le lacrime si mischiassero all'acqua che scrosciava sopra la mia testa. Quando uscii mi misi una maglietta e un paio di pantaloni della tuta e mi sedetti sul divano. Rimasi a fissare il vuoto per non so neanche quanto tempo...avevo cercato per anni, da quando avevo lasciato il mio ex, di scacciare quella sensazione di impotenza che sentivo sempre quando ce lo avevo vicino. Avevo lavorato su me stessa per cercare di ritrovare quel minimo di fiducia in me stessa che mi permettesse di andare avanti...avevo imparato a fidarmi di nuovo di un'altra persona...avevo permesso ad un'altra persona di possedermi, con una connotazione diametralmente opposta. Mi ero affidata a Stephan per rinascere e lui aveva fatto di tutto per ridarmi la speranza..speranza che anche per me, da qualche parte, ci fosse il lieto fine. Rimasi con il mento appoggiato alle ginocchia per almeno due ore...poi mi riscossi sentendo il campanello suonare. Sara e Cristian sarebbero andati con mia madre ad una festa di compleanno almeno fino alle sette quindi pregai che non fosse il mio ex nuovamente..Non ero psicologicamente pronta al secondo round.
Quando buttai un occhio allo spioncino vidi solo un profilo e un paio di occhiali da sole ma lo riconobbi all"istante "Ciao"
"Ciao" Stephan si appoggiò con la spalla allo stipite della porta e mi guardò "Hai pianto?"
"Io? No...sono solo stanca" Stephan fece un passo in avanti e allungò la mano per sfiorarmi la guancia ma io mi allontanai "Che c'è?"
"Volevo sapere come stavi"
"Sto bene..potevi anche semplicemente mandarmi un messaggio o chiamarmi"
"È proibito venirti a trovare adesso?"
"No..ma se continuiamo così non sarà semplicissimo per entrambi andare avanti"
"Chi ha detto che io voglio andare avanti? Mi pare che anche tu quando ti sei presentata nella doccia qualche giorno fa non volevi andare avanti affatto...mi chiedo quando ti accorgerai che è tutta una gran stronzata quella che stai facendo"
"La finisci? È stato uno sbaglio l'altra sera...partiamo dal presupposto che non stiamo più assieme, che non dovremo vederci né per parlare né per...per nessun motivo ok? Fine del discorso"
"Fine del discorso? Perfetto...allora non parliamo" il tono giocoso di Stephan mi fece capire che lui voleva giocarsi le sue carte per farmi cambiare idea ma quando lo vidi chiudere la porta d'ingresso dietro di lui e poi mettere le mani ai lati della mia testa entrai in panico. Avevo la schiena attaccata alla parete e cercai di appiattirmi il più possibile, l'ideale sarebbe stato praticamente fondermi con l'intonaco "Stephan.."
"Che c'è?" I suoi occhi bloccarono i miei e lui probabilmente capì quanto fossi in crisi perché si allontanò mettendomi le mani sui fianchi. Sussultai e non riuscii a trattenere una smorfia di dolore. Stephan allora mi alzò leggermente il tessuto della maglia e fissò i due segni rossi "Che cazzo è successo?"
"Nulla...lascia stare"
"Nulla? Non mi sembra proprio...lo sapevo che c'entrava il tuo ex...cosa ti ha fatto?"
"Niente "
"Niente? Questi sono niente?" i lividi sarebbero scomparsi nel giro di una settimana ma la sensazione di essere tornata indietro, a quando il mio ex e la paura di lui monopolizzava le mie giornate, quella sarebbe rimasta.
"Non ti riguarda...veramente..ora voglio solo rimanere da sola..per favore"
"Non mi riguarda? Ma sei fuori? Ogni cosa che riguarda te riguarda anche me...fino a 5 giorni fa abitavamo assieme e progettavamo di costruire una famiglia insieme...quindi cosa è successo?"
"È stato qui...basta..."
"Ti ha chiesto lui di lasciarmi?"
"No...senti Stephan...quello che è successo l'altra sera..diciamo che è stato il nostro modo di dirci addio...ok? È finita...tu fra un pò mi dimenticherai, conoscerai una ragazza che ti farà perdere la testa e tu la farai perdere a lei...e starete benissimo assieme..costruirete il vostro futuro e...io sarò felice per te.."
"Quello che è successo..ma fai sul serio? Io non ti ho detto addio facendo l'amore con te sotto la doccia...non voglio dirti addio e soprattutto se mai succederà sarà perché entrambi l'abbiamo voluto, non perché tu hai deciso per tutti e due...poi io non ti dimenticherò Marzia e se proprio vuoi saperlo di perdere la testa per un'altra non mi importa nulla...io la testa l'ho persa per te mesi fa.."
"Senti facciamo così...evitiamo di vederci...se vuoi sapere come sto esistono i messaggi o puoi chiamarmi...va bene?"
"No non va bene"
"Invece farai così...per favore..."
"Mi dici cosa sta succedendo fra te ed il tuo ex?"
"Quello che succede da quando lo conosco. Lui non uscirà mai dalla mia vita. Lui avvelenerà sempre la mia cazzo di vita. Per 5 mesi ho vissuto sulla nostra isoletta di felicità credendo e sperando che lui facesse parte del passato...ma non succederà mai..lui è come...non so neanche spiegartelo. Qualcosa che mi ha rovinato per sempre la vita e se non chiudiamo rovinerà anche la tua...quindi chiudiamola per favore. Tengo troppo a te e ti amo veramente troppo per rischiare che ti succeda qualcosa..io non ti ho mai raccontato tutto quello che mi ha fatto. Non l'ho mai neanche detto alla mia psicologa...sono cose che mi porterò sempre dietro e che mi segneranno per sempre. Tu...tu sei quella speranza che anche per me un giorno ci possa essere qualcosa di bello...e per 5 mesi c'è stata...ma la nostra storia è sbagliata...perché non può esserci il lieto fine per noi due..siamo troppo diversi e le nostre storie non possono che andare in modo parallelo. Mi spiace..."
"Tutto quello che abbiamo vissuto?"
"Rimarrà un bellissimo ricordo...ogni istante...ogni singola volta che sono stata con te me la porterò sempre dietro.."
"Non voglio perderti Marzia...dal giorno del tuo compleanmo mi sono innamorato di te e non posso né voglio perderti. Sei troppo importante"
"Anche tu lo sei per me...ma...è meglio così..."
"Meglio per chi? Per te? Per me? O per lui?"
"Probabilmente...forse per tutti e tre...io ho bisogno di essere semplicemente Marzia...la mamma single che tira su due figli da sola. Tu devi essere il calciatore che fa impazzire migliaia di ragazze e lui...lui è lui...e rimarrà sempre legato a doppio filo a me e ai miei figli.."
"Possiamo affrontarlo assieme Marzia. L'abbiamo fatto per mesi ed era tutto perfetto"
"Tu sei perfetto...e non dovresti più preoccuparti per me..." mi spostai cercando di mettere distanza fra noi due..più distanza possibile per resistere alla voglia, anzi al bisogno fisico irrefrenabile, di abbracciarlo. Ma Stephan non mollava...mi continuava a fissare con quegli occhi che mi inchiodavano sempre...per quanto scappassi era sempre pronto a richiamarmi a sé "Vieni qua" scossi la testa ma mi ritrovai ad avvicinarmi a lui..mi rifugiai fra le sue braccia perché semplicemente sembrava non potessi farne a meno. Lui mi cullò...letteralmente...mi fece ondeggiare a destra e sinistra ed io mi lasciai sfuggire una risata "Non voglio perderti..."
"Stephan..."
"Dimmi che non vuoi cancellare quello che è successo con il tuo ex stando con me...lo so che ne hai bisogno. E anche io..."
"Non è sana sta cosa Ste..."
"Fregatene" alzai gli occhi e mi misi in punta di piedi. Quando arrivai a pochi millimetri dalle sue labbra temporeggiai ma lui mi prese il viso fra le mani "Lento? O come al mio compleanno?"
"Come al tuo compleanno....e poi lento...e poi stiamo facendo una gran cazzata..."
"Ma se ti sto per portare in paradiso?" lanciai uno strillo quando Stephan mi sollevò da terra prendendomi in braccio e portandomi sul divano. Si sedette sempre con me in braccio e poi appoggiò le braccia sulla spalliera. Io mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai...quando entrambi ci lasciammo scappare un gemito mi strusciai contro di lui. Mi rialzai il tempo necessario per sfilarmi pantaloni e mutandine e poi mi dedicai a lui...lo toccai sapendo esattamente cosa fare per mandare lui in paradiso...e lui fece lo stesso. Ma ben presto non ci bastò più...facemmo l'amore esorcizzando le nostre paure...la mia di star ripiombando man mano nel mio personale incubo e la sua di perdermi. Andammo in paradiso assieme...velocemente...buttai la testa all"indietro e sentii la sua bocca percorrermi la curva del collo. Le sue mani si posarono sui miei fianchi ed io andai incontro alle sue spinte perché solo lui poteva farmi star bene. Solo lui avrebbe sempre avuto quel potere..
Solo con lui riuscivo a far emergere quel mio lato...non avevo paura di mostrarmi davanti a lui per quella che ero...completamente e follemente persa per lui...
Dopo ci spostammo in camera da letto....andammo lentamente...Stephan mi disse di stare sopra ed io capii ben presto che era il suo modo per darmi il pieno controllo. Il problema era che con lui non avevo alcun controllo...ero totalmente in sua balia...di quello che mi dava, di quello che mi regalava...degli orgasmi veloci e spiazzanti come di quelli lenti ed interminabili...delle carezze...delle sue mani che mi artigliavano la pelle in preda alla passione...dei baci profondi...della sua lingua che mi esplorava la bocca..dei sussurri e dei gemiti...del pacchetto completo di quel ragazzo che mi aveva rubato il cuore...
"Ti amo...non permetterò che tu scappi"
"Non pensarci adesso....ti amo anche io"

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Osservai la finestra del suo appartamento, quella della camera da letto. Buttai il mozzicone per terra e poi lo schiacciai con la scarpa...sapevo che non sarebbe stato facile farli lasciare ma sinceramente ero convinto che quel ragazzino avrebbe subito approfittato della scappatoia per mollare Marzia e cercarsi un'altra. Ma probabilmente anche lui era innamorato...bhe far soffrire i due piccioncini sarebbe stato ancora più divertente...

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora