Capitolo Terzo

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  Sembrano passate ore infinite, invece si tratta solo di pochi secondi prima che la presa si allenti ed istintivamente butto l'occhio sui segni rossi che mi sono rimasti. Riesce a divincolarsi e va ad appoggiarsi al muro, lo vedo, lo sento respirare affannosamente. Cosa devo fare? Avvicinarmi? Sono certa che è già pronto a respingermi. Resto ferma. Aspetto.

Lo vedo scivolare giù fino a rannicchiarsi sul pavimento e solo allora mi precipito accanto a lui.

"Ti avevo detto di andare via" Mi dice prima ancora che lo tocchi. "Lo so, ma non me ne andrò mai, perciò abituati!". Lo tocco e lo sento bollente. Chissà quanto sforzo gli sono costati questi pochi minuti.
"Sei cocciuta! Troppo!" E si volta a guardarmi, duro, per quel poco che ci riesce prima di tirarsi su con fatica.
"Lascia che ti aiuti" ma lui scrolla la testa, allora lo lascio fare. "Mi fai sembrare un bambino quando fai così, sono io che dovrei proteggere te e non viceversa". Allora è questo? Non so cosa dire e come al solito resto in silenzio.
"Forse è meglio se mi metto a cucinare qualcosa, altrimenti tu e Haymitch morite di fame oggi". 

Cambia discorso e io lo assecondo. "Veramente a me ci pensa Sae!" Sorrido mettendomi di nuovo sulla sedia. "Ah quindi stai dicendo che ciò che ti cucina lei è meglio del mio cibo?" Finge di offendersi e abbozza un sorriso mentre io, senza un reale motivo, rido di gusto. "Vuoi che ti aiuti? " chiedo. Forse una domanda un po' inaspettata tamto che Peeta mi guarda, interdetto, alzando un sopracciglio. "Vorresti metterti ai fornelli?" "Ehm si, perché è tanto strano?" "Perché sei una frana! Tu e la cucina siete due mondi diversi!" Mi sento un po' offesa da tali dichiarazioni nonostante siano la verità. "Bhe visto che sono cosi incapace tu, che sei il grande cuoco, potresti insegnarmi, sai così non morirei di fame!" Dico con una punta di acidità che Peeta deve aver percepito perché scoppia a ridere. "Ok, ok ragazza di fuoco! Placa i bollenti spiriti. Iniziamo con cose semplici, va bene?" Sono ancora offesa ma soddisfatta per questa piccola vittoria, così gli sorrido. "Inizia a pelare queste? -dice mettendo delle patate sul piano di lavoro- sai pelare le patate vero?" Mi prende in giro ma sono contenta, vuol dire che sta meglio. In risposta gli mando una delle mie solite smorfie che lui dice di trovare divertenti e adorabili allo stesso tempo e comincio.

Qualcuno bussa alla porta e vedo Peeta asciugarsi dall'acqua le mani su uno strofinaccio e buttarlo sul tavolo prima di andare ad aprire.
Sento un vociferare, anche una piccola risata, sembra quasi una voce femminile, e smetto, per un momento, di pelare le patate per tendere l'orecchio buono e cercare di capire qualche parola ma sento solo la porta chiudersi e il pesante passo di Peeta che torna in cucina.
Mi rimetto all'opera e lui posa una lettera sul tavolo prima di tornare accanto a me.
"Chi era? Haymitch?" Fingo di non aver sentito nulla. " No, era Delly" "Delly?" "Ehm si, ogni tanto passa a controllare se tutto va bene, si offre di aiutarmi per qualsiasi cosa, sai" dice distrattamente mentre mette la pentola sul fuoco.

Delly viene a trovare Peeta? Perché io non ne sapevo niente? Non me me aveva mai parlato prima. "E quella lettera?" Chiedo senza fermarmi nel mio lavoro, tenendo lo sguardo basso. "Niente le è stata recapitata per sbaglio, e me l'ha portata". "Bhe ne ha fatta di strada sbagliata il postino!" Cerco di ironizzare mentre affondo pesantemente il coltello in una patata. Sento Peeta ridere e mi volto a guardarlo. "Stai praticamente uccidendo questa patata! Cosa ti ha fatto poveretta?" Non so perché ma sono nervosa; le mani mi tremano e sento il sangue ribollirmi dentro per questa affermazione! "Ok senti, se non ti sta bene come faccio le cose te le lascio fare da solo!" Poso il coltello sul tavolo e mi dirigo a passo svelto verso la porta. Peeta non dice nulla, non si muove, ma forse è meglio così. Mi sbatto la porta alle spalle e mi dirigo verso la casa del nostro ex mentore. Come al solito trovo la porta socchiusa, così decido di entrare senza bussare. La storia è sempre la stessa, lo trovo appollaiato sul divano con la bottiglia in mano; gli dò una spinta nascondendomi dietro lo schienale e lui si sveglia urlante. "Katniss mi hai fatto prendere un colpo!" E io sbuffo "c'è un giorno in cui non capita?". La domanda era retorica e di fatti non recepisco nessuna risposta ma lo vedo sistemarsi i capelli un po' unti e rimettersi seduto sul divano sorseggiando ancora quel liquido bianco.

"Già ti sei arresa con la tua dolce metà?" Mi dice e a quelle parole sussulto.
"Non aveva più bisogno del mio aiuto" dico cercando di mantenere una voce calma e pacata ma senza ottenere il successo sperato, così mi tuffo anch'io sul divano. "Dubito. Successo qualcosa, dolcezza?". Mi prendo del tempo per pensare e poi faccio no con la testa. Restiamo in silenzio per un po'.
"Tu sapevi che Delly andava a fare compagnia a Peeta di tanto in tanto? " le parole mi escono fuori da sole, prima che possa rendermi conto di cosa sto dicendo. Vedo Haymitch bloccarsi davanti l'orlo della bottiglia e guardarmi. Cerco di mantenere un certo contegno.
"Ehm, sì . Perché? ". Infatti, perché? Perché mi interessa così tanto chi fa compagnia a Peeta? Scrollo le spalle "Così. È passata prima"

Lo vedo sorridere e posare la bottiglia sul tavolo. "Allora è per questo che sei venuta dal caro, vecchio ubriacone?" La sua risata adesso si fa più rumorosa. "Sono venuta qui perché Peeta stava meglio" "Ragazza mia, ti sei davvero ingelosita?" "Questo è troppo! Non sono gelosa di nessuno! Peeta può fare quello che vuole con chi vuole!" Afferro, presa dall'impeto del momento, la bottiglia sul tavolino e ne bevo un sorso. "Ragazza mia quel tipo non vedrebbe un'altra ragazza neanche se se la ritrovasse nel letto!". -La sua risata mi irrita. Non sono gelosa di nessuno, Peeta è adulto e può fare come vuole! Eppure perché questa cosa mi ha sconvolto tanto?-

"Non ho voglia di farmi prendere in giro per qualcosa di inesistente, perciò me ne torno a casa!" Poso, pesantemente, la bottiglia sul tavolo e mi chiudo la porta alle spalle continuando a sentire il suono della risata di Haymitch.

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