Capitolo Ventitreesimo

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Sento una voce che mi chiama e in modo insistente mi chiede di scendere. La riconosco, la stavo aspettando, tutti la stavamo aspettando; mi guardo un'ultima volta allo specchio, controllo che il foulard sia messo al posto giusto e finalmente scendo. Lei è infondo alle scale che chiacchiera con gli altri.

"Effie" dico tanto per far notare la mia presenza. "Oh tesoro!" Mi stringe a sé e non posso fare altro che ricambiare. Dopo tutto quello che Capitol le ha fatto, per passare ad essere la prigioniera silenziosa dei ribelli, è anche fin troppo strano vederla allegra come sempre.

Perché lei sembra quella di sempre? Perché solo noi siamo stati cambiati cosi profondamente? Non posso non chiedermelo guardando Effie agghindata di tutto punto, con i suoi vestiti eccentrici e stravaganti, con le sue parrucche colorate. Non sembra essere qualcuno i cui tormenti le fanno visita la notte. Non sembra una di noi.

"Katniss, come stai? Mi sei mancata tantissimo! Mi siete mancati tutti!" Dice rivolgendosi anche agli altri, Gale escluso.

Cerco di evitare accuratamente la sua domanda e lo sguardo di Peeta. "Insomma ragazzi, immaginavo di trovarvi tutti contenti, tutti allegri, invece vedo solo musi lunghi" la sua voce fa trapelare una certa delusione e il senso di colpa mi invade lo stomaco; alla fine dei fatti lei non c'entra con i nostri problemi, avremmo dovuto accoglierla con più calore. "Hai ragione, Effie, scusaci. Al momento ho la testa concentrata sulla panetteria. Sai intorno alle 19 abbiamo organizzato una piccola festicciola di inaugurazione e sono un po' indaffarato".

La sua voce è completamente cambiata, sembra quella di sempre; nessuna rabbia, nessuna tristezza, nessun turbamento evidente. "Ah giusto, Haym mi aveva accennato qualcosa, in realtà". Tutti ci voltiamo verso di lei, interrogativi e divertiti. 

Haym?!

"Cosa volete? Abbiamo parlato al telefono un paio di volte" ci dice Haymitch sulla difensiva. "Va bene, Haym!" Mi ritrovo a dire, ridacchiando. Finalmente, per una volta, sono io a prenderlo in giro. Dopo la rivolta il mio rapporto con lui è cambiato, a modo nostro si è fatto più profondo, assomiglia quasi ad una vera amicizia.

"Scusate, forse è meglio che vada, devo preparare ancora molte cose" Peeta bacia Effie su una guancia e si incammina verso la porta. Congedo velocemente gli altri e lo raggiungo prima che prenda il vialetto d'uscita. Lo chiamo più volte prima di ricevere un paio di parole, poco convinte, che mi fanno capire che mi sta ascoltando. Non si volta neanche, così mi pianto davanti a lui; voglio costringerlo a guardarmi, non voglio che mi eviti.

"Mi stavo chiedendo se, secondo te, è il caso che ci sia questa stasera". Anche se la mia non era una vera e propria domanda. Mi tormento le dita aspettando una risposta, avendo la consapevolezza che, se e quando arriverà, non sarà mai quella che vorrei sentire.

Lo sento toccare l'estremità blu del foulard che porto al collo, lo osservo mentre lo guarda. I suoi gesti parlano da soli, so bene che sta pensando alle tracce che questa notte ha lasciato sul mio corpo, sul mio collo, ma...

"Ti vorrei li, nel bene o nel male, credimi ma, dopo ieri" cerca di addolcire questo boccone tanto amaro da mandare giù, accarezzandomi il viso. "Preferirei saperti a casa piuttosto che vicino a me".

Lo stomaco va sottosopra e un conato di vomito mi arriva fino alla gola. Cerco di soffocarlo. Credere di sapere e sapere a tutti gli effetti non è la stessa cosa. Sta rinunciando. A me, a noi, a se stesso. Mi sento così male a questo pensiero che non riesco neanche a parlare. Resto ferma mentre mi posa un distante bacio sulla fronte per tornare a camminare verso la sua nascente attività. Dopo minuti che sembrano ore torno all'interno della mia abitazione dove gli altri chiacchierano allegri.

Mi unisco a loro, in silenzio, quasi come se non volessi che si accorgano della mia presenza. Ma lo fanno. E torno a stamparmi quel sorriso di circostanza, mentre dentro di me, ancora una volta, parte della mia anima si è lacerata.

Cosa resta di noi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora