Non so per quanto tempo sono rimasta stesa sul divano, mi sento le gambe intorpidite e gli occhi ormai sono così secchi che sbattere le palpebre fa male. Mi alzo e metto via quella lettera. Non voglio che nessuno la veda fino a che non so cosa fare. Ho bisogno di tempo per pensare.
Mi dirigo ai fornelli ma qualcuno bussa prima che possa iniziare a capire cosa preparare. Apro la porta e davanti mi ritrovo Haymitch. Mi sorride e fa un piccolo occhiolino prima di alzare la fiaschetta a mo di brindisi e dire "Sera, dolcezza!"
"Ciao Haymitch". Lo lascio entrare e mi sporgo un po' per vedere se dietro di lui c'è qualcuno ma la strada è deserta.
"Il dottor Aurelius dice che non ha ricuvuto una tua telefonata in tutto questo tempo. E' preoccupato" mi dice mentre prende posto al tavolo. Capisco che non sarò sola a cena questa sera. "Sono stata occupata" rispondo secca mentre mi appresto a preparare qualcosa che sia commestibile. Di solito le cene in comune le prepara sempre Peeta.
"A fare cosa, bambolina? A rigirarti nel letto con o senza il ragazzo della porta affianco?" Un ghigno divertito gli appare in volto. Peeta deve avergli raccontato della scorsa notte e io divento rossa, un fuoco di vergogna ma continuo a muovermi con disinvoltura per non farglielo notare. "Come mai sei qui?" Chiedo. "Compagnia. Poi volevo controllare personalmente la situazione, qua" "Oh bhe grazie per la premura! - il tono ironico - come è andata oggi alla panetteria?""Non te lo ha già detto il tuo innamorato?". Non sopporto quando insiste sulle cose. "Non l'ho proprio visto oggi". Cerco di darmi un tono naturale. "Ah no? Deve avere ancora quella ragazza tra i piedi, allora. Un po' insistente la tipa, sai?"
Evito di fare domande e aspetto che lui, passati i vari commenti, risponda alla mia. "Comunque è andata. È stato difficile per lui ritornare da quelle parti, sai. Vi siete chiusi qua dentro da quando siamo tornati dal 13 e non aveva ancora fatto i conti con molte cose", prende un lungo sorso dalla sua amica.
È vero. Ci siamo chiusi tra queste case, un po' al sicuro da tutto quello che ci poteva attaccare la mente là fuori che Peeta non era mai tornato sul luogo dove prima c'era la sua casa, la sua panetteria. Pensavo che mettendo delle bare, prive di corpi, nel cimitero fosse stato il suo modo per elaborare il lutto, ma mi sbagliavo. Il lutto non lo ha mai affrontato veramente. "Ha avuto episodi?" Chiedo preoccupata dato che più di una volta, in quei momenti, sono stata accusata di essere quella che li ha uccisi tutti. "Si, ma è riuscito a controllarlo". Metto in tavola quel poco di zuppa che sono riuscita a fare e iniziamo a mangiare. "Allora è stato meglio che non sia venuta" dico sorridendo ma è un sorriso amaro. "Già, dolcezza!" E di sicuro Haymitch non è il tipo che attutisce il colpo.
"Tua madre ti ha telefonato?" Mi chiede ancora mentre resto con il cucchiaio sospeso a mezz'aria. Perché mia madre dovrebbe chiamare? Dopo la morte di Prim penso si sia completamente dimenticata di avere ancora una figlia, viva. "No. Perché avrebbe dovuto". La mia non è una domanda e lui lo capisce. "Ah sai che Effie mi ha telefonato l'altro giorno? Si sta riprendendo anche lei, sai come può essere drammatica a volte. Mi ha detto che passerà a trovarci appena trova un po' di tempo" cambia discorso, apprezzo il tentativo ma la mia mente vaga ancora su mia madre.
"Haymitch devo dirti una cosa ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno!" Gli intimo. "Intendi che non devo dirlo a Peeta?" Annuisco poi mi precipito al cassetto e gli pianto davanti la lettera. Lo vedo leggere e poi guardarmi. Preoccupazione. Ecco cosa leggo nei suoi occhi ubriachi.
"Hai intenzione di incontrarlo?" Mi chiede e io torno a sedermi. Sento le gambe molli.
"Non lo so. Sarei così una brutta persona se non lo facessi?" Chiedo in cerca di un 'no' consolatorio.
"Dipende per cosa intendi debbano fare le persone cattive per essere considerate tali. Nel mio mondo fanno di peggio che evitare qualcuno, dolcezza". Mi rincuora la sua risposta ma non abbastanza da alleviare il peso della mia decisione. Sono combattuta. Ancora.
"Non dirlo a Peeta, voglio farlo io, quando sarò pronta e quando lo vedrò stare un po' meglio".
"Capisco. Ma fallo presto. Più tempo gli mentirai più sappiamo come potrebbe reagire." Annuisco tristemente. "Dolcezza è ora che vada. Grazie per la cena!" Dice mentre lo accompagno verso l'uscita. Ripongo la lettera nel cassetto e torno a guardare verso la casa difronte. Le luci sono spente. Non è in casa. Continuo ad osservarla fino a che non mi viene in mente il luogo dove il ragazzo del pane potrebbe trovarsi, così prendo la giacca e mi precipito fuori.Lo vedo. Seduto per terra a fissare quelle croci fatte di legno.
"Immaginavo di trovarti qui". Si gira a guardarmi nella fioca luce dei lampioni e mi fa un po' di posto sul terreno umido.
"Haymitch mi ha detto che è stata dura oggi", gli dico poggiando la mia testa sulla sua spalla. "Già. Pensavo sarebbe stato più semplice, sai. Cioè i miei genitori non erano così amorevoli con me, soprattutto mia madre, ma - si blocca per riprendere fiato - sarebbe stato più facile se fossi morto nell'arena a suo tempo, Kat". Sentire quelle parole mi fa fermare il cuore. So bene quanto sia difficile avere dei genitori che non si curano di te, che non ti danno molto credito, ma lui non si rende conto di quanto sia importante per altre persone. Per me, per Haymitch, per Effie e potrei allungare la lista.
"Peeta. No. Non devi pensare questo. Ti prego" "Ci saremmo evitati così tanto. La seconda arena, la rivoluzione e tanta gente sarebbe ancora viva. Sarebbe stato più facile piangerne uno che migliaia!". Non so cosa dire allora lo abbraccio. Lo stringo forte nella speranza di trasmettergli i miei pensieri, il bisogno che ho di lui.
"Andiamo a casa. Hai bisogno di riposare un po'". Gli dico e lui annuisce. Mi tiro su e lo aiuto a mettersi in piedi, la sua gamba è rigida. Troppo. Lo prendo per mano e ci dirigiamo verso l'uscita di quel cimitero occasionale, creato per le vittime dei bombardamenti."Dormi con me stanotte?" Mi chiede. "Si. Sempre".
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Cosa resta di noi?
FanfictionHo divorato i tre libri in tre giorni e quando sono arrivata alla fine mi sono resa conto di voler sapere di più sulla storia di Peeta e Katniss, cosi ho iniziato a fantasticarci sopra tanto da decidere di scriverci una fanfiction. Ovviamente la sto...