Poggio violentemente più volte le nocche sulla grande porta di casa di Peeta.
- Forse è meglio andare via, non è stata una grande idea- mi ripeto in quei pochi istanti di silenzio che ci sono prima che venga ad aprire la porta."Hey" mi dice rimanendo sulla soglia.
"Ehm ciao!".
- Sono pietosa! Parla, accidenti! -
"Tutto bene?" Mi chiede, dal momento che resto in silenzio.
"No, tutto bene. Tu?" "Eh, non mi lamento". La sua espressione è strana, di quelle che gli compaiono in viso quando è divertito e sorpreso al contempo.
"Bene" dico.
- Katniss Everdeen sei un idiota! -"Vuoi entrare?" Mi chiede all'improvviso, interrompendo il flusso di maleparole che mi sto dicendo nella mente. Annuisco e lo seguo.
Entrare in casa sua adesso mi sembra strano, mi sento un po' come se lo facessi per la prima volta. Non so bene in quale stanza andare, dove mettere i piedi. Mi fa cenno di accomodarmi in soggiorno e lo faccio. Non avevo mai fatto caso a quanto la sua casa fosse spoglia, priva di tutti quei gingilli che di solito usano le madri per renderla accogliente; niente foto, neanche ora per onorare la sua famiglia. Il fuoco è acceso, anche se a breve arriverà la primavera, la sera è ancora piuttosto freddo; specialmente in una casa grande, come questa, dove vive una sola persona . Il mio girovagare con gli occhi, e con la mente, viene interrotto dal ritorno di Peeta. Poggia sul tavolino un vassoio con delle tazze e qualche biscotto, da lui decorato ovviamente e un paio di focaccine alla cannella. Abbozzo un sorriso prima di metterne in bocca una.
"Ah scusa, certe abitudini sono dure a morire" "Non voglio che muoiano" dico dopo aver ingoiato velocemente.Adesso è lui a sorridere, ma qualcosa non mi piace, sembra essere malinconico.
"A cosa devo l'onore di questa visita?" Chiede. "Ecco io...mi manchi" riesco a dire a bassa voce, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarmi. Sento il suo sguardo, lo sento pesare così tanto sulla testa che non voglio alzare il viso per vedere la sua reazione, per vedere la sua espressione. Striscia sul tessuto del divano per venire più vicino a me. Mi tira su il mento con due dita, e adesso i miei occhi stanno annegando in quell'oceano celeste. "Mi manchi anche tu" lo sento dire e trattengo il fiato per un momento. "Ma sai come la penso. Non voglio forzarti a stare con me, dunque mi accontento di quello che puoi darmi, qualsiasi cosa sia".
I nostri occhi sono ancora incollati e sento le sue parole arrivare un po' in ritardo alle mie orecchie. È l'ultima persona al mondo che mi abbia mai forzato a fare qualcosa, tranne vivere e di questo gliene sono immensamente grata.
Appoggio le mie labbra sulle sue e le ritraggo via velocemente. Continua a guardarmi incuriosito. Nonostante sia stato così fugace, sento l'incontrollabile desiderio di toccarle ancora, di baciarle ancora, di volerle ovunque sul mio corpo, e realizzo; che poco fa con Gale non è stata la stessa cosa. Torno a posare la mia bocca sulla sua ma questa volta incontro la sua volontà di fare altrettanto. Un bacio lungo, un bacio atteso, un bacio tanto desiderato questo. Da entrambi. Posso sentirlo. Peeta si stacca e io boccheggio un po' alla ricerca della mia droga preferita.
"Katniss, che stai facendo? Giochi sporco lo sai?" Dice divertito ma, allo stesso tempo, alla ricerca di una vera risposta.- Adesso o mai più! Sii sincera una volta- mi dico.
Prendo la sua mano vicino la mia coscia e la stringo forte tra le mie.
"Ricordi cosa ti dissi sulla spiaggia?" "A cosa ti riferisci? Abbiamo detto e fatto tante cose su quella spiaggia!" Dice maliziosamente, al ricordo. "Che tu dovevi vivere, per la tua famiglia" prosegue. "E poi?" "Mi hai chiesto perché io non volevo vivere e ho detto perché nessuno aveva bisogno di me" "Esatto. Sai non avrei mai immaginato che saremmo usciti di nuovo da li tutti e due. Non era questo il mio piano, io sarei dovuta morire salvando te." "Entrambi avevamo aspettative diverse." "Ma quando ti ho detto che per me eri necessario, che io avevo bisogno di te, dicevo la verità." Lo dico con una dolcezza che non sapevo neanche di avere e Peeta mi stringe la mano. "Adesso siamo vivi tutti e due e io ho ancora bisogno di te. Ho bisogno di te, e forse Gale aveva ragione a dire che avrei scelto quello che è indispensabile per la mia sopravvivenza perché, per me, tu sei indispensabile Peeta!"quasi urlo quelle ultime, poche ma così significative parole e mi tuffo tra le sue braccia. Lo sento stringermi, baciarmi la testa tra i capelli, ma voglio finire tutto quello che ho da dire, adesso.
"Sei indispensabile non per la mia sopravvivenza ma lo sei per vivere! Quando sono con te - dico tra i singhiozzi - mi sembra di avere una speranza, di meritare anche noi qualcosa di meglio, dopo tutto questo" "Shhhh". Lo sento prendermi il viso tra le mani.
"Katniss Everdeen, lo sai che ti amo?" Chiede come se avesse bisogno di sottolinearlo a voce alta. Annuisco.
In quel momento sparisce tutto, sparisce qualsiasi cosa che non sia noi due, sparisce persino il senso di colpa per quel bacio con Gale di poco prima.
Peeta mi tira a sé e torna a baciarmi, dolce come sempre.
Ho una fame indescrivibile di lui, ho una voglia matta di sentirmi completa. Ogni suo tocco sul mio corpo brucia, ogni suo bacio mi fa tremare e da dentro sento salire un calore che si diffonde. Lo voglio, lo voglio così tanto che non riesco ad aspettare ancora.
La notte la passiamo così, amandoci una o più volte perdendo la consapevolezza di cosa ci sia fuori dalla nostra porta.
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Cosa resta di noi?
FanfictionHo divorato i tre libri in tre giorni e quando sono arrivata alla fine mi sono resa conto di voler sapere di più sulla storia di Peeta e Katniss, cosi ho iniziato a fantasticarci sopra tanto da decidere di scriverci una fanfiction. Ovviamente la sto...