18. Armistizio parziale

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«No, no e no. Non voglio i freddi da noi» esordì il vecchio Quil con le braccia incrociate.
Eravamo seduti sul prato, vicino alla casa di Jacob. La volta stellata ci avvolgeva completamente, facendo si che solo la luna potesse illuminare lievemente il paesaggio.
C'eravamo tutti: io, Billy, Sue, il vecchio Quil, Sam, Jacob, Paul, Jared, Leah, Seth, Quil ed Embry. Stavamo discutendo sulla mia stupida idea di alleanza tra licantropi e vampiri. O perlomeno il caro e odioso vecchio Quil la definiva stupida.
«Perché, amico mio?» chiese Billy che era abbastanza propenso ad accettare, così come Sue. Ci serviva solo l'appoggio dei tre capi per poter patteggiare un'alleanza.
«Ricordate le storie di Taha Aki? I primi freddi?» noi annuimmo, le avevamo già sentite e le avremmo riascoltate domani, ad una specie di festa solo per quelli del branco e per i tre capi del consiglio. «Ecco, è proprio per questo che non li voglio. Dobbiamo proteggere la tribù come i nostri antenati hanno fatto prima di noi» continuò il nonno di Quil. Non vorrei dirlo, ma lo odiavo con tutta me stessa, quando ci si metteva era davvero odioso e cocciuto.
«La proteggeremo meglio con il loro ausilio. I Cullen non attaccheranno nessun umano» cercai di obiettare.
«Continuo ad oppormi!» sbraitò il vecchio Quil sbattendo un pugno a terra.
Mi... che noioso... pensai stufata da quella conversazione.
«Beh... io non mi fido molto, ma... ok» disse Sue.
Ora la decisione più importante spettava a Billy «Mi fido del nostro gruppo di licantropi e, se Chiara è sicura che i Cullen non faranno nulla... per me va bene»
Evvai!
«Billy! Non puoi dire sul serio!» lo rimproverò il vecchio Quil. «C'è un rischio enorme per l'intera tribù! Anche tempo fa la fredda si è infiltrata tranquillamente e poi? Ci ha decimati!»
«I Cullen non lo farebbero mai...» mi lamentai «Almeno finché non prendiamo la vampira, poi potrete tornare a farvi la guerra come degli stupidi»
«Bada a come parli ragazzina, chi ha il grado gerarchico più alto fra i due sono io» mi ammonì il vecchio Quil.
«Non siamo in un esercito, sennò mio fratello la supererebbe sicuramente come grado gerarchico» risposi con un sorrisetto perfido.
Il vecchio Quil non rispose.
Ah, ah. Chiuso. Pensai diabolicamente. «Se il branco fosse potuto passare nel territorio che solitamente è dei Cullen, forse avremmo preso il vampiro che è andato da Bella»
«Si, è vero» mi appoggiò Sam.
«Anche se fosse così io non intendo trovarmi un freddo in casa!»
«Beh, signor Quil, lei spesso è una persona fredda di carattere, non le sembra un ragionamento un po' ipocrita?» disse Seth che era molto d'accordo all'armistizio e che aveva sempre visto i Cullen come dei potenziali amici.
«Seth, fai silenzio!» lo rimproverò Sue.
«Non voglio vampiri al villaggio» ripeté il vecchio Quil.
«Ok, ok. Calmiamoci un attimo. A molti di noi va bene annullare i confini, anche se ciò potrebbe portare dei rischi. Altri sono imparziali e altri ancora dicono di no alla tregua di questa futile guerra» riepilogò Billy «Quindi penso di avere una soluzione molto semplice: annulleremo temporaneamente alcuni confini»
«Quindi faremo terra di nessuno come a Forks?» chiese Jared.
«Esatto. Noi non ci avvicineremo troppo alla casa dei Cullen e loro non si avvicineranno troppo al villaggio»
Bene, oltre a San Carlisle avevamo anche San Billy.
Acconsentimmo tutti, sempre con l'eccezione del vecchio Quil che però, alla fine, si convinse.

Ritornai a casa con questa buona notizia. Il giorno dopo avremmo deciso i nuovi confini.
In più domani sera ci sarà anche quella festa licantropesca. Si svolge più o meno due volte all'anno e solo i licantropi più i capi del consiglio possono andarci. Per molti di noi sarà un'esperienza nuova, anche se conosciamo già tutto per via del "collegamento mentale" al quale dobbiamo sottostare quando siamo trasformati. Solitamente in quella festa si raccontavano le storie dei vecchi Quileutes. Le due leggende raccontate parlavano di come siamo nati noi licantropi e del primo incontro con i vampiri. Però quelli erano vampiri cattivi e assetati di sangue umano, non erano i Cullen e non era giusto che il vecchio Quil usasse quella storia contro i vampiri "vegetariani" che abitavano a Forks.

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Al pomeriggio del giorno dopo andai a La Push, per aiutare ad allestire il tutto per la festa. Avremmo fatto cena attorno ad un falò posizionato su di una scogliera non troppo lontana dalla casa di Jake e Billy.
Il pomeriggio passò abbastanza velocemente. Rischiammo di incendiare il bosco perché qualcuno di nome Embry aveva lasciato i vassoi di carta con i panini troppo vicini al falò che avevamo appena acceso. Quindi: si, la metà dei panini fu carbonizzata ma fortunatamente Emily li rifece in pochi minuti.

Alla sera Jacob arrivò con Bella, stranamente nessuno si arrabbiò vedendo la ragazza di un vampiro.
Embry la salutò con un «Ehi, ragazza vampiro!». Quil le diede il cinque e la baciò sulla guancia ed Emily l'aveva accolta prendendole la mano e facendola sedere vicino a lei e a Sam.
Ovviamente quella sera c'eravamo tutti, era una cosa importante. C'erano pure le ragazze umane che avevano scatenato l'imprintig di qualcuno, eccetto la piccola Claire. Era ancora troppo piccolina per poter venire. Beh, si quindi c'erano solo Emily e Kim oltre ai lupi e ai membri del consiglio.
Mangiammo scherzando e ridendo per buona parte della serata e, ovviamente, non poterono mancare piccoli litigi fra amici. Tipo quello di Paul e Jacob, creatosi per un panino. «Lo mangi o no quel panino?» chiese Paul.
«Credo di si» rispose Jacob sospirando «Sono così sazio che sto per vomitare, ma penso di riuscire a farlo scendere. Non me lo godrò per niente, però»
Paul lo guardò torvo e strinse i pugni, si arrabbiava fin troppo spesso.
«E dai» disse Jacob ridendo «Sto scherzando, Paul. Ecco qui» disse e gli lanciò il panino. Paul lo prese al volo prima che cadesse a terra.
«Grazie, fratello» rispose Paul.
«Si sta facendo tardi» mormorò Bella a Jacob dopo qualche minuto.
«Non cominciare. La parte migliore sta per arrivare» le rispose il licantropo.
«E cosa sarebbe? Tu che divori una mucca in un solo boccone?»
«No. Quello è il finale. Non ci siamo incontrati solo per ingozzarci di cibo. Tecnicamente questa è una riunione del consiglio. Per Quil è la prima volta, non ha mai sentito le nostre storie. Beh, le ha sentite, ma oggi, per la prima volta, saprà che sono vere. Perciò vi starà più attento. Anche per Kim, Seth e Leah è la prima volta»
«Storie?» chiese Bella.
Jacob cinse la spalla di Bella con un braccio. «Quelle che abbiamo sempre pensato fossero solo leggende. Le storie su come siamo nati, la prima parla degli spiriti guerrieri»
Intanto ci preparammo a sentire le storie raccontate da Billy e dal vecchio Quil.
Per un motivo non preciso Paul ed Embry si alzarono in piedi. Jared prese Kim e la sollevò gentilmente da terra. Emily prese un quaderno a spirale ed una penna, per trascrivere le storie.
Sam si mosse lievemente per poter guardare nella stessa direzione del vecchio Quil. Infatti, i capi del consiglio erano tre, però adesso che l'alfa non era uno di loro, erano diventati quattro.
Leah chiuse gli occhi. Seth, affianco a me, si sporse un po' di più per ascoltare. Era entusiasta.
Prima che Billy iniziasse a parlare lanciai un occhiata a tutti gli altri, vedere i ragazzi che avevano una ragazza mi fece uno strano effetto. Non mi ci ero mai soffermata molto, ero abituata a vedere Sam ed Emily che si baciavano, però questa volta vedere Sam, Emily, Jared, Kim e persino Jacob e Bella mi fece pensare ad Andrea. Forse ero stata un po' troppo dura con lui, forse avrei dovuto seguire il consiglio di Emmett: fregarmene di tutto e di tutti e mettermi con lui. E chissà perché adesso sentivo la sua mancanza, lo avrei voluto qui, vicino a me.
Il fuoco scoppiettò e un'altra scintilla accese la notte attorno a noi, mi risvegliai da quegli stupidi pensieri e rabbrividì.
Seth mi vide e mi mise amichevolmente un braccio attorno alle spalle. Scaldandomi immediatamente, infatti io, essendo metà e metà, avevo la temperatura lievemente più calda di quella umana. Però, al contrario degli umani, ero immune al freddo proprio come i vampiri estremamente gelati ed i licantropi, fin troppo caldi.
«Seth, che fai?!» chiesi spostandomi. Io e lui eravamo solo amici, non volevo che qualcuno iniziasse a pensare male.
«Niente, ti ho vista rabbrividire e non volevo che la mia migliore amica morisse di freddo» rispose sorridendo.
Scossi la testa ridacchiando e mi concentrai su Billy, stava per iniziare a raccontare degli Spiriti Guerrieri.

Billy si schiarì la voce e iniziò a raccontare, con il sussurrare di Jake come sottofondo, stava ancora parlando con Bella.
Billy iniziò a raccontare, le sue parole uscirono precise, come se le conoscesse a memoria. Oltre a ciò erano anche cariche d'emozione. Era bravo a narrare le storie, soprattutto le antiche leggende della sua tribù, leggende tramandate di padre in figlio.

I Cullen e i Quileutes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora