27. Visita inaspettata (parte 2)

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Edward arrivò di corsa, teneva Bella in braccio e beh... lei era svenuta.
Dov'è Seth? Chiesi al vampiro.
«L'ho fatto tornare a casa»
Ok.
«Cosa le è successo?» chiese Esme avvicinandosi e guardando Bella.
Già, che le hai fatto?
«Io... nulla. Mi ha chiesto chi si era fatto male, perché mi ha sentito parlare con Seth, gliel'ho detto ed è svenuta»
Carlisle annuì, comprensivo «Falla sdragliare a terra»
Edward la poggiò delicatamente a terra.
«Carlisle... sono già cinque minuti» disse dopo appena tre minuti, probabilmente aveva iniziato a contare il tempo già da quando era svenuta nel bosco.
«Tornerà in noi quando si sentirà pronta, Edward» lo rassicurò Carlisle «Con tutto quello che ha passato oggi, è logico che la sua mente si difenda»
Edward non sembrava molto tranquillo. Chiese ad Alice quanto mancava e lei rispose che i Volturi sarebbero arrivati tra cinque minuti e che tra trentasette secondi Bella avrebbe aperto gli occhi.
Già, i Volturi. Avevo appena scoperto che sarebbero arrivati per uccidere i neonati. Sicuramente stavano arrivando in ritardo, forse dovevamo regalargli un orologio.
Fortunatamente Carlisle aveva detto, ed Alice aveva confermato, che sarebbe venuta solo la "squadra d'azione" ovvero un gruppetto formato da Jane, Alec, Demetri e Felix.
Bene, solo quattro vampiri si ammazzano facilmente. Avevo commentato scodinzolando.
Emmett e Jasper scoppiarono in una fragorosa risata, accompagnati dalle lievi risate di Alice, addirittura Rosalie accennò un sorriso divertito.
«Non dobbiamo ucciderli» disse Carlisle trattenendo a stento le risate.
Ma i Volturi volevano ucciderci, qualche tempo fa, e Bella è ancora umana, a loro non piacerà.
«Vengono in pace» mi disse Alice.
Annuì poco convinta e mi misi a fissare la neonata. Aveva all'incirca la mia età, forse uno o due anni in più.
Non sapevo cosa mi spingesse ad osservare quella lì, forse era il mio istinto, forse era la caratteristica dei lupi di non adorare i cambiamenti ed essere schivi con gli estranei. Forse, quella caratteristica, risiedeva anche in noi licantropi e non accettava l'ingresso in famiglia di una sconosciuta che avrebbe costituito un enorme cambiamento.

Bella aprì gli occhi e chiese di Jacob.
Edward gli rispose che non era gravissimo e che Carlisle lo avrebbe curato. Carlisle confermò e disse che, sfortunatamente, poteva visitare Jake solo se era in forma umana, perché non aveva una laurea in veterinaria.
Poi Bella notò la neonata ed Edward le spiegò chi era.
La ragazza umana notò anche che Jasper continuava a sfregarsi l'avambraccio sinistro. Io mi misi a ridacchiare nel mentre che Edward spiegava a Bella che era il veleno a pizzicare. Sì, lo avevano morso; una cicatrice in più da aggiungere alla lista.
«Sciocco iperprotettivo» disse Alice con una smorfia rivolta a Jasper. Già, lo avevano morso perché cercava di aiutare Alice anche sé lei se la cavava benissimo da sola.

La neonata, divorata dalla sete, lanciò all'improvviso uno strillo acuto che mi fece sobbalzare.
Jasper le ringhiò contro e si avvicinò a lei, assumendo la posizione d'attacco.
Edward si frappose con nonchalance fra Bella e la vampira.
Carlisle affiancò Jasper, posandogli una mano sulla spalla, per tranquillizzarlo.
«Hai cambiato idea, giovane?» mormorò calmo «Non vogliamo distruggerti, ma se non riesci a controllarti saremo costretti a farlo»
«Come fate a sopportare?» chiese la neonata, con gli occhi velati lievemente dalla sete «La voglio» disse fulminando Bella con lo sguardo.
Mi spostai ringhiando. Io l'ho detto che era ingestibile, non possiamo tenerla.
«Imparerà» ribadì Esme.
Scossi la testa. Si erano bevuti il cervello? erano impazziti?! Quella voleva uccidere Bella e vanificare tutti i nostri sforzi per proteggerla da tutto e da tutti.
«Devi sopportare» disse Carlisle, serio «Devi imparare a mantenere il controllo. È possibile, ed è anche la tua unica via di scampo»
La ragazza si prese la testa fra le mani e mugolò piano. Sembrava seriamente pazza, non pensavo che la sete di sangue riducesse a questo.
«Non è meglio che ci allontaniamo?» chiese Bella stringendosi ad Edward.
Quando sentì la sua voce, la vampira guardò Bella, scoprendo i denti. Mi avvicinai alla neonata, emettendo in ringhio minaccioso e puntando i miei occhi gialli nei suoi rosso cremisi.
«Dobbiamo restare qui» mormorò Edward «Stanno arrivando, dal lato settentrionale della radura»
Osservai dove aveva detto Edward. L'aria fresca era guastata dalla puzza di fumo dolce, causato dai corpi dei vampiri, che uccideva il mio olfatto.
Carlisle e Jasper arretrarono, unendosi agli altri; io li seguì restando in forma di lupo.
Distinsi subito quattro figure disposte "a rombo", con Jane alla punta. A destra c'era Felix, a sinistra Alec e dietro Demetri.
Tirai lievemente indietro le orecchie, scoprendo i denti.
«Benvenuta, Jane» disse Edward.
Felix alzò lo sguardo, lasciò cadere indietro il cappuccio e fece l'occhiolino a Bella. Poi guardò me e sorrise divertito.
Jane squadrò i Cullen e Bella, poi mi lanciò un'occhiataccia. Le risposi con un breve ringhio, appiattendo del tutto le orecchie.
Jane distolse lo sguardo e guardò la neonata.
Prima di parlare si voltò di nuovo verso di me «Potresti tornare "umana"? Non apprezziamo i cani»
Ringhiai. No.
Jane sorrise perfidamente e una scarica di dolore mi cosparse il corpo, paralizzandomi per un istante.
Un guaito mi uscì involontariamente dalle fauci serrate nel mentre che cercavo di liberarmi da quella morsa elettrica invisibile.
Alla fine, non so come, riuscì a fare ciò che miracolosamente avevo fatto a Volterra; il dolore si attenuò senza che Jane lo volesse.
Alzai di scatto la testa, guardandola negli occhi. Emisi un ringhio di sfida e lei fece un passo avanti, ma Alec la bloccò.
Sentì Emmett, dietro di me, fremere per avere un secondo scontro, questa volta con avversari più forti.
«Chiara, torna umana» mi disse Carlisle con tono gentile. Lo guardai confusa, ma feci come aveva detto.
Jane sorrise perfidamente e tornò a guardare la neonata. «Non capisco» disse.
«Si è arresa» spiegò Edward
Jane lo fulminò con lo sguardo «Arresa?»
Felix e Demetri si scambiarono un'occhiata fugace.
Sì, sai, voce del verbo arrendere...
Edward si strinse nelle spalle «Carlisle le ha dato una possibilità»
«Chi infrange le regole non merita possibilità»
E allora voi sareste già dovuti soccombere... pensai. Dai pensieri della neonata avevo appreso molte cose, come per esempio il fatto che "la squadra d'azione" avesse già fatto visita a Riley e Victoria per dirgli di tenere a bada i neonati. Ma non li avevano uccisi, quindi avevano infranto le regole.
"Non lo ammetteranno mai" mi fece notare Edward.
Carlisle parlò con tono gentile «Sta a voi decidere. Ha rinunciato ad attaccarci, perciò non mi è sembrato il caso di eliminarla. Nessuno le ha mai insegnato niente»
«Ciò è irrilevante» insistette Jane.
«Come credi»
Ero sbalordita: quei quattro volevano uccidere una vampira indifesa e Carlisle si lasciava sottomettere così facilmente da una serpe come Jane?!
«Aro sperava che ci spingessimo ad occidente tanto da riuscire a vederti, Carlisle. Ti manda i suoi saluti» disse Jane.
Carlisle annuì «Ti prego di portare i miei a lui»
Jane sorrise «Certamente» tornò ad osservare il fuoco alle sue spalle «A quanto pare ci avete risparmiato del lavoro, oggi... almeno la maggior parte» lanciò un'occhiata veloce alla neonata «Per curiosità statistica, sapete dirci quanti erano? Hanno seminato un bel po' di terrore a Seattle»
«Diciotto, lei compresa» rispose Carlisle.
Jane strabuzzò gli occhi e tornò a guardare il fuoco.
Felix e Demetri si lanciarono un altro sguardo, questa volta più lungo.
Notai che Alec mi stava guardando, sorrise quando incrociai il suo sguardo. Lo fulminai con lo sguardo e lui si mise a guardare il fuoco. Quando tornai a guardare Jane, sentì che lui tornava a guardarmi.
Probabilmente era impazzito.
«Diciotto?» chiese Jane con indecisione.
Carlisle annuì «Tutti neonati» aggiunse disinvolto «Tutt'altro che esperti»
«Tutti?» chiese Jane con voce più acuta «E chi è stato a trasformarli?»
«Si chiamava Victoria» rispose Edward senza mostrare alcuna emozione.
«Chiamava?» domandò Jane.
Edward indicò il margine orientale della foresta con un cenno del capo. Una spirale di fumo si alzava lenta e solenne verso il cielo.
Jane e gli altri Volturi guardarono in quella direzione.
Jane tornò ad osservare il fuoco vicino a lei e poi parlò «Questa Victoria... era in compagnia dei diciotto qui?»
«Si. Con lei ce n'era solo uno. Non era giovane come questa, ma penso avesse meno di un anno» rispose Edward.
«Venti» sospirò Jane «Chi si è occupato della creatrice?»
«Io» disse Edward.
Jane guardò la neonata «Tu» disse con voce aspra «Dimmi come ti chiami»
La neonata lanciò uno sguardo minaccioso a Jane.
L'espressione seria di Jane cambiò in un sorriso angelico, o forse, è meglio dire diabolico.
La neonata urlò di dolore. Dopo pochi minuti calò il silenzio.
Il potere di Jane doveva essere illegale se usato da una vampira sadica come questa.
«Dimmi come ti chiami» ripeté Jane.
«Bree» tossì la ragazza.
Jane sorrise e la neonata, Bree, urlò di nuovo.
No, ok, questo è sadismo puro. Pensai indignata.
«Ti dirà tutto ciò che vuoi sapere» disse Edward a denti stretti «Non è necessario trattarla così»
Jane alzò gli occhi e guardò Edward, sorridendo «Ah, lo so» poi si rivolse a Bree.
Ringhiai, iniziando a tremare lievemente. Avrei voluto uccidere quella vampira dai capelli biondi e gli occhi rossi.
«Bree. È vera questa storia? Eravate in venti?» chiese Jane con un tono freddo.
La neonata rispose in fretta «Diciannove o venti, forse di più. Non lo so!» si ritrasse terrorizzata che a Jane non piacesse questa risposta confusa «Sara e quella che non ci ha detto il suo nome hanno litigato, durante il tragitto...»
«E questa Victoria? È stata lei a trasformarti?»
«Non lo so. Riley non me ne ha mai parlato. Quella notte non vidi niente... era così buio... e faceva male... voleva che fosse impossibile pensare a lei. Diceva che i nostri pensieri non erano al sicuro»
Jane guardò me ed Edward.
«Raccontami di Riley. Perché vi ha condotti qui?»
«Riley ci ha detto che dovevamo distruggere gli strani occhi-gialli che abitano qui. Ha detto che sarebbe stato facile. Ha detto che la città era loro e che, prima o poi, sarebbero venuti a riprenderla. Ha detto che dovevamo sbarazzarcene, così il sangue sarebbe stato tutto nostro. Ci ha fatto sentire il suo odore» Bree indicò Bella «Ha detto che avremmo riconosciuto il clan perché lei stava con loro. Ha detto che il primo che la trovava avrebbe potuto averla per sé»
Edward serrò la mascella.
«A quanto pare Riley si è illuso che fosse davvero facile» commentò Jane.
Bree annuì. «Non so cos'è successo. Ci siamo divisi in due gruppi, ma gli altri non ci hanno mai raggiunti»
Oh, si che li hanno raggiunti. Probabilmente non li ha visti. Pensai.
Bree continuò «Poi Riley ci ha abbandonati, senza tornare ad aiutare come aveva promesso. Poi c'è stata solo confusione e tutti sono finiti a pezzi» Bree tremò «Avevo paura. Volevo scappare. Lui» guardò Carlisle «Ha detto che se avessi smesso di combattere non mi avrebbero fatto del male»
«Ah, ma non toccava a lui farti un dono del genere, ragazza» mormorò Jane con voce stranamente gentile «Chi infrange le regole merita il castigo»
Bree la guardò senza capire.
Non potevo crederci, volevano ucciderla. I Volturi erano mostri senza cuore.
«Ma lei non ne sapeva niente» dissi intromettendomi.
«Ha comunque infranto le regole» rispose Jane.
Ridacchiai «Ovvio, non le conosceva le regole»
Jane si strinse nelle spalle, facendo ondulare il lungo mantello nero «Non è affar nostro, questo»
Strabuzzai gli occhi «Cosa?! È ingiusto»
Jane sorrise, contenta delle loro stupide e perfide regole.
«Attuereste questa regola per qualsiasi cosa? Anche se qualcuno non ne sapeva niente?» chiesi.
«Certo» rispose Jane.
«Anche se... non so, tipo lui» dissi indicando Alec che mi guardò stupito «Venisse corrotto da qualcuno e vi attaccasse, non conoscendo le regole. Se voi riuscite ad uscirne illesi, lo uccidereste anche se si fosse arreso?»
Jane guardò il fratello «Sì» disse decisa.
«Anche se fosse tuo fratello?»
Jane si soffermò un attimo a guardare Alec, un velo di indecisione le attraversò il viso. «Sì» rispose infine.
Mi aveva colta di sorpresa, non me lo aspettavo. Non avrei mai pensato che mi avrebbe risposto affermativamente.
Beh, ma cosa mi sarei potuta aspettare da un clan che aveva come capo un vampiro che aveva deciso di uccidere sua sorella perché voleva scappare con Marcus?

I Cullen e i Quileutes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora