26. Visita inaspettata (parte 1)

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Corsi a perdifiato fino alla tenda.
Mi fermai nel bosco lì vicino, da lontano sentì un ululato di Seth: chiedeva aiuto per Edward.
Seth! Torna qui, non servono gli altri. Facciamo noi.
I vampiri nemici erano due: Victoria e un ragazzo che avevo già visto, era Riley Biers, uno di Forks che era sparito qualche tempo prima, a Seattle. Adesso capivo perché.
Victoria era stata molto furba a farsi accompagnare da questo qui, era l'unico del suo esercito che conoscesse benissimo questi boschi.
Riley era alto, biondo e pallidissimo. I suoi occhi erano rossi, ma non proprio come i neonati. Probabilmente aveva nove o dieci mesi.

Bella era vicino alla roccia della montagna, con la schiena premuta contro ad essa. Edward era davanti a lei, in posizione di difesa. I due nemici erano dalla parte opposta del piccolo spiazzo, non si erano accorti di me e di Seth. Neanche Bella ci aveva notati, solo Edward sapeva di noi.
Victoria indicò Edward e Riley avanzò verso di lui.
Lessi i pensieri di Edward, in modo che anche Seth li sentisse. Aveva un piano e... dovetti fidarmi di lui.
«Riley» disse Edward con tono dolce e implorante.
Il neonato si immobilizzò e strabuzzò gli occhi.
«Ti sta mentendo, Riley. Non ti ha mai amato. Il suo vero amore si chiama James, e tu non sei altro che uno strumento nelle sue mani»
Al nome di James, Victoria fece una smorfia, continuando a guardare Bella.
Riley lanciò uno sguardo implorante verso Victoria.
«Ascoltami» disse Edward, richiamando l'attenzione del vampiro. «Sa che ti ucciderò, Riley. Lei vuole che tu muoia, in modo da smetterla con questa commedia. Sì, te ne sei accorto, vero? Hai letto i dubbi nei suoi occhi, sospettato di quel tono falso nelle sue promesse. Non ti ha mai desiderato. Ogni bacio, ogni carezza, era una bugia»
Edward si avvicinò a Riley di qualche centimetro. Riley si allontanò.
«Non devi morire per forza» promise Edward, guardandolo negli occhi «Ci sono altri modi di vivere, oltre a quelli che ti ha mostrato lei. Non è soltanto bugie e sangue, Riley. Puoi andartene anche adesso. Non sei costretto a morire per le sue bugie»
Edward si spostò in avanti e di lato. Fra lui e Bella c'era circa un metro di distanza. Victoria se n'era accorta. Controllai assiduamente Riley ed Edward e Bella. Così, se Victoria si fosse buttata sulla ragazza ed Edward non l'avesse fermata, sarei stata pronta.
Riley esagerò la propria mossa di compesazione. Victoria si chinò in avanti, quasi sulla punta dei piedi, gli occhi fissi su Bella e le labbra semiscoperte.
Mi abbassai un pochetto, il peso sugli arti posteriori, le zampe anteriori tese e pronte ad inchiodare a terra la rossa. Seth fece lo stesso, pronto ad intervenire subito dopo di me.
Seth, ti ricordi il piano?
«Certo»
Gli avevo fatto vedere il mio piano con un'immagine ed Edward aveva acconsentito, pur considerandolo pericoloso per me.
«Ultima possibilità, Riley» sussurrò Edward.
Riley guardò Victoria, in cerca di risposte. Sembrava disperato.
«Il bugiardo è lui, Riley» disse Victoria con voce delicata, stridula, un tintinnio infantile da soprano «Ti ho già parlato dei loro trucchetti mentali. Io amo solo te, lo sai»
Riley serrò la mascella e tese le spalle.
Io e Seth, divorati dall'ansia, dovevamo stare calmi, sennò i vampiri nemici avrebbero sentito il rumore del battito frenetico del nostro cuore, per ora sovrastato da quello di Bella. La ragazza, infatti, era la più agitata, probabilmente pensava che Edward fosse da solo contro Victoria e Riley.
Riley smise di essere sospettoso di Victoria e si preparò ad attaccare. Puntò i suoi occhi rosso sangue in quelli dorati di Edward.
La rossa si preparò ad attaccare Bella.
Riley, convinto di ciò che gli aveva detto Victoria, continuò a guardare Edward negli occhi. «Sei morto» disse deciso.
Ora toccava a me.

Ruggendo mi scagliai addosso a Riley. Era un attacco diretto, lo sapevo. Stavo disobbedendo a Jasper. "Mai attacchi diretti" aveva detto.
Riley si girò velocemente a destra e, con entrambe le mani, mi spinse contro la parete rocciosa della montagna.
Non mi era servita Alice per capire che il vampiro avrebbe fatto così. Attutì il colpo nel modo più coretto possibile, ma mi lasciai cadere a terra, fingendomi svenuta.
Edward finse di fare un passo verso di me e di correggersi vedendo Victoria che bramava da molto tempo quella mossa.
Vidi dai pensieri degli altri, esclusi quelli di Bella che mi erano inaccessibili, che Riley mi guardò con un sorriso strafottente e mi si avvicinò.
Dovetti costringermi a tenere gli occhi chiusi e il respiro lento e regolare, anche se il mio nemico minacciava di uccidermi.
Sentivo il respiro e il battito irregolare di Bella, probabilmente aveva paura anche per me. Sapendo dove cercare, individuai il battito e il respiro regolare di Seth, era concentrato su Riley. Sentì il passo lento di Riley, il rumore della neve calpestata, il suo piede che si posava sul mio collo -pronto ad uccidermi-, il suo ringhio di soddisfazione -pensava fosse più difficile battere dei mostri, ci definiva così, come noi- e poi il ruggito di Seth che si scagliava su Riley, togliendomelo di dosso.
«No!» urlò Victoria.
Mi alzai di scatto, avventandomi sulla vampira. La rossa mi guardò stupita e mi schivò, saltando su di un albero. Ringhiai di frustrazione e cercai di arrampicarmi.
"Chiara, allontanati" mi ordinò Edward. Riluttante mi allontanai, avvicinandomi a Bella.
«No» ripeté Victoria a denti stretti. Edward le si avvicinò.

I Cullen e i Quileutes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora