Capitolo 12: Prima caccia

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Si avvicina e mi abbraccia. Non posso ancora crederci. Dopo qualche minuto, cerco di ricompormi, ma non voglio tirare fuori l'argomento, quindi ne cerco un'altro.

<<C-cosa ti ha detto Kain?>>

Tento di non pensare a tutto quello che è successo. Ormai fuori è buio e comincio a sentire la stanchezza, ma ora non mi meraviglio.

<<Ha detto che aveva notato un buon potenziale in te e che non sapeva nulla...>>

Non so perché, ma sento che Kain mente. Non avrebbe voluto farmi diventare un soldato. O almeno non subito, essendo la compagna di un luogotenente.

<<Non sapeva nulla...>>

Ripeto quella frase con tono stanco, mi alzo e mi siedo sul letto.

<<Va tutto bene, Niah?>>

<<Sono solo un po' stanca...>>

Una risatina amara mi scuote le spalle.

<<Sono mezza umana in fondo...>>

Mi sembra di sentirlo sospirare, poi si avvicina.

<<Allora ti lascio riposare...>>

Mi accarezza e mi da un bacio sulla fronte, poi si avvia alla porta ed esce. Nemmeno mi cambio, mi stendo e mi addormento quasi subito. Nel sogno di quella notte rivivo l'incidente di dieci anni prima ma da una prospettiva esterna. Successivamente rivedo mio padre con sguardo compiaciuto, derisorio. La rabbia mi acceca, gli salto al collo. Poi buio. I giorni seguenti mi alleno sul combattimento con la spada, sull'agilità e velocità. Anche con il sole. Raziel mi controlla restando all'ombra del castello o del bosco.

<<Niah, non devi esagerare>>

<<Voglio migliorare ed essere utile a qualcosa. E poi...voglio vendicare Angelica e mamma>>

<<Cosa? Vuoi dire che->>

<<Voglio far soffrire mio padre. Sì>>

Mi guarda stupito e non sa cosa rispondere.

<<Ha rovinato la mia vita, ha tradito mia madre e ha rovinato la vita anche ad Angelica...non mi servono altri motivi>>

<<Cos'hai intenzione di fare? Sei scappata da lui, non ti basta?>>

<<Prima di sapere di Angelica mi bastava...ma ora non più>>

Con un colpo colmo d'ira quasi crepo una roccia. Il metallo della spada è molto resistente e si rompe con fatica.

<<Percepisco la tua rabbia solo al guardarti...desideri dunque che sia lui la tua prima preda?>>

A quella domanda mi si ferma il respiro per qualche secondo. Poi il sangue mi ribolle nelle vene. Il pensiero di procurargli altro dolore mi fa formicolare le mani.

<<Sì...così libererò anche la ragazza che lavora per lui...ha sofferto troppo a lungo anche lei>>

Annuisce, poi si avvicina e corregge la mia posizione. Un pomeriggio, poco prima dell'allenamento, sento qualcuno che colpisce i bersagli. Finisco di indossare l'armatura e scendo. Lì, all'ombra del campo, vedo un soldato dai capelli castani e gli occhi verde menta.

<<Un momento...>>

Sentendosi osservato, il vampiro si gira a guardarmi. Lascia cadere la spada e si mette sull'attenti immediatamente.

<<M-milady! B-buon pomeriggio!>>

<<Buon pomeriggio...uhm...ho...interrotto?>>

Anche se sarà doloroso, io vivrò per te (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora