Anche se sarà doloroso, io vivrò per te (IN REVISIONE)

Capitolo 2: Pentimento e perdono

Mi guarda stupito. Forse non si aspettava una domanda del genere?

<<...beh...non ci sono riuscito...>>

Mi rilasso leggermente mentre lo guardo fissare il pavimento.

<<Non sono riuscito a togliervi la vita...>>

Cosa? Un vampiro che ha pietà di qualcuno? Ho sempre letto e mi hanno sempre raccontato che i vampiri sono creature senza cuore, pronte a uccidere chiunque pur di nutrirsi. Invece lui...non ci è riuscito?

<<...c-cosa volete dire?>>

La mia voce sembra un sussurro.

<<...siete giovane...ancora una ragazza...e c'è qualcosa...qualcosa in voi che me lo ha impedito...>>

Non ci credo...sapevo che le prede preferite di quelle creature sono le ragazze giovani e belle, meglio se vergini. Almeno questo è quello che ho letto sui libri.

<<Qualcosa mi ha detto che era sbagliato...non so cosa fosse...davvero...mi dispiace avervi causato dolore...>>

Non so cosa dire...sembra veramente pentito.

<<N-non vi preoccupate...se siete un vampiro, è nella vostra natura...no?>>

Un sorriso sincero sulle sue labbra. Quella labbra scure e carnose. E un altro inchino.

<<Sono felice e sollevato che comprendiate>>

<<Non ho mai creduto nell'esistenza di "non-umani"...ma grazie a voi, ora so che siete reali>>

Una risata. La sua voce ha qualcosa di tranquillizzante, ma non mi lascio imbambolare con poco. Sono stata presa in giro troppe volte, perfino da adulti, ora mi tengo ben lontana da chi conosco poco...o da chi non conosco affatto. Faccio molta fatica a fidarmi veramente di qualcuno. Anche se...c'è qualcosa in lui che demolisce quelle difese.

Smette di ridere e mi sorride.

<<Non credo che saremmo ben accetti tra gli umani. Siamo sempre molto discreti, rapidi e silenziosi. Non sarebbe una bella situazione se venissimo scoperti dai soldati>>

<<Avete ragione...non deve essere facile>>

Lo vedo annusare l'aria, poi il suo sguardo cade sulla vestaglia macchiata e vedo che stringe i pugni.

<<Perché non vi ribellate?>>

Guardo nella sua stessa direzione e distendo le gambe.

<<Perché so che poi sarebbe peggio...>>

Mi guarda sbalordito.

<<Peggio di questo? Cosa c'è di peggio di frustare la propria figlia?!>>

<<Non voglio scoprirlo>>

Un sorriso malinconico si dipinge sul mio viso mentre lo guardo. Lui si avvicina e si siede sul bordo del letto. Mi guarda le gambe, cominciano a vedersi i lividi. Mi sfiora con la punta delle dita, sento il freddo della sua pelle sulla mia che mi provoca un brivido e un leggero sollievo al bruciore e al gonfiore.

<<Chiamano noi mostri...ma i veri mostri sono le persone come vostro padre...>>

Lo guardo terrorizzata. Il suo sguardo sembra bruciare di rabbia. Appoggio la mano sulla sua, facendolo sobbalzare. I suoi occhi gialli mi fissano come se vedessero qualcosa per la prima volta. Stranamente mi sento bene ora che ho capito che è sincero. Non vuole farmi del male. Avvicina la sua mano al mio viso e mi sposta i capelli dietro l'orecchio.