Per giorni e notti, vago senza fermarmi, cercando di trattenere le forze il più a lungo possibile e sopprimendo il senso di fame e di sete. Ormai ho perso la cognizione del tempo. Non piango più, ne ho perso la forza e non ne ha più senso, non posso fare nulla per cambiare il passato.
Dopo un po' di tempo trovo una baracca abbandonata in mezzo ad un bosco, lontano da tutto e tutti, vicino ad una cascata. È qualche giorno che cammino a passo umano per risparmiare energie, ma non ce la faccio più. Mi nascondo nella baracca e riposo qualche ora prima di uscire a caccia di qualche animale. La sete di sangue comincia a farmi perdere il controllo. Ma c'è un problema. Il sole sta calando e non voglio rischiare di trovare qualche vampiro in esplorazione, se ce ne sono. Devo muovermi. Prendo delle borracce che ho recuperato da un cadavere qualche giorno prima, il mio pugnale, una corda, una sacca, un borsello e mi addentro nella boscaglia.
In tutti questi secoli, stranamente, i miei capelli hanno continuato a crescere, ma li tagliavo regolarmente. Ora, non mi ricordo l'ultima che è successo e la loro lunghezza raggiunge metà schiena, raccolti in una treccia. Il rosso sulla radice è di qualche centimetro, mentre il nero è presente su tutta la lunghezza. Durante la fuga ho recuperato altri abiti, tenendo i miei e la mia armatura di scorta. Come tenuta da caccia indosso una maglia a maniche lunghe marrone scuro, probabilmente maschile, dei pantaloni neri attillati e i miei fidati stivali dell'armatura, sorprendentemente leggeri e comodi.
Comincio la battuta di caccia, devo sbrigarmi. Ogni minuto di luce in più è tempo prezioso. Mi fermo in uno spiazzo circondato da alberi e cespugli. Resto immobile per cercare di percepire qualsiasi suono. Nulla. Mi guardo intorno in cerca di tracce. Nulla. Decido di recuperare erbe, bacche e radici commestibili, almeno posso mettere qualcosa sotto i denti. Il tempo passato in biblioteca è servito. Dopo un po' comincio a sentire odore di sangue e dei ringhi provenienti da qualche passo più in là. Salto su un albero e mi avvicino. Un lupo grigio tutto pelle e ossa è riuscito a guadagnarsi un pasto abbastanza sostanzioso: un cervo. Non posso fare nulla, il sangue ormai è andato perso e il lupo si sta mangiando tutta la carne.
Un altro fruscio. Dai cespugli appaiono altri due lupi, più scuri, che ringhiano e accerchiano quello più magro. Vogliono quella carcassa per loro. Il proprietario di quel premio cerca di difendere la sua preda ma i due lupi, più sani, lo attaccano e lo sovrastano. Sento un senso di colpa nel vedere quella scena. In qualche modo, mi immedesimo in quell'animale, incapace di difendersi da due creature simili ma più forti. Un bruciore allo stomaco mi fa digrignare i denti. Non posso sopportare la prepotenza di quei due. Salto giù e con qualche colpo ben assestato fermo i loro cuori per l'eternità. Mi metto all'opera: li appendo ad un albero, faccio un taglio sulla gola di ognuno e riempio le borracce con il loro sangue, il resto lo bevo sul momento. Quando mi giro vedo il lupo magro accucciato a terra che mi fissa, tremando. Le sue ferite sanguinano, il mio istinto mi dice di ucciderlo, ma lo reprimo.
<<Non avere paura. Non ti farò del male>>
Il lupo mi ringhia contro, ancora tremante. Sbuffo.
<<Se avessi voluto ucciderti, lo avrei già fatto>>
Mi avvicino e mi accovaccio davanti a lui. Ringhia ancora, cercando di indietreggiare.
<<Avanti...non vorrai attirare attenzione>>
Guardo le sue ferite, lui fa lo stesso e comincia a leccarle.
<<Dovrei avere dell'acqua pulita nella baracca...>>
Il lupo mi guarda, forse con sguardo confuso o interrogativo. Mi rialzo e libero i cadaveri dei lupi, recuperando le corde. Riprendo le borracce e le metto nella sacca.
<<Comincia a fare buio...mi fai pena...voglio aiutarti>>
Mi riavvicino al lupo e provo a toccarlo, ma lui tenta di mordere. Ritraggo la mano qualche secondo, poi gliela metto sotto al muso. Un po' riluttante si avvicina, la annusa e lecca del sangue residuo.
<<Ti fidi ora?>>
Il lupo guaisce e mi guarda, il suo sguardo sembra dire che si sia arreso e che accetterà qualsiasi cosa il destino abbia deciso per lui. Gli sorrido e lo prendo in braccio. Grazie forza da vampiro. Corro fino alla baracca e mi chiudo dentro. Poso il lupo in un angolo su una coperta logora. Chissà da quanto tempo è abbandonata. Prendo dell'acqua e qualche straccio, torno dal lupo e comincio a pulirgli e fasciargli le ferite. Qualche guaito, ringhio e tentato morso dopo, finisco di trattarlo.
<<Resta lì e riposa, ok? Vado a cacciare...anche se ormai è buio>>
Il lupo guaisce ancora, fissandomi.
<<Tranquillo, recupero qualcosa anche per te>>
Tolgo le borracce dalla sacca ed esco di nuovo. Le prime stelle si stanno facendo strada nel manto scuro del cielo. Qualche ora dopo torno alla baracca con un paio di lepri, un cerbiatto e la parte meno rovinata del cervo di prima. Fortunatamente non c'era nessuno nel bosco e ho potuto cacciare in tranquillità. Il lupo si sveglia appena mi sente tornare.
<<Hey, va meglio?>>
Il lupo appoggia il muso a terra e mi fissa. Sospiro e prendo il suo cervo, appoggiandoglielo davanti. Lui lo annusa e poi lo divora.
<<Devi essere a digiuno da molto...>>
Avvicino la mano alla sua testa, lui la guarda, poi lascia che lo tocchi. Con le dita pettino un po' del pelo sulla testa e sul dorso, stando attenta ai bendaggi e alle ferite minori. Dopo di che mi siedo vicino a lui e mangio qualche bacca e radice.
<<Domani dovrò cuocere la carne, non posso mangiarla cruda...spero che nessuno si accorga del fumo>>
Appoggio la testa al muro di assi di legno e chiudo gli occhi. Dopo un po' li spalanco.
<<No. Non ora. Non posso dormire. Non posso rischiare che mi trovino. Devo restare sveglia, almeno fino all'alba>>
Il lupo mi fissa, ha finito di mangiare. Appoggia il muso sulle mie gambe e chiude gli occhi. Sorrido e lo accarezzo.
<<Starò io di guardia, non preoccuparti. Buonanotte>>
Dopo un po' le palpebre cominciano a pesare.
<<Devo occupare il tempo...altrimenti mi addormento...>>
Mi guardo intorno e i miei occhi cadono sul pugnale e sulla sacca. I miei ricordi tornano a un soprammobile nella biblioteca comune dei clan, intagliato da delle ossa.
<<Però non posso alzarmi...>>
Fisso la sacca e il pugnale un po' frustrata. Immagino come sarebbe più facile se fossero magici e potessi controllarli e farli avvicinare. Dopo qualche secondo vedo una leggera luce verde-acqua avvolgere i due oggetti che cominciano a muoversi lentamente. Sono sorpresa, ma mi concentro e alla fine riesco a farli avvicinare abbastanza. Non avevo ancora mai sviluppato abilità magiche, potevo solo percepire le presenze. Sorrido e stringo il mio ciondolo, sentendo un leggero calore dall'argento.
<<...grazie...è solo merito tuo...>>

STAI LEGGENDO
Anche se sarà doloroso, io vivrò per te (IN REVISIONE)
FanfictionUna ragazza, preda di un vampiro incapace di ucciderla, finisce per innamorarsene e deciderà di condurre una vita (o non-vita) con lui. Andrà tutto bene? Saranno tutte rose e fiori come si immagina lei? ENG: If you don't understand Italian, there is...