CAPITOLO 1

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Lo schermo si illuminò e cominciò a suonare la sveglia.

Allungai la mano da sotto le calde coperte e cercai il telefono sul comodino accanto al letto e passai più volte il dito sullo schermo per trovare quel maledetto cerchio per disattivarla; erano appena le 6.30 quando smise di suonare.

Finalmente il silenzio regnava nella mia stanza e mi riaddormentai subito, non curante di quello che avrei dovuto fare tra meno di un'ora.

Tutto era contro di me: circa un quarto d'ora dopo suonò il citofono; quanto avrei voluto che i miei non fossero ancora partiti per la crociera in Egitto, almeno non sarei dovuta alzarmi dal mio adorato letto.
Alla seconda suonata di campanello sollevai le coperte e scesi le scale mentre pensavo a chi cazzo fosse alle 7 di mattina e aprii la porta.

Non feci in tempo ad aprire che il ragazzo era già entrato: era il mio migliore amico, quasi fratello, Lorenzo; solo allora mi ricordai che alle 7.30 dovevamo partire per il Lago di Garda e io ero ancora lì in pigiama. Perché avevo sempre la testa fra le nuvole?

Lorenzo tutto d'un fiato "La valigia è pronta? Vai a vestirti"

io sospirando "Se non ci fossi tu non so come farei"

Lorenzo urlando le ultime parole "Immagino. Dai, vai a vestirti"

se ve lo state chiedendo...sì, io per pigiama intendevo una maglia che a malapena copriva il sedere e non mi dava fastidio che mi vedesse così, ormai nulla ci sconvolgeva; conoscendoci da quando eravamo dei piccoli bambini innocenti avevamo visto i nostri corpi cambiare nel tempo.

Andai di corsa in camera a fare il letto e presi i vestiti che avevo preparato la sera prima; avevo già calcolato questo inconveniente...mi conoscevo troppo bene.

Indossati i vestiti, dei semplicissimi jeans slavati neri, una t-shirt dello stesso colore e una felpa senape; misi solamente un po' di mascara e poi scesi con le mie inseparabili Vans nere blu e bianche e il giubbino. Mi sedetti su una sedia in corridoio e misi le scarpe sotto lo sguardo attento e scrupoloso di Lorenzo che mi diceva in continuazione di sbrigarmi.

Uscimmo di casa, lui faceva da facchino portando sia la mia che la sua valigia; spensi tutte le luci e chiusi a chiave la porta dietro di me.
Per fortuna i suoi amici non erano ancora arrivati.

Nella fretta generale mi sono dimenticata di dirvi un po' di cose su di me e sulla meta del viaggio.

Bè...che dire su di me: sono Annalisa, una ragazza semplice, introversa, sbadata e un po' lunatica di 20 anni appena compiuti; nonostante la giovane età ho già trovato lavoro in una tv locale come costumista e truccatrice. La meta del nostro viaggio era Desenzano, una città sul Lago di Garda a Brescia, saremmo stati lì per due settimane in una casa gentilmente "prestata" da dei parenti di un amico di Lorenzo.

Nel frattempo ci sedemmo sui gradini della porta di casa

io "Ma quindi chi viene con noi?"

Lorenzo "I ragazzi della band e due ragazze"

annuì con la testa; si alzò dai gradini non appena avvistò il suv del suo amico Riccardo...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora