Capitolo 36

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PROSPETTIVA ANNALISA

Alessio "Metti il giubbino e vieni giù con noi a cercarlo"

seguii le sue istruzioni e scendemmo in paese. Ognuno di noi prese tre strade diverse: io sul lungolago, Francesco in centro e Alessio più in periferia

Alessio "Il primo che lo vede avverta subito gli altri"

Francesco "Non fate nulla da soli"

Passarono dieci minuti e nessuno l'aveva visto.

E se invece l'avevano visto e non mi avevano chiamato perché volevano tenermi fuori da tutto? Chiamai prima il moro e poi Francesco, entrambi mi risposero subito pensando che l'avessi trovato ma appena scoprirono il contrario mi chiusero la chiamata.

Mi facevano male i piedi e avevo la faccia congelata dal freddo e di lui nemmeno l'ombra; dopo aver scandagliato ogni zona e il mio umore era a terra andai a sedermi con le gambe a ciondoloni su un pontile. Appoggiai la schiena alle assi di legno e chiusi gli occhi; mi sembrava di sentire il suo profumo dietro di me, sentivo la sua voce che mi chiamava, la sua mano sulla mia spalla...ero talmente assorta nel mio mondo che lo vedevo lì, stavo delirando.

Aprii gli occhi e vidi la sua figura accanto a me; li richiusi e li riaprii velocemente...non c'era più; come immaginavo stavo solo sognando.

Mi alzai a sguardo basso fissando le assi del pontile; subito andai a sbattere contro qualcosa o meglio, qualcuno. Percorsi ogni centimetro della sua altezza con gli occhi, riconoscevo quel corpo, quell'abbigliamento...salii fino al viso e non ci credevo. Lorenzo.

Allora non stavo sognando prima: il suo profumo, la mano che mi sfiorava e che mi chiamava, era tutto vero.

Approfittai del suo sguardo assente per capire cosa stesse provando: freddo come il marmo ma con una leggera nota di tristezza; appena smise di fissare il cielo abbassai lo sguardo al lago sulla mia destra.

Appoggiò due dita sotto il mio mento portando il viso davanti al suo che aveva abbassato alla mia altezza; i suoi occhi profondi davanti ai miei, la sua mano fredda che afferrò la mia.

Piegò leggermente il viso di lato e si appoggiò sulle mie labbra chiedendomi poi l'accesso, che però non gli concesi.

Un'ora prima dice che mi vuole com amica poi mi bacia? Il suo bipolarismo era sempre più presente. Mollai la presa dalla sua mano e allungai le braccia al suo petto per allontanarlo

io "Non ci sto capendo nulla, mi stai confondendo e basta...prima mi dici che mi vuoi come amica perché hai paura di star male poi vuoi baciarmi..."...

Capitolo più corto del solito oggi, ma non troppo secondo me.

Avete visto l'esibizione di ieri sera del Festival Show a Mestre? Che dire...si migliorano ogni giorno <3 Aspetto qualche vostro parere sull'esibizione, mi raccomando

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora