Capitolo 29

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...mi fece avanzare verso il bancone spingendomi dalle spalle

io "Sì, mi serviva un test di gravidanza"

cercò fra vari cassetti e poi me lo consegnò, pagai coi soldi che mi aveva dato Giorgia in precedenza

farmacista guardandoci entrambi "Buona fortuna allora"

entrambi ci limitammo a un sorriso il meno falso possibile e velocemente uscimmo dalla farmacia

io "Ma che figure mi fai fare?"

Lorenzo "E cosa dovrei dire io che mi ha scambiato per un futuro padre"

io ridendo "Dai padre, andiamo a fare sta spesa"

tra varie domande e risate arrivammo al supermercato.

Naturalmente quello che trovò non lo soddisfò totalmente, infatti dopo andammo anche da un fruttivendolo

"Sul cibo, sulla musica e sulle donne non transigo; voglio solo il meglio" continuava a ripetere.

Mi sarei suicidata col sacchetto degli spinaci surgelati che mi aveva mandato a prendere se non fosse stato troppo freddo e piccolo. Ogni volta che mi lamentavo, o che accennavo uno sbuffo o uno sguardo annoiato, oltre alla frase di prima mi ripeteva "Lo chef sono io, non obiettare"

io "Non montarti troppo la testa...non arriverai mai ai livelli d Cracco"

Lorenzo "Infatti io punto al Ristorante 5 stelle Cantarini, un posto da veri intenditori di cibo e musica. Immagina le pietanze perfettamente impiattate e i clienti che le gustano con una piacevole musica di sottofondo"

lo bloccai altrimenti sarebbe andato avanti per ore a descrivermi il suo futuro ristorante e rispettivo menù "Ok ho capito, finiamo la spesa altrimenti ci chiudono dentro"

Lorenzo sorridendo "Sappi però che quando questo mio sogno si realizzerà non ti farò mai entrare e non avrai il piacere di assaggiare la mia cucina"

quando si ritenne soddisfatto della spesa tornammo a casa ed erano quasi le 17.30.

Scendemmo dal van con le innumerevoli buste della spesa; i ragazzi buttai sul divano non si degnarono di aiutarci, erano troppo occupati a guardare un programma di moto

Riccardo "Finalmente siete tornati; più di due ore per prendere due robe"

io "Già, Qualcuno qua è troppo pignolo"

Francesco "Ma siete andati solo a fare la spesa?"

Lorenzo, che era accanto a me, stava iniziando a parlare...avevo il timore dicesse del test. per questo lo afferrai sottobraccio e lo portai fuori con una scusa "Le borse lì fuori non entreranno da sole"

...appena fuori dalla porta...

Lorenzo a bassa voce scocciato "Non gli stavo dicendo del test"

io "Mi fido di te e lo sai, ma preferisco non rischiare"

portammo le borse in casa e costringemmo i ragazzi a riordinare tutto, naturalmente non accettarono al primo tentativo ma con una banale scusa riuscimmo a convincerli. I patti erano questi: se loro riordinavano Lorenzo cucinava e per la sera la tv era loro; sulla tv cedettero visto che non volevano vedere un film d'amore o robe simili.

La faccia di Lorenzo parlava da sola, era soddisfatto: di non mettere a posto tutto e di non vedere il film che molto probabilmente ci avrebbe aspettato fino ad un paio di minuti prima.

Salendo le scale al primo piano fui bloccata da Giorgia, che a bassa voce, mi chiese se le avessi fatto il favore che mi aveva chiesto. Cercai il test nella borsa ma non c'era

"Forse mi è caduto in macchina, mi si è rovesciata la borsa prima" le dissi

Andai a chiedere le chiavi del van a Lorenzo e quando me le consegnò gli dissi "Per stasera io avevo altre idee, dopo te le spiego"

Inserii le chiavi nella portiera e guardai subito sul tappetino, come avevo pensato mi era caduto assieme a un portachiavi. Li misi in tasca entrambi e rientrai ponendo le chiavi sul mobiletto all'entrata.

Raggiunsi Giorgia in camera e le diedi il test

io "Ale cos'ha detto?"

Giorgia "E' messo peggio di me"

la mia presenza era completamente inutile in quel momento quindi salii in camera mia...


Buongiorno ragazzuole, lo so...dopo ben una settimana di nulla cosmico sono tornata!!! E niente...spero proprio che vi piaccia. A domani con il capitolo successivo

Ps. per la vostra felicità ho ripreso a scrivere (non questa che nella mia mente e pc è già finita ma una nuova!!) 

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora