CAPITOLO 2

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...il suv si fermò esattamente davanti a noi spegnendo il motore e nonostante il freddo scesero dall'abitacolo. 

Lorenzo mi presentò i ragazzi, non li avevo mai incontrati prima d'ora ma a loro questo sembrava non importasse infatti mi abbracciarono tutti come se ci conoscessimo da sempre; erano Riccardo, Alessandro, Francesco, Giorgia, Antonella e Alessio. 

Se non avevo sbagliato i conti dovevamo essere in otto ma fuori eravamo solo in sette

io perplessa "Ma scusa...chi è Alessio?"

Francesco, se non sbaglio, bussò al finestrino accanto al guidatore, il passeggero aprii leggermente la portiera e scostò la testa tanto per farsi vedere e mi fece un segno col capo per salutarmi. Era molto carino: aveva un lungo ciuffo moro e indossava dei Ray Ban; perchè indossare gli occhiali da sole alle 7 di mattina a dicembre? Mica c'era il sole!

A parte questo non mi degnò nemmeno di un sorriso; mi presentai con un "Piacere, Annalisa" ma non terminai quelle due veloci parole che lui aveva già chiuso la portiera ed era tornato a fissare il cellulare

Francesco "Scusalo, ma con la gente nuova fa così, sembra tanto un duro ma in fondo è un timido tenerone"

avevo trovato qualcuno peggiore di me nelle nuove relazioni, pensavo di essere l'unica sfigata che non riusciva ad instaurare dei nuovi rapporti.

Riccardo andò ad aprire il portabagagli e ci fece mettere le nostre valigie assieme alle altre.

Salimmo in auto: Riccardo guidava, accanto Alessio con lo sguardo fisso al cellulare, vicino al finestrino accanto alle due ragazze c'era Francesco; penso le avrebbe ammazzate entrambe all'istante visto che continuavano a parlare, un pò lo compativo. Infine, dietro, io vicino al finestrino opposto al guidatore con accanto Lorenzo e Alessandro che non faceva nulla di particolare: fissava il paesaggio cambiare e ogni tanto leggeva qualcosa sul cellulare.

Almeno avevo Lorenzo con cui parlare.

Quel mio pensiero svanii non appena mi girai verso di lui e lo vidi dormire con la bocca aperta; non era possibile che dopo nemmeno cinque minuti di viaggio si fosse già addormentato!

per questo tirai fuori le cuffie dalla tasca del giubbino e feci partire la playlist della musica. 

"Sarà un viaggio molto lungo" pensai tra me e me, e lo era in tutti i sensi: secondo i calcoli di Riccardo doveva durare sei o sette ore e non avendo nessuno con cui parlare sarebbe stato ancora più noioso.

Mi stavo annoiando a morte e le cuffie nelle orecchie cominciavano a darmi fastidio, quindi le tolsi e cominciai a guardare le auto sfrecciare accanto a noi in autostrada; ma anche quello mi stava annoiando.

Guardai che facevano gli altri, magari trovavo qualcosa per occupare il tempo: Alessio aveva sempre il dito sul cellulare, le due ragazze stavano ancora parlando; Francesco stava dormendo con la faccia appiccicata al finestrino, stessa cosa per Lorenzo con l'unica differenza che era appoggiato alla mia spalla.

Provai a dormire pure io, mi afflosciai sul sedile sperando di chiudere gli occhi almeno per un paio d'ore; ma nulla, ogni volta stavo lì a fissare il tettuccio grigio del suv. 

Non ce la facevo più, alzai la schiena e guardai avanti nello specchietto laterale accanto ad Alessio.

Mi stava fissando, quando me ne accorsi abbassai velocemente lo sguardo, aspettai qualche secondo poi lo rialzai per vedere se mi stava ancora fissando; il suo sguardo di sfida era ancora lì ad attendere un mio gesto di sconfitta...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora