Capitolo 22

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...mi spinse sul letto mentre lui si toglieva i boxer liberando così la sua erezione, venne sopra di me e mi entrò. Tra i vari gemiti, urla, ansimi e spinte finì anche quell'esperienza; mi sentivo terribilmente in colpa per quello che avevo fatto, mi ero comportata come una puttana. Quella sensazione si ingrandì ancora di più quando, lasciandomi sul letto mentre il fiato si regolarizzava, mi ringraziò.

Mi ero comportata come una puttana; per togliermi quell'idea dalla testa continuavo a dirmi che l'avevo fatto per una buona causa, o almeno lo speravo.

Appena uscì mi vestii ed uscii dalla camera dove incrociai Lorenzo che passava in corridoio.

Si fermò.

Cercavo i suoi occhi per capire cosa stesse provando, ma niente: aveva lo sguardo perso nel pavimento e a momenti sulle mie dita che stavo tormentando per l'agitazione; ci incrociarono per un secondo poi se ne andò giù per le scale.

Il suo sguardo non lasciava intuire nulla, freddo come il marmo

PROSPETTIVA ALESSIO

Manda un messaggio a Lorenzo "Ti devo parlare, hai due minuti di tempo?"

lo visualizzò e in men che non si dica era da me

Lorenzo con un'aria di sfida "Ti fa ancora male la testa?"

al primo momento non capivo a che si stesse riferendo, poi mi ricordai che l'avevo usato come scusa "Con un'aspirina è passato"

Lorenzo "Di che mi devi parlare?"

io "Bè...sai che ti racconto sempre tutto e mi pare giusto che tu sappia anche questo; all'inizio pensavo di non dirtelo ma..."

Lorenzo mi bloccò con tono freddo "Chi ti sei fatto oggi?"

io "Non so se le vuoi sapere"

Lorenzo "Annalisa...ti sei portato a letto Annalisa"

maledetto ciuffo che mi fregava sempre! Avevo paura della sua reazione, sapevo quanto era geloso nei suoi confronti

Lorenzo "Alessio rispondimi. Hai fatto sesso con lei?"

calò di nuovo il silenzio nella stanza

Lorenzo infuriato "Sì o no?"

io velocemente e abbassando la voce "Sì"

si avvicinò alla porta e le tirò un pugno. Pensai "Adesso mi uccide"; esclamò un "cazzo" e uscì dalla porta sbattendola.

Forse non avrei dovuto dirgli niente, avrei dovuto seguire la frase "Occhio non vede, cuore non duole"

PROSPETTIVA ANNALISA

Il mio piano stava funzionando: il moro stava raccontando tutto a Lorenzo e, dal suo tono di voce, pareva parecchio incazzato; mi dispiaceva trattarlo in quel modo, non sapete quanto, ma non potevo vederlo così distante.

E se invece trattandolo in quel modo si fosse allontanato ancora di più? A quel lato non c'avevo minimamente pensato.

Nella stanza accanto non si sentiva nessuno, non stavano più discutendo...ecco il motivo: Lorenzo era davanti al mio letto con un'aria incazzata, credo di non averlo mai visto in quel modo...faceva quasi paura

Lorenzo "Allora? Cos'hai da dire in tua discolpa?"

io arrogante continuando a fissare il telefono"Perché dovrei sentirmi in colpa?"

si avvicinò e mi sfilò il telefono dalle mani "Guardami negli occhi mentre ti parlo"

accennai un ok e iniziai a guardarlo negli occhi con fare arrogante

Lorenzo "Perché l'hai fatto?"...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora