Capitolo 12

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...PROSPETTIVA FRANCESCO

Annalisa era strana, non diceva nulla ed era persa nel suo mondo; anche se la conoscevo da poche ore si vedeva che c'era qualcosa che non andava: il sorriso che a tratti aveva sulle labbra non rispecchiava affatto gli occhi verdi spenti e pieni di rabbia, pronti a solcare il suo dolce viso con le lacrime.

Guardava sempre fissa davanti a sé la coppia Alessio e Antonella...che fosse loro la colpa del suo stato d'animo? Con Antonella avevo visto varie volte un'aria di sfida e un odio reciproco; ma in fondo quel sentimento a cosa, o meglio a chi, era dovuto?

Non mi ero reso conto che il suo problema era lì, davanti ai miei occhi...Alessio, era lui la causa di tutto. 

Conoscevo bene quel ragazzo, da quando eravamo delle piccole pesti; le ragazze erano come dei giocattoli per lui: le usava fino a quando gli faceva comodo poi quando ne trovava una migliore quella "vecchia" la gettava nel dimenticatoio; e non erano poche le ragazze cadute nella sua trappola. 

Sicuramente Annalisa avrà captato l'interesse di Antonella verso Alessio, la cosa era più che evidente; e le sue intenzioni erano chiare: con il pretesto della botta e via i due si sarebbero avvicinati sempre più, solamente per il piacere di avere sempre qualcuno a disposizione per qualsiasi desiderio erotico, e anche senza nessun sentimento tra i due lei ci sarebbe stata male.

Mi dispiaceva starle vicino e non poter far nulla per aiutarla, se le cose andavano avanti così la aspettavano delle settimane di vacanza orribili

PROSPETTIVA ANNALISA

Finalmente arrivammo a casa, il tragitto di dieci minuti scarsi sembrava interminabile; appena varcata la porta mi avviai subito in camera mia. Francesco, era l'unico, oltre a me, che aveva preferito andare in camera invece che restare a parlare assieme agli altri.

Ero arrivata al suo piano e stavo proseguendo i gradini per arrivare al mio, ma fui bloccata dalla sua mano e dalle sue parole "Stanotte rifletti su quello che vuoi veramente..."

Quella sue parole un po' mi scioccarono, non me le aspettavo. 

Forse aveva capito qualcosa? 

Non lo so, so solo che mi abbracciò talmente tanto che per qualche secondo dimenticai tutto ciò che mi stava succedendo attorno; nelle sue possenti braccia avevo trovato il conforto che mi serviva, peccato che svanì non appena si staccò da me e andò in camera sua.

Salii in camera mia; indossai il pigiama e mi struccai, magari sarebbe così facile togliere la tristezza come il trucco; spensi la luce e andai sotto le fredde coperte del letto.

Mi sentivo sola, sola come l'unica stella in cielo che vedevo dalla finestra. Era passato solamente un giorno e io stavo già male; era meglio se fossi partita insieme ai miei in Egitto, lì almeno non ci sarebbe stato nessuno con cui parlare e quindi soffrire.

Non ce la facevo più: il soffitto buio, il cielo buio, la mia anima buia...era tutto così triste e deprimente. Mi alzai dal letto e aprii la portafinestra, faceva freddo ma poco mi importava, dovevo sbarazzarmi della pioggia che c'era dentro me.

Uscendo vidi una figura di un ragazzo che fumava: era Lorenzo.

Appena mi vide si voltò dalla mia parte spegnendo la sigaretta e venne ad abbracciarmi; conoscendoci da anni sapeva quando stavo male

Lorenzo "Sarei venuto a parlarti"

io "Dai entriamo che fa freddo"

entrammo in camera e ci sedemmo sul letto

Lorenzo "E' per Alessio che stai così?"

io tutto d'un fiato "Mi sento una scema...mi innamoro di uno al primo giorno senza neanche conoscerlo, poi arriva l'altra che me lo porta via perché vuole scoparselo. Francesco ha già capito tutto e gli sembrerò una sfigata, dirà tutto agli altri così verrò presa in giro da quella serpe per la mia sconfitta. Poi la rosa, con tutti quelli che c'erano proprio da noi doveva venire? Perché sono qua quando potrei starmene su una spiaggia lontano da tutto questo?"...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora