Capitolo 5

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...camminammo tra i mille negozi di una via piena di gente con in mano un'infinità di borse, il Natale si stava avvicinando e quindi tutti si apprestavano a prendere mille stupidi regali.

Ci fermammo su una panchina che si affacciava al porto; in quei passi che avevamo fatto non avevano fatto altro che parlare, non riuscivo nemmeno a seguire i loro discorsi. 

Stranamente, ma solo per pochi attimi, non dissero nulla; poi quel meraviglioso silenzio fu interrotto dalle parole di Antonella, prima di aprire bocca però le due ragazze si guardarono con uno strano sorriso

Antonella "Ma, tu e Lorenzo...siete fidanzati?"

io arrossendo "No, siamo soltanto amici"

Giorgia "E allora perché stai arrossendo?"

Antonella "Io non ci credo, anche in macchina dormivate quasi abbracciati...due amici non fanno queste cose"

io scocciata "Perché non è la prima volta che me lo chiedono"

in effetti era vero: una persona esterna poteva vederci come due fidanzatini e alcuni comportamenti lo potevano far intuire, ma non eravamo fatti per stare insieme come coppia; c'avevamo provato per un paio di mesi due anni prima ma non aveva funzionato. Comunque la nostra amicizia è ancora intatta anche dopo quel fatto, credo ci abbia aiutato a capire cosa fosse meglio per noi

io per continuare un minimo di conversazione, altrimenti avrebbero continuato a parlare per ore "E voi avete il ragazzo?"

Giorgia "Da quasi tre anni, ci siamo conosciuti al liceo e da lì non ci siamo più mollati"

Antonella citando una frase di 50 sfumature di grigio, quanto odio quel film "Io non amo...io scopo"

Giorgia ridendo "E la tua prossima vittima chi è?"

Antonella "Sicuramente Bernabei, si dice in giro che se ne faccia una a sera"

io cadendo dalle nuvole "E chi è sto Bernabei?"

Giorgia "Alessio! Quello che ti chiama rossa"

ero ancora più sconvolta sul suo conto, ribadisco che Francesco l'aveva definito un ragazzo timido...

Dopo quello ricominciarono a parlare, se sentivo le loro voci soltanto per un minuto in più le avrei uccise sul serio, non so come abbia fatto Francesco a dormirci accanto in auto per così tante ore consecutive...dovrebbe essere fatto santo.

Mi allontanai da loro, erano talmente prese che non se ne accorsero nemmeno; passeggiai sul lungo lago fino a quando trovai uno sbocco che portava alla spiaggia. 

Mi sedetti sui piccoli sassi guardando l'orizzonte che mano a mano si scuriva sempre di più; ogni tanto lanciavo qualche sasso sperando di trovare quello giusto facendolo rimbalzare sull'acqua, visto che tutti quelli che tiravo affondavano immediatamente.

Ormai mi ero arresa e mi alzai per tornare dagli altri, voltandomi vidi un ragazzo appoggiato al muretto a braccia conserte che mi fissava, era Alessio

io "Adesso mi segui pure?"

Alessio "Certo che sei proprio una frana coi sassi.."

io "Me ne ero accorta da sola, non avevo bisogno della tua astuta osservazione"

si staccò dal muretto, si abbassò ad afferrare un sasso e si avvicinò al lago per lanciarlo; non affondò subito come i miei ma fece sei o sette salti

io sbuffando "Fortuna del principiante"

Alessio abbassandosi a prendere un'altro sasso "Tu dici?"

tirò pure quello, e come l'altro, rimbalzò sull'acqua

io battendogli le mani "Complimenti, veramente bravo"

Mi incamminai, ignorando completamente la sua presenza, per andare dai ragazzi; avevamo il ritrovo in piazza alle 18 e mancava poco a quell'ora...



Buongiorno ragazzuole, è la prima volta che mi metto a parlare con voi.

Che ve ne pare dei capitoli appena letti? Naturalmente potete sempre lasciarmi un commento oltre al voto😉

Allora alla prossima, ci si vede moooolto presto😉😉 

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora