Capitolo 7

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...Antonella fece in tempo soltanto a mettere la pentola con l'acqua sul fuoco prima che suonasse un telefono con la mia stessa suoneria. 

Infatti, convinta fosse il mio, lo girai dal bracciolo del divano ma lo schermo era spento; a quel punto sentii parlare Antonella dall'altra parte della stanza. Io e Lorenzo non fecimo caso alla mancanza dello chef, pensavamo che la telefonata sarebbe durata pochi minuti. 

Questo nostro pensiero svanì quando Francesco si affacciò alla porta della cucina cercando qualcuno

Francesco "Allora...che si mangia?"

Lorenzo "Un pò di dieta non ci farà male"

il volto di Francesco si riempì di incertezza

io "Non vedi che manca lo chef?"

Francesco "E che problema c'è? Organizzatevi voi"

dopo quello tornò dagli altri ed eravamo rimasti solo noi due come possibili cuochi; prima che riuscissi a dire qualcosa Lorenzo mi guardò dritto negli occhi con un'espressione da cucciolo indifeso, il gatto di Shrek non era niente in confronto a lui

io alzandomi dal divano e avvicinandomi ai fornelli "Ho capito..."

Ormai lo sapeva che se voleva ottenere qualcosa bastavano i suoi profondi occhi dolci per farmi intenerire all'istante, era da anni che lo faceva ma ogni volta non potevo e non riuscivo a dirgli di no.

Avvicinandomi vidi che l'acqua stava bollendo, andai a frugare nella busta della spesa sulla tavola per cercare un pacco di pasta.

Mentre la buttavo in pentola Lorenzo si sedette sulla tavola bagnandosi il labbro inferiore con la punta della lingua e si spostò il ciuffo dalla fronte portandolo indietro. 

Quando faceva così mi pentivo di essere la sua migliore amica: avrei voluto baciarlo e poi toccarlo; stavo rimpiangendo quel periodo in cui stavamo insieme e potevamo fare tutto ciò...ma purtroppo il tempo era passato e dovevo smettere di fissarlo a bocca aperta. 

Lui se ne accorse, infatti quasi ridendo mi disse "Chiudi la bocca che stai sbavando" abbassai il volto cercando di coprire coi capelli le gote arrossate dovute alla figura che avevo appena fatto e risi. Tirai su la testa e ricominciai a vederlo come amico, se non fosse stato così sarei dovuta andare a fare un giro per riprendermi.

mancavano pochi minuti alla cottura quando Antonella finì la chiamata e tornò in cucina, quando mi vide vicino alla sua pentola mi guardò in cagnesco come prima

io molto scocciata "Prego..."

Se era odio quello che provava verso di me non doveva preoccuparsi perché era una cosa reciproca; anche se non ne capivo il motivo. Mi allontanai dai fornelli guardando Lorenzo e facendogli un cenno col capo per dirgli di andare di là.

Scese dal tavolo e andammo sul balcone del nostro piano. Ci appoggiammo allo scorrimano guardando il cielo limpido con un solo spiraglio di sole ormai tramontato

io "Stasera che facciamo?"

stava rispondendo alla mia domanda ma fu interrotto dalle voci provenienti dal piano di sotto

Alessio "We rossa..."

Riccardo interrompendolo "Si chiama Annalisa"

sentii uno sbuffo, probabilmente del moro

Francesco "Dai non fare l'associale, vieni giù con noi"

Giorgia "Stai sempre solo con Lorenzo, dovresti cambiare gente ogni tanto"

Lorenzo ironico "Grazie della considerazione Gio"

qualcuno applaudì alle parole di Giorgia, per fortuna non ero l'unica a fare certe figure

Alessio tra varie risate e applausi "Dai piccioncini venite giù"

a quelle parole mi salì il nervoso, mi dava fastidio quando qualcosa ci dava dei fidanzati; perché un ragazzo e una ragazza non possono essere amici e basta?

Giorgia ingenuamente "Ma non sono amici?"...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora