Capitolo 39

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...PROSPETTIVA ANNALISA

"Sei solo mia" volevo sentirmelo dire da molto tempo; questa banale frase quanto corta equivaleva al "ti amo", due parole che difficilmente diceva, nemmeno quando amava con tutto sé stesso riusciva a dirlo.

Tra le sue braccia mi addormentai subito, come un bambino lo fa cullato sul petto della mamma.

Verso le otto mi svegliò, piano aprii gli occhi

Lorenzo "Ti ricordi della sorpresa? Il momento è arrivato"

io "Non può aspettare un paio d'ore questa sorpresa?"

anche se non disse nulla capii che la risposta era un no. Si alzò dal letto togliendomi le coperte da dosso, ma ostinata com'ero le ripresi portandole fin sopra il naso; era diventata una lotta la nostra: ogni volta che mi coprivo lui continuava a tirarmele via

io col broncio "Dai che ho freddo"

si abbassò all'altezza del letto e stava per prendermi in braccio, la sua tecnica aveva funzionato: dopo una vecchia esperienza sapeva quanto odiassi quando mi prendevano in braccio.

Mi alzai mentre sul suo volto compariva un sorriso soddisfatto.

Andai a vestirmi: leggins neri, felpa grigia, le mie inseparabili Vans e il giubbino.

Silenziosamente uscimmo di casa; essendo solo le otto e gli altri stavano ancora dormendo evitammo domande del tipo "dove andate" e robe simili, anche perché nemmeno io sapevo rispondere.

Chiuse la porta, mise la mano in tasca per poggiarci le chiavi ma la tirò fuori subito venendo a cercare la mia. Camminammo mano nella mano finché vedendo un fiorista mollò la presa e allungò il passo verso di esso, mi invitò a seguirlo; perché tutto quell'entusiasmo?

Arrivai sulla porta e mi bloccò "Aspetta qui un attimo" feci come mi disse.

Pochi minuti e uscì con un fiore in mano, un tulipano credo e me lo porse; allungai la mano per prenderlo e lo ringraziai con un sorriso.

Ci incamminammo verso il posto della sorpresa tanto ambita mentre continuavo a fissare il tulipano chiedendomi che significato avesse

Lorenzo "Se te lo stai chiedendo il tulipano si dà alla persona amata"

non gli risposi, pensai che un semplice sorriso fosse la risposta migliore.

Una spiaggia con un viale alberato che la costeggiava con una grande quercia davanti a noi, era quello il posto della sorpresa

"Ma è il posto che ti avevo fatto notare il primo giorno" esclamai sorridendo

Lorenzo "Lo sapevo che l'avresti riconosciuto subito"

pochi metri in avanti e arrivammo sulla spiaggia; fissava un punto fisso per terra da lontano ma io non vedevo niente, solo dei piccoli sassi. Si fermò esattamente davanti a quei sassi, guardai più attentamente: formavano un "ti amo"

Lorenzo "Questa scritta è un pò come il nostro amore. Se l'avessi solo disegnata sulla sabbia dopo un paio di onde sarebbe svanita subito invece i sassi dopo una nottata piena di onde è ancora qua. Anche noi, dopo tante difficoltà e problemi siamo ancora qua; il nostro amore ci ha fatto superare tutto"

io "Sei stato fuori tutta notte solo per questo? Ma tu sei pazzo"

Lorenzo sorridendo "Sì, sono il tuo pazzo"

Appoggiò la mano sulla mia stringendomela; non la mollò nemmeno quando cominciammo a correre a ridere sulla spiaggia come due bambini, io trasportata dalla sua forza. Quando di colpo si fermò io finii tra le sue braccia e i nostri occhi si scontrarono dolcemente, poi il suo sguardo cadde sulle mie labbra

Lorenzo "Posso?"

io "Sai già la risposta"

si avvicinò al mio viso e piano poggiò le sue tiepide e morbide labbra sulle mie, finché si trasformò in un vero bacio...


Finalmenteeeee!!!!!! Quello che (credo tutte) stavate aspettando!!! Credo che questo sia il capitolo più dolce che abbia mai fatto fin ora.

Naturalmente i commenti e i voti sono sempre ben accetti. A domani con un capitolo speciale...

Occhi che si cercano fino all'impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora