BIP-BIP BI... Butto la sveglia in terra prima che finisca di suonare.
"Fuori uno"penso.
Mi alzo controvoglia, tutta indolenzita. Mi preparo per uscire, poi mi ricordo dei vestiti di Michelle e li ficco nel borsone della palestra. Oggi ho la prima lezione di motoria.
Le ore di scuola passano noiose e nessuno mi infastidisce.
-Ehy, Jess tutto bene da ieri sera?- La mia amica mi viene accanto, ancora stordita. Mi fermo nel corridoio e parliamo.
-Si, anche se ho un mal di testa tremendo. Ma tu cosa ci fai ancora qui, non avevi palestra alle 11:10?-
Guardo l'orologio... 11:15. Mi si gela il sangue.
-Oh merda, devo scappare, ci sentiamo!- Corro veloce negli spogliatoi, indosso la divisa da ginnastica e vado in palestra... dove sono già tutti pronti e mi fissano, cosa alquanto imbarazzante se hai addosso una piccola canottiera e un paio di pantaloncini di dieci centimetri al massimo.
-Signorina White- parla qualcuno dietro di me. Mi volto e vedo una donna sulla mezza età che si avvicina a me. Ha il fisico asciutto, è alta e i capelli grigi sono raccolti in un chignon rigido. Gli occhi ambrati mi guardano.
-Ha forse dimenticato l'ora di ballo?-
"Ballo?"
Ci sono anche Whalt e Logan, ma loro sono dalla parte opposta della palestra, insieme a tutti gli altri maschi che fanno riscaldamento. Ora capisco, ci dividono e ci fanno fare cose diverse: i maschi pugilato, le femmine ballo.
-Da quest'anno sarò io la vostra insegnante di ballo, la professoressa Kenovjc- dice mentre cammina davanti a noi -Quindi non vi aspettate che vi leccherò le ferite signorine, perché da qui si esce solo vincenti, capito?- Ci fa fare esercizi per la tensione muscolare che io faccio quasi senza accorgermene mentre le altre faticano solo a tenersi in piedi.
-Guardate White e prendete spunto- Le ragazze mi guardano con odio. Mi immagino i loro pensieri: "Prima ci porti via Whalt, poi Logan e adesso ti ingrazi anche la prof?". Non ci faccio caso e le ignoro.
Sento i ricordi che affiorano...
Il saggio di quinta elementare, la mia prima coppa regionale a 13 anni.Non ce la faccio, sto per scoppiare.
-Allora, adesso metterò la musica e voi dovrete ballare. A mano a mano che una di voi sbaglierà un passo sarà eliminata e l'ultima che rimane vincerà... Coach Mason, faccia venire qui i ragazzi, faranno da spettatori- grida la Kenovjc.
Mi sento gli occhi di tutti puntati addosso. Non credo di farcela... La musica si accende, un misto tra pop e classico. Quella canzone... Tutte ma non quella. Ma anche se fa male, devo ballare.
Passo dopo passo sento la musica che si fa strada verso il cuore, le mani e i piedi si muovono automaticamente. Sento la prof che elimina le ragazze... Cool, Patrick, Jonson... Rimaniamo in poche e una lacrima calda mi vola sulla guancia. Ballo con più sentimento e la musica, come già so, si fa più movimentata. Siamo rimaste in tre. Mi stanno guardando tutti. A bocca aperta. Stupefatti.
Adesso siamo rimaste in due: io e Michelle. La canzone sta per concludersi quando lei inciampa e cade, mentre io finisco con quella maledetta capriola. Stavolta ce la faccio. Stavolta. Ma le lacrime scendono sempre di più.
-Talya White!- dice la Kenovjc alzandomi il braccio come si farebbe ad un vincitore di una gara di wrestling. I ragazzi applaudono e solo dopo che ritorna il silenzio si accorgono del mio viso solcato dalle lacrime. Alcuni spalancano la bocca e mi guardano sorpresi indicandomi alla persona che hanno accanto.
-Sei stata fantastica White non pensavo che... Ma stai piangendo?- mi guarda con sguardo uno triste e io scappo negli spogliatoi. Sento due voci subito chiamare il mio nome. So chi sono. Whalt e Logan. Mentre le ragazze arrivano io mi chiudo in una doccia. Loro fanno finta di nulla, mi ignorano. Sono arrabbiate con me. Ho vinto la sfida della professoressa e ho un anno meno di loro.. ne hanno tutto il diritto. Quando l'ultimo dei passi svanisce, esco dalla doccia e prendo le mie cose. Prima di aprire la porta degli spogliatoi sbircio tra le fessure del muro... Logan mi aspetta lì davanti... Decido di uscire dalla porta posteriore, ma anche lì vedo l'ombra di qualcuno... Mi faccio coraggio, aspettandomi Whalt, invece è solo il guardiano.
-Signorina, sono le 12.. cosa ci fa ancora lei qui?-
-Mi scusi me ne vado subito- Corro alla porta e scappo fuori. Vado a sbattere contro qualcuno.
-Scusa mi ero distratta...-
-Ma noi dobbiamo sempre incontrarci così?- Alzo gli occhi. Logan.
-Oh sei tu...-
-Oh, la principessina si aspettava il principe azzurro Whalt. Bhe, sono solo io. Ti ricordi, oggi dovevamo uscire insieme...-
Alla parola 'principessina' il cuore mi si spezza ricordandomi le lacrime versate da poco che minacciano di riuscire.
-Scusa me ne ero dimenticata- Mi batto una mano sulla fronte.
-Andiamo... mi devi raccontare un po' di cose...- Mi prende il borsone e lo carica sulla sua macchina. Per tutto il viaggio lui cerca di attaccare discorso ma io sono ancora scossa da quello che è successo in palestra.
-Vieni- Mi dice appena arriviamo. Siamo sulla riva di un fiume. A destra c'è una casetta di legno, come quelle che si trovano in montagna.
-L'abbiamo costruita io e mio padre prima che morisse- abbassa gli occhi.
-Mi dispiace...- Gli accarezzo una spalla.
-Non capisco perché le persone debbano scusarsi per cose che non hanno causato loro. Dai, andiamo- mi prende una mano e mi guarda negli occhi.
-Ero qui quando ho sentito un tonfo e ho visto quella bambina cadere in acqua- sussurra più a se stesso quando arriviamo vicino alla riva. Ed eccola di nuovo. Quella stretta al petto così forte da non farmi respirare.
-Ma adesso andiamo dentro o ci congeleremo-
La casetta è calda accogliente. E' spoglia, è vero, ma ha un che di...familiare. Mi sento al sicuro. Accende il camino e apre lo sportello di un mobiletto. Tira fuori dei biscotti al cioccolato e del latte.
-Merenda- Lo dice con una voce così strana che mi scappa una risata. Mangiamo un po' (cioè ci ingozziamo di biscotti) e intanto lui mi guarda.
-Allora, vuoi spiegarmi cosa è successo oggi in palestra?- Sento le lacrime risalire. -Ehy ehy non piangere, a me lo puoi dire-
-Scusa Logan ma ... è una cosa davvero personale-
-Okay, allora se non ti prenderò di peso come ieri sera!- Si alza e mi mette le mani intorno ai fianchi ma io lo precedo.
-Va bene va bene!- grido ridacchiando -ma giura che non lo dirai a nessuno- Incrocia le dita e le porta alla bocca baciandole proprio come avremmo fatto da piccoli.
-Giuro-
I ricordi ritornano... e insieme le lacrime. Ma non sono amare come quelle di prima, sono quasi..leggere. Finalmente posso sfogarmi con qualcuno, anche se questo qualcuno è Logan. Si accorge che sto piangendo e si siede accanto a me sul divano. Mi abbraccia. Mi tocca i capelli. Ma in questi gesti non c'è la malizia di sempre. Non sono gesti per 'fare colpo'... Questo è il vero Logan... Adesso vuole solo calmarmi. Sento il sapore salato invadermi la bocca e la pelle tirarmi sulle guance.
-Quando ero piccola- comincio tirando su col naso -facevo ginnastica artistica... Tutti mi chiamavano "la principessa", i miei genitori andavano fieri di me-
-Ma spesso litigavano per cavolate: dove si sarebbe svolta la mia prossima gara, il vestito che avrei dovuto mettere, l'acconciatura... Fino a che a 13 anni andai alle gare regionali... Se avessi vinto sarei stata la campionessa più giovane del mondo... Ero all'ultima prova, avevo scelto la canzone che oggi ha messo alla lezione la Kenovjc. Ma mentre eseguivo l'ultima parte della canzone, quella in cui faccio la capriola, ho visto i miei genitori che litigavano sugli spalti e mi sono distratta. Feci la capriola, ma per vedere ancora di più della scena sugli spalti ho allungato troppo il movimento e sono caduta. Per quelle che parvero ore ho sentito solo un dolore lancinante in tutta la parte sinistra del mio corpo. Mi ricordo solo che rimasi per tre giorni in ospedale e quando mi svegliai c'era solo mio padre. Mi disse che mi ero fatta male alla gamba e che avevo una costola incrinata, ma che tra pochi mesi avrei potuto ricominciare gli allenamenti.
E poi mi disse che lui e la mamma si erano separati.
Non volli più saperne niente di ginnastica. Credevo che fosse quella la causa della loro separazione. E ancora oggi lo credo. Ma quando la professoressa ha messo la musica... ho sentito qualcosa dentro di me che mi ha spinta a ballare. Ma non lo farò mai più, mai più con questo sentimento. Per me sarà solo muovere gambe e braccia a tempo di musica-
Per tutto il tempo del racconto Logan mi ha fissata, le braccia ancora intorno a me in un abbraccio "a metà".
-Quando ti ho vista ballare- dice scostandosi da me -ho capito quanto fosse importante per te, ho visto la passione che ci mettevi. Non è colpa tua se i tuoi genitori si sono lasciati, forse non si amavano più, ma non dovresti rinunciare al ballo per quello che è successo anni fa-
Faccio un sorriso debole.
-E poi, quante cose ti sei rotta?- ride e, se penso all'incidente del fiume, rido anche io.
-Quando sei uscita dalla palestra- aggiunge di nuovo serio sgranocchiando un biscotto -Whalt è corso non so dove, prendendo a calci qualunque cosa mentre le ragazze hanno cominciato a ridere finché non sono entrate nello spogliatoio-
-Lo so- sussurro così piano che nemmeno io mi sento.
C'è un momento di silenzio in cui bevo il mio latte e lui fissa per terra.
-Ti ho vista. Ho visto la tua ombra mentre sbirciavi dalla porta. Perché sei scappata da me?- Mi guarda, ma io evito il suo sguardo.
-Avevo paura che mi avresti preso in giro...-
-Cosa? Talya, te l'ho detto, ti puoi fidare di me, sono tuo amico- dice e mi stringe la spalla. Si alza e appoggia butta via il sacchetto e il cartone del latte.
-Adesso lasciamoci questa discussione alle spalle. Ti va di andare fuori?- Mi tende una mano.
-Con piacere Sire- E mi inchino.
-Venga princ-...- comincia e poi si blocca, ricordandosi quello che gli ho detto.. Lo guardo figendo una faccia offesa molto esagerata.
-Emh scusa io... non volevo è che...- Logan imbarazzato che si scusa con me. Wow. Non riesco a trattenere una risatina e lui se ne accorge
-... Ehy mi stavi prendendo in giro!- dice ridendo.
-Vieni andiamo fuori nel patio- Ci sediamo su degli sgabelli di legno.
-Allora, sai di piacere a Whalt?- mi chiede e sputo il mio latte. Mi guarda divertito.
Okay, prima Whalt dice che piaccio a Logan, poi lui mi dice che piaccio a Whalt. Sono un TANTINO confusa.
-Penso tu stia sbagliato persona. Io sono quella ragazza insignificante, goffa, strana e sfigata, sai hai presente? Non potrei mai piacere a Whalt, e non provo QUEI SENTIMENTI per lui... Adesso per nessuno. E non sono una ragazza dolce e affettuosa..- La mia risposta sembra turbarlo, ma continua a sorridermi.
-Parlami di te adesso... Ti piace qualcuna?-. Volta la testa verso il fiume e sembra rifletterci un po' su. Guardo i suoi occhi riflettere l'azzurro chiaro dell'acqua, in contrasto con il loro blu scuro.
-Una ragazza ci sarebbe, ma ho paura di dirglielo. E' diversa dalle altre e con lei non so come comportarmi...-
-Strano- commento mentre incrocio il suo sguardo
-E' la stessa cosa che mi ha detto Whalt... Non vi sarete mica innamorati della stessa ragazza?- dico sorridendo.
Mi guarda sbigottito.
-No! O almeno lo spero...- Mi fissa per alcuni secondi e poi distoglie lo sguardi. Colgo alcuni elementi della descrizione di Whalt. Mi guarda come se potessi scomparire dalle sue mani.
-Qual'è il tuo sogno?-Mi chiede d'un tratto cogliendomi di sorpresa.
-Il mio ... sogno?- domando sorpresa e lui annuisce, sempre senza guardarmi.
-A 13 anni io e Jess avevamo promesso di andare insieme a Los Angeles... Ed è ancora il mio sogno. A volte la notte mi immagino di trovarmi là, sulla spiaggia, al sole.Ma poi mi sveglio e tutto svanisce...- Mi guardo i piedi, che adesso stanno diventando più interessanti del suo profilo.
-E tu?-
-Ho avuto diversi sogni... Avere una vera relazione, una cosa seria, che mi faccia stare bene; avere un'amica fedele, ho sempre voluto averne una; e incontrare quella bambina che ho salvato- Mi mette le dita sotto il mento alzandolo e mi guarda dritto negli occhi.
-Per ora ne ho fatti avverare due: ho incontrato te e ho un'amica di cui fidarmi-
-Ahsi? E chi?- chiedo sorpresa.
-Tu sciocca- dice ridendo
-Manca solo la relazione seria- Guarda il fiume e sospira.
-Adesso è meglio che vada, ho il turno a lavoro e devo vedere Jess- dico alzandomi.
-Ti accompagno io-
Mentre siamo in macchina cantiamo le canzoni che ascoltavamo da piccoli o le sigle dei cartoni animati che guardavamo. Mentre intoniamo le ultime note di Heidi arriviamo da Dina.
-Mi sono divertita con te- ammetto.
-Anche io, a domani Mora-
-Mora? Seriamente?- rido mentre scendo di macchina.
-Prima o poi ne troverò uno migliore- dice sghignazzando.
-Ci vediamo, ciao Logan-
-Ciao Talya- Sale in macchina e parte.
Apro la porta, getto la borsa dove capita e mi appoggio al muro, strusciando fino a sedermi a terra.
Logan.
STAI LEGGENDO
Niente accade per caso ❤
Teen FictionUna ragazza come tante, una vita come tante, ma dentro di lei c'è il mondo. Non è la solita storia del cattivo ragazzo e della ragazza timida, o quella della ragazzina problematica e il suo salvatore. Non è la solita storia dei due innamorati bellis...