Capitolo 15

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Mi addormento quasi subito e cado in un sonno tranquillo e senza pensieri, che non rispetta per niente il mio umore . Sono confua e milioni di domande mi affollano la mente.

"Perché Jess parlava con Logan? Perché deve tenermi lontana da non so cosa? Perché i mulini non sono piccoli muli? Perché Jess è stata così silenziosa per tutto il viaggio?"

Perché, perché, perché? Tutti questi perché che non hanno una risposta logica o sensata e che mi fanno scivolare nella consapevolezza di essere tenuta all'oscuro di qualcosa.

-Siamo arrivati!- trilla Jess ritornata la solita ragazza pimpante.

Scendiamo dalla macchina, attraversiamo tutto il parcheggio e entriamo nel centro commerciale. Le scale mobili occupano tutto lo spazio per salire e, quando il mio sguardo incontra quello divertito della mia amica, la mia mente ritorna al passato. Da piccole amavamo andare al centro commerciale e rimanere in giro per negozi a far finta di essere delle ragazze alla moda. Ci fermavamo sempre a guardare gli abiti da sposa e da damigelle per ore, incantate da tutti quei fiocchi e brillanti. A lei piacevano quelli con una gonna ampia e brillantini ovunque, io avevo in mente solo un abito. Lo chiamavamo 'il mio abito'. Era un vestito lungo e bianco, senza fronzoli, con un corpetto bianco a cuore e la gonna pieghettata. Ormai ho la sua immagine stampata in mente. Dietro piccoli lacci stringevano il corpetto ed erano legati in un bel fiocco largo. Niente guanti, solo velo candido come la neve lungo fino alle caviglie.

Ma la cosa che ci piaceva di più fare era salire le scale mobili al contrario. Correvamo su e giù come delle forsennate finché la gente non cominciava a guardarci male e a lamentarsi.

Ci scambiamo uno sguardo d'intesa e, invece di prendere le scale che salgono, prendiamo quelle che scendono. Mi è sempre piaciuto correre e sono molto veloce, quindi dopo poco sono già su, mentre Jess arranca ancora ai primi scalini.

-Muovi quel culone che ti ritrovi!- le urlo e lei in risposta alza il suo dito medio verso di me. Arrivata su è rossa come un peperone e ha il fiato corto.

-Non è colpa mia se la mia migliore amica è Bolt!- dice e scoppiamo a ridere.

Per prima cosa andiamo al negozio di scarpe, dove ci sono davvero gli sconti.

-NON-CI-CRE-DO!! Il 50% di sconto sulle scarpe tacco 10!- esclama con gli occhi che luccicano come una bambina davanti alla vetrina di una pasticceria.

Entriamo e lei subito mi sommerge di milioni di paia di scarpe e ho paura che prima o poi un tacco potrebbe infilzarmi come uno spiedino.

"C'è qualcosa che non ho considerato... C'è forse una storia segreta tra Logan e Jess? E Dylan? No, lei non potrebbe mai fargli del male, non è quel genere dii ragazza. E allora cosa?"

"Se ti fossi fatta gli affaracci tuoi tutto questo non sarebbe successo"

"Oh, sta' zitta tu!"

"La verità fa sempre male mia cara"

Adoro la mia coscienza. Soprattutto quando mi da contro.

-Ti piace questo?... No forse è meglio quest'altro... Però guarda che decolté hanno queste!... Allora cosa ne dici... Talya?... Talya?!?!- chiede Jess scocciata schioccandomi le dita davanti agli occhi. Mentre lei sfilava sulla sua passerella immaginaria davanti a me, io ero persa nei miei pensieri e non l'avevo nemmeno guardata.

-Oh, eh? Ah si, scusami cosa dicevi?- mi riprendo imbarazzata.

Lei non sembra accorgersene e ritorna subito serena.

-Ti piacciono di più quelle verdi o quelle nere?- domanda e mi guarda con intensità come per trasmettermi la sua scelta. Guardo i suoi piedi. Le scarpe nere le stanno molto bene, quelle verdi invece sono davvero orribili, con la loro stampa in finta pelle.

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