(Sto correggendo questo capitolo, quindi se vedete dei discorsi che non tornano è per questo)
I giorni passano e io mi sento sempre più divisa in tre parti: a pranzo con Jess, il pomeriggio con Logan e cena con Whalt.
Sono distrutta. Rientro a casa e mi butto sul divano dopo un'altra delle mie giornate piene.
-Ehy principessa- mio padre mi schiocca un bacio sulla fronte dopo essere entrato nella stanza strascicando stancamente i piedi quasi come me.
-Non chiamarmi principessa- lo interrompo ma lui non pare accorgersene.
-Tra due giorni è il tuo compleanno, cosa facciamo?-
Guardo il calendario. 3 Gennaio. Mio padre, prima che mi trasferissi, era solito organizzare feste esagerate che riuscivano solo a mettermi in imbarazzo.
-Niente papà- sbuffo scostandomi un ciuffo di capelli davanti agli occhi -E' solo uno stupido giorno come tanti- Mi guarda sottecchi, ma vedo che ha capito il concetto 'no-sorpresa'.
-Okay tesoro, vai adesso o farai tardi da Whalt!-. Mi da un bacio sulla fronte e esce di casa.
Gli ho raccontato tutto di noi due e lui ha risposto:
"Se sei felice lo sono pure io. Ma non fare cose stupide." Invece mia madre non l'ho più sentita dalla mia partenza. E avrei continuato benissimo anche così.
Esco di casa e vado verso il laghetto, dove è stato stabilito l'appuntamento con Whalt.
-Ciao tesoro- appena mi vede il suo volto si accende. Mi prende in collo e io per non cadere devo stringere le gambe attorno a lui. Mi da un bacio.
-Ehy, sei troppo dolce per me!- lo prendo in giro ridendo.
-E tu troppo acida! Andiamo, ho organizzato qualcosa per noi-. Mi copre gli occhi e mi fa camminare a destra, poi a sinistra, torno un po' indietro e finalmente toglie le mani. Su una tovaglia a quadretti, stesa in terra, ci sono un cestino di vimini e una rosa rossa. Una rosa.
"Oddio"
-Questa è per te, per farti capire cosa sei per me...- prende il fiore e me lo porge. Lo prendo, lo guardo. Il suo odore dolciastro mi arriva al naso e un'espressione disgustata mi si dipinge in volto. Un conato di vomito mi fa chiudere lo stomaco. Stringo forte la rosa, tanto che ho paura di tagliarmi con le spine, e la butto in terra calpestandola.
-Ehy, è così che tratti il mio amore?- Mi fissa divertito, trattenendo una risata.
-Diciamo che provo un piccolo odio verso le rose-
-E perché?-
Ci mettiamo a sedere e lui mi guarda mentre mi tiene la mano.
-Perché sono fiori che tutti amano, tutti vogliono, e io non riesco a cogliere ciò che le rende così desiderabili. E poi, è un fiore, cosa c'è di così interessante in dei petali colorati e un po' di profumo? La cosa che ha più carattere sono le spine- sputo fuori tutto d'un fiato e, quando mi accorgo che lui mi sta fissando, abbasso lo sguardo.
-Perfetto- dice dopo secondi interminabili di silenzio -la prossima volta ti comprerò una pianta grassa-.
Scoppiamo a ridere e lui mi prende tra le braccia mentre io cerco di scappare. Mi fa il solletico e rotoliamo ridendo come pazzi sull'erba. Ci fermiamo, io sopra di lui, il viso a pochi centimetri dal suo. Sento la gola secca e lo stomaco improvvisamente chiuso. Il suo respiro caldo si infrange sulle mie labbra e i suoi occhi grigi sono come nuvole cariche di pioggia. Vorrei tanto dirgli ciò che sento crescermi nel petto, il sentimento che da attrazione diventa un'emozione più profonda. Ma le parole muoiono sulle mie labbra, soffocate dalle sue. Mi stringe in un abbraccio infinito, mi bacia, mi parla di quanto sia felice, di quanto abbia aspettato questo momento. E continuiamo a sorriderci e a parlare tranquillamente finché l'argomento non cade su Logan.
Il suo sguardo diventa gelido e evita i miei occhi.
-Se io e lui fossimo in pericolo e tu potessi salvare soltanto uno di noi, chi sceglieresti?- vedo le sue spalle muoversi mentre formula la frase e un macigno mi schiaccia a terra.
"Cosa?"
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli, mentre secondi immaginari ticchettano nel mio cervello.
Come può farmi una domanda del genere? Sa che mi piace, sa cosa provo, ma come posso scegliere tra lui e Logan? È il mio migliore amico. Rifletto in silenzio prima di rispondere.
-Non lo so, probabilmente morirei cercando di salvarvi entrambi- si volta e mi fissa, poi sorride amaramente e si avvicina. Mette una mano dietro al mio collo e mi bacia dolcemente i capelli.
-Su, non rattristiamoci! Abbiamo ancora un sacco di tempo per questo-
Whalt, infinitamente dolce, ha affittato un bungalow per la notte. Io non sono quella ragazza romantica, affettuosa, che dice parole sdolcinate. Io dico quello che penso senza filtri e se un pensiero dolce facesse mai capolino nella mia testa, allora devo essere proprio innamorata pazza (oppure gli alieni mi hanno fatto il lavaggio del cervello). Ripenso al mio stomaco sottosopra, al blackout nella mia mente e il cuore che batteva all'impazzata.
Come avrei potuto spiegarli come mi sono sentita in quel momento, quando lui mi ha legata ai suoi occhi con un solo sguardo?
Cancello ogni sorta di pensiero negativo e seguo Whalt dentro il bungalow. Mentre mangiamo la pizza, molto romantica devo ammettere, scherziamo sui professori e rivelo di aver pensato al prof di chimica come un nano Hippy, mentre Whalt pensa che la sua professoressa di inglese assomigli a Messi con calze e tacchi alti.
-Oh mio dio, tu sei pazzo- dico in preda al riso.
-Si, pazzo d'amore- Mi prende la testa tra le mani e mi bacia. Ogni volta che mi bacia, sento le sue mani calde sui fianchi, sulle guance, sulle cosce.
Mi appoggia al muro e mi costringe a stringergli le gambe intorno alla vita. Sento le sue labbra premere più forte e la sua lingua sfiora la mia. Milioni di brividi mi percorrono la spina dorsale, come un impulso elettrico.
Tiro i suoi capelli e lo sento gemere. Si stacca solo un attimo per guardarmi e inizia a baciarmi il collo. Siamo nella nostra piccola bolla, confusi ma felici.
-Sei mia-sussurra.
Mi blocco.
Sua.
È un sogno. È un fottutissimo sogno. Ora mi sveglierò e sarò la solita zitella di sempre.
-Sei stanca?- chiede con voce roca facendomi cadere dalle nuvole. Lo osservo, memorizzo la forma perfetta delle sue labbra, arrossate e gonfie.
-Un po'- confesso sorridendo.
-Dai, andiamo a dormire-
Sempre tenendomi per le cosce mi porta nella camera da letto e mi stende sul materasso.
Schiacciandomi.
-Whalt! Alzati, sei una balena- strillo mentre schiaffeggio la sua schiena. Dopo avermi rubato un altro bacio si alza e si siede appoggiato alla testiera.
Mi alzo dal letto e mi accuccio vicino all'armadio, cercando il mio pigiama dentro il borsone che ho portato. Quando alzo lo guardo becco Whalt a fissarmi.
-Non sai che è maleducato fissare le persone ?- chiedo sorridendo.
-Cosa ci fai lì?- -Dormo- dico girandomi dalla parte opposta -Buonanotte-
Mi sento afferrare da sotto e mi ritrovo tra le sue braccia. Guardo quegli occhi grigi e ci vedo divertimento e felicità.
-Oh no, tu vieni con me- Mi butta sul letto e mi bacia lentamente. E' come una droga per lui, un'estasi. Io non provo la stessa cosa, ma mi piace sentirlo così vicino. Mi sistemo sotto le coperte e lui mi mette un braccio intorno alla vita. Lo guardo e penso a come sono fortunata ad averlo per me.
-Tra due giorni sarà il tuo compleanno, vero?- chiede accarezzandomi i capelli, poi le spalle. Sento un brivido che mi percorre la schiena, ma non è un brivido di freddo. Si stringe ancora più a me.
-Si, ma come mai siete tutti ossessionati dal mio compleanno?-
-Perché è il giorno più importante della mia vita: sei nata tu, la mia luce- Mi bacia la fronte e poi ritorna ad abbracciarmi. Preme il suo petto duro contro la mia schiena e miavvolge con le braccia la vita, poi intreccia le sue lunghe gambe alle mie. Sto per addormentarmi quando il telefono vibra. Mi alzo contro voglia e, ignorando le proteste di Whalt, raggiungo il tavolino dove ho appoggiato il cellulare. Un messaggio:
"Per domani non prendere impegni, ti porto via con me. Logan "
Torno in camera e maledico quel ragazzo, non perché non voglio uscire con lui, ma perché mi sono dovuta alzare dal calduccio del mio letto (o meglio, dal calduccio del suo corpo).
-Chi era?- chiede guardandomi assonnato e irritato.
-Logan. Ha detto che domani devo uscire con lui-. Mi guarda in modo strano, probabilmente geloso.
-Ok, ma tu sei solo mia, ricordatelo-
Mi tira a sé e rimaniamo così, abbracciati l'uno all'altro. Mi addormento tranquilla, immaginando cosa vorrà farmi vedere domani il mio migliore amico.
-Buon giorno amore- Whalt entra in camera e mi da un piccolo bacio leggero con le sue labbra morbide.
-La colazione è pronta-. E' già vestito con i suoi jeans blu scuri, la maglia grigia e una felpa di lana intrecciata nera e azzurra. Semplicemente perfetto. Mi cambio, indosso i jeans chiari, una maglia azzurra e una felpa grigia di lana simile alla sua. I vetri del bungalow sono appannati e fuori si scorge ancora la neve fresca caduta nella notte. Mangiamo silenziosamente e quando alzo lo sguardo per vederlo in faccia vedo che mi guarda e distolgo lo sguardo timidamente, diventando di una sfumatura tendente al bordeaux.
-Adesso andiamo, o faremo tardi a scuola-
Per tutto il viaggio parliamo delle ore di lezioni. In classe ci sediamo vicini, mentre le ragazze che mi guardavano male adesso sono diventate mie amiche... Più o meno. Diciamo solo che non ci uccidiamo a vicenda. Logan entra in classe e lo saluto calorosamente. Quando la lezione finisce vedo Jess nel corridoio che cammina mano nella mano con Dylan, proprio come me e Whalt.
-Talya!- grida appena mi vede. Non ci vediamo da due giorni, ma è come se fossero stati anni. Ci abbracciamo e ci raccontiamo cosa abbiamo fatto. Gli dico della mia serata di ieri e lei dice che 'il suo ragazzo' l'ha portata a pattinare e si sono divertiti tantissimo. Vedo il mio migliore amico sbucare da dietro la porta.
-Te la rubo solo per oggi amico- dice facendo l'occhiolino a Whalt, che ci guardava male. Gli do un bacio veloce e vado insieme a Logan. -Allora capo, dove mi porta oggi?-dico.
-Sulla luna Mon Cherie!-. Scoppiamo a ridere attirando alcuni sguardi su di noi finché non montiamo in macchina e scompaiono.
-No seriamente Moro...-
-Moro? E' così che mi hai soprannominato?- chiede sgranando gli occhi in un modo che credevo impossibile.
-Si, e quale soprannome mi hai dato tu?-
-Per me sarai la mia piccola Titti-
-Titti? Come l'uccellino?- Ridiamo ancora finché non sento il mio ventre protestare e cerco di smettere.
-Allora ti decidi a dirmi dove mi porti si o no?- chiedo impaziente.
-Ti dirò solo che Dylan mi ha dato un piccolo spunto...-
Spazio Autrice:
Ciao ragazzi, vi piace il capitolo? Vi avevo promesso che l'avrei messo! :) Mi raccomando commentate e non con i soliti "continua", ma dite cosa ne pensate della storia e cosa vorreste migliorare.
Baci :3
-Leti-
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Niente accade per caso ❤
Teen FictionUna ragazza come tante, una vita come tante, ma dentro di lei c'è il mondo. Non è la solita storia del cattivo ragazzo e della ragazza timida, o quella della ragazzina problematica e il suo salvatore. Non è la solita storia dei due innamorati bellis...