"Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a arrivare dentro il pianeta del cuore""Cara Bel,
dovrei dirti tante di quelle cose che oramai ho perso il conto.
Scusa: è la prima tra tutte le parole, perché, ho rovinato tutto tra noi.
Oggi è il tuo diciottesimo e sono due anni che non abbiamo insieme una conversazione seria. E mi dispiace sai? So che la colpa è solo mia, fanculo il destino è tutte ste cazzate varie, e vuoi sapere perché non riesco a starti vicino? Perché mi ricordi il dolore, perché quando ti guardo la felicità si insedia in me, ricordando i tempi stupendi che passavo con te, Emily e con mamma... però alla fine se ci pensi, il dolore è questo: il dolore è ricordare un momento felice con rammarico. E io ti giuro che non ce la faccio, non sono in grado di cavarmela da solo. Chi è che mi ha messo addosso l'etichetta di forte? Io poi, forte, ma neanche in foto.
Sfuggire dalla realtà non è da forti è da codardi e per quanto io odi ammetterlo lo siamo tutti in questa famiglia: papà con le sue bottiglie, io con la droga e per finire Emily scomparsa nel nulla. Non abbiamo provato a sederci e affrontare il dolore, macche figuriamoci, sapevamo tutti e tre che non ne saremo stati in grado di uscirne e allora? Allora meglio scappare.
Grazie: è la seconda parola che ti devo. Ti devo ringraziare per tutto quello che hai fatto per me: le giornate in cui eravamo piccoli e ti prendevi tu cura di me, quando io avevo la febbre e tu ti divertivi a fare l'infermiera Sexy, che diciamocela tutta, eri un disastro totale. Ricordo ancora che facevi crollare tutte quelle forbici finte e i bastoncini di gelato che mi infilavi talmente in gola da darmi quasi vomitare. Ed io sopportavo, sai perché? Perché ti amavo e l'amore non è altro che questo: accettare i difetti degli altri, ed amarli. Già piccola Koala io ti amavo... ti dico la verità Bel, perché se ci pensi la lettera serve a questo.
TI AMO ANCORA: sono le mie ultime tre parole da dedicarti. So che il dolore dentro me è gigantesco in tutti i sensi, ma se mi aiuterai a risanare il mio cuore ti accoglierò con amore come non ho fatto mai. Diventerò romantico ai tuoi occhi, ritorneremo a fare quegli scherzi che noi adoravamo, ti farò sentire l'eccitante ansia nell'avermi vicino. Sarai mia tu. Ed io tuo. Nessun altro in mezzo tra il nostro Amore che esiste... Cavolo se esiste e lo sai pure tu! Riesco a percepire quel battito che accelera quando mi vedi, e pensa che sono passati due anni e sai perché lo sento? Perché il tuo cuore e il mio camminano, corrono e rallentano alla stessa velocità.
Io vivo di te e tu vivi di me.
Mandiamo a fanculo sto mondo di merda e amiamoci.
Ci stai Bel? Ti va di rischiare con me?
Con Affetto
Stefano
Ps: Te lo ridico. I still love you."
Rimasi senza parole, più che io la mia voce interiore pure. Era abituata a ridire sempre qualcosa, stavolta nulla. In quella stanza riecheggiava solo il frastuono del mio cuore e i singhiozzi derivanti dalle lacrime. La città scomparve in un sottofondo inesistente quasi, auto, ragazzi che sghignazzavano, niente contava più. Il mio universo si era racchiuso in delle parole che risalivano a un tempo andato.
Era possibile che lui avesse scritto tutto questo?
Era possibile che io, non capivo il suo dolore?
Era possibile che io, invece di aiutarlo, lo lasciai affondare come il Titanic.
Le domande si susseguivano a raffica, neanche il tempo di rispondere alla prima, che già ero a piangere per quella dopo.
Sentii il cuore bruciare e le vene diventare viola, trattenevo il respiro, e poi lo buttavo di nuovo fuori, così fino a quando la porta del bagno si aprì.
Cercai di asciugare in fretta i miei occhi, ma la diga si era rotta, e oramai non la smetteva di uscire acqua.
<<Che succede Bel?>> la voce di Stefano tornò la stessa premurosa di un tempo. Lo guardai senza emettere suono, e vidi dentro di esso lo stesso bambino di cui mi ero innamorata. Sapevo bene che era solamente nostalgia ciò che provavo per lui, perché oramai i miei sentimenti erano indirizzati ad Alessio, però capite che dopo sedici anni di vita, non puoi pretendere di dimenticare qualcuno come se nulla fosse, come se con un click si dissolvessero tutte le emozioni provate prima.
<<Questa cos'è? >> chiesi allo scrittore che si era rivelato.
<<La lettera che dovevi leggere. Quando ho saputo che stavi con Ale, e dopo il matrimonio di mio zio che hai detto che non ti interessavo sono entrato a casa tua e ho scambiato le lettere. Certo quella era carina, ma nulla a che vedere con questa. Un Ti Amo, in confronto a una spiegazione dettagliata del mio dolore, così come della nostra storia, fa tanta differenza.... e beh dovevo lasciarla a casa.. ma l'avevo dimenticata nello zaino ...>> Disse tutto d'un fiato.
Ascoltai ogni singola parola in silenzio, e solo quando finì, per un secondo solo, dimenticai di tutta la vita dopo la morte di sua madre e guidata dall'istinto lo abbracciai forte, togliendogli il respiro. Ricambiò per pochi istanti, successivamente però si stacco e mi fece una sola e unica domanda: <<Perché?>>
<<Perché non esiste amore più grande che lasciar vivere la storia con un altro. E te ne sono grata, mi dispiace per tutto quanto, e puoi gridarmi anche che sono una Stronza perché lo sono stata... ma ti ripeto che sarò sempre qui! Pronta ad aiutarti quando vorrai.>> dissi accarezzando la guancia bagnata dalla doccia.
<<Che ci fai qui?>> chiese poi, facendomi ricordare della mia prima missione.
<<Ho visto Emily... lavora qui, al ristorante>> ammisi. Notai i suoi occhi spalancarsi e prima che io potessi aggiungere altro, corse in direzione cucina.
Volevo seguirlo, ma era troppo doloroso, avevo già scoperto tante cose e non mi andava di affrontare anche questo con lui.
Allorché ne approfittai per andare da Ale, il quale dormiva da due ore.
Bussai e fu Dylan ad aprirmi.
Entrai senza far rumore e lo vidi nel letto, con solo un paio di boxer addosso. Dio solo sa cosa mi passò per la testa in quel momento.
<<Potete lasciarci soli?>> chiesi a entrambi i miei amici, e questi ultimi ne approfittarono per andare da Lydia e Cristal.
Strano.
Mi avvicinai a quella creatura perfetta e mi ci accoccolai. Si smosse un pochetto, ma nulla di serio. Il ragazzo dormiva beatamente.
Sorrisi, era così dolce nel vederlo: una mano sopra i capelli, un'espressione paradisiaca, uno sguardo angelico e infine due labbra che erano la fine del mondo. Mi avvicinai, fino a sentire il suo respiro regolare e pesante sopra il mio, e infine gli leccai il labbro inferiore.
Solo allora Alessio si degnò di aprire gli occhi.
<<Buongiorno>> disse con la voce impastata di sonno.
<<Buon pomeriggio >>gli risposi continuano a giocare con le sue labbra.
<<Così non svegli solo me>> mormorò lasciandomi per un secondo spaesata, ma quando capii a cosa alludeva, gli saltai a cavalcioni e rafforzai la presa sulla sua bocca, aggiungendoci la lingua talvolta.
<< Mamma cosa sei>> borbottò, finalmente svegliandosi come si deve. Ero tentata di alzarmi e andarmene, così, solo per gusto di farlo ma ero troppo presa per andare via e lui ne dimostrava altrettanto, dato che, la sua erezione iniziava già a mostrarsi.
Fu un attimo che mi ribaltò e stavolta fu lui sopra di me.
Non esisteva sensazione più bella.
Iniziò a lasciare una scia di baci umidi sul collo, mentre una mano vagava al di sotto della maglietta alla ricerca del seno, e quando lo trovò non mi lasciò tregua. Ogni suo tocco era esperto, o forse ero solo io che non provavo tale sensazione da un anno.
Le nostre magliette volarono insieme per terra, mentre i nostri cuori volarono verso il cielo fatto solo di noi due.
Arrivò anche la sua pungente lingua al mio seno, giocandoci e punzecchiandolo varie volte, mentre le sue mani, raggiungevano il posto più delicato e profondo.
Mi sentii avampare e diventare visibilmente rossa. Mi vergognavo un po' con lui. Per quanto riguardava Francesco non mi importava niente se gli piacevo o meno era solo sesso, mentre tra di noi era diverso, a me Ale piaceva sul serio e volevo essere impeccabile anche da questo lato, perché lui per me lo era già.
Nessuno strato di stoffa vi era più in mezzo tra di noi.
E io mi sentivo un peperone. Mi coprivo il viso con le mani e lui puntualmente mi urlava di non farlo, perché adorava vendermi così.
<<Procedo?>> domandò gentilmente prima di arrivare al passo decisivo.
<<No>> gli risposi secca. Mi guardò deluso il che non fece altro che accrescere il mio sorriso.
Lo ribaltai nel letto e salii di nuovo su di lui. Sentii la parte intima bruciarmi completamente, ma non m'importava. Il sesso è una forma di amore, e io gliel'avrei dimostrata.
<<Ti amo Isabel Mancini>> mormorò mentre mi fissava negli occhi.
Due parole che ti cambiano la vita quelle.
Sorrisi con tutta l'anima e mi lasciai andare completamente. Quando, dopo solo pochi minuti, entrambi raggiungemmo il massimo del piacere.
<<Ti Amo Alessio Villa>> confessai dopo essermi accoccolata nuovamente a lui.<<The dinner is ready>> strillò la receptionist dall'apposito telefono distruggendo la nostra magia.
*Spazio Autrice *
Sorpresaaa non era nei miei piani questo, ma solo per voi ho aggiornato!
Vi voglio troppo bene, state contribuendo alla realizzazione di un sogno ❤❤❤
Spero il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere ciò che ne pensate!
GiuliaGiulia- questa è la vera lettera 😙
Grazie ancora gente! Siete fantastici 💜💜💜
STAI LEGGENDO
Come un fiume verso il mare #Wattys2016
RomanceIl rapporto di Stefano e Isabel è un amore nascosto dietro le vesti di un'amicizia. Si conoscono da sempre, ma non hanno mai avuto il coraggio di esprimere i loro reali sentimenti. Con l'improvvisa morte della madre di Stefano, lui si allontana di...