Me, you and nobody

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Apro piano la porta, chiudendola successivamente.
Maria dovrebbe essere a scuola.
Scuola.
Non ci vado da 5 giorni.
Bene.
Vado a farmi una doccia calda, fuori ha iniziato a fare più freddo, a congelare la mia pelle chiara, ma non il mio cuore.
Dopo aver fatto la doccia, con i capelli gocciolanti infilo intimo, un maglione bordeaux, e dei leggins neri.
Con al piede solo dei calzini neri di lana e i capelli ancora bagnati, vado in cucina, dove c'è il mio telefono.
Dò un'occhiata, per vedere se ci sono messaggi, e ce n'è uno dalla mia migliore amica.
[Maria💋,12.06]:
"5 giorni, Gia'. Domani torni a scuola, o questi chiamano i tuoi, e so' gran cazzi poi."

[Jade☆,13.11]:
"Promesso, domani torno a scuola"

Spengo lo schermo, ma esso si riaccende subito dopo.

[Sblurg, 13.12]:
"E se tipo a casa lavica Alessio non potesse venire, solo non potrei fare niente, e in una giornata così nuvolosa desidererei solo stare abbracciato a te, sotto una coperta?"

Sorrido, quella sensazione nello stomaco sempre presente.

[Jade☆,13.12]:
"E se tipo non desiderassimo le stesse cose?"

[Sblurg,13.13]:
"Smetti di sorridere al telefono e aprimi la porta, mocciosetta"

Poggio il telefono sul tavolo, sorridendo sempre.
Apro la porta, e me lo ritrovo davanti con un cappellino nero in testa, da cui fuoriescono alcuni ciuffi biondi.
Si avvicina a me, mi tiene i fianchi, mentre io gli avvolgo il collo con le braccia.
Faccio scontrare i nostri nasi, mentre magicamente riesco a chiudere la porta che faceva entrare un vento freddo in casa.
"Sono le 13:13, non mi dici il numero da 1 a 21?"alludo alle prime conversazioni.
"Non c'è bisogno che ti dica il numero per farti capire che l'unica persona che in questo momento potrebbe pensarti sono io" e si fionda sulle mie labbra.
Le nostre lingue ballano una danza lenta e passionale, mentre mi fa indietreggiare, facendomi cadere, con lui sopra, sul divano bordeaux della stanza.
Scoppiamo a ridere, mentre si alza leggermente con i gomiti.
"Come mi hai chiamato, per messaggio?"domando minacciosa, d'improvviso.
"Mocciosetta"sussurra al mio orecchio, scoppiando a ridere subito dopo.
Afferro un lembo di pelle del collo fra i denti, stringendo leggermente.
Inizio a succhiare e mordere, forse troppo forte, visto che dopo un po' Genn mi stacca delicatamente.
"È eccitante, ma mi stai togliendo un pezzo di pelle"sussurra, dando un dolce morso alla mia guancia.
Scoppio a ridere, e lo spingo un po' sul petto, cercando di farlo alzare.
"Eh no, da qua non mi muovo"sussurra, iniziando a baciarmi con più foga di prima.
Accarezza un mio seno, scendendo fino al sedere, stringendolo leggermente.
Rabbrividisco.
"Jade, sono uscita prima ed-"si interrompe una voce allegra.
Gennaro si tira su, grattandosi la nuca, mentre io, rossa in viso, lo imito.
"Ed ho pensato che volessi un po' di compagnia da me ed Alex"continua sussurrando, ancora scossa, mentre io mi accorgo della presenza di Alex, ed arrossisco di più.
"A quanto pare eri accompagnata nel migliore dei modi"incrocia le braccia sotto il seno, guardandomi maliziosa.
"Comunque, avete fatto pace allora?"domanda curioso Alessio.
Io e Genn ci guardiamo negli occhi, sul suo volto scoppia un sorriso felice.
E non posso far a meno di sorridere anche io.
Perchè ogni volta che lui scoppia a ridere, io sembro scoppiare a vivere.
"Sì"afferma Gennaro, sempre guardandomi negli occhi.
Ci ritroviamo subito i due addosso, che urlano cose del tipo "finalmente", "è stato un parto farvi ragionare" e cose del genere.
"Ora che si fa?"domanda Maria, mettendo fine a tutto quel casino e sedendosi sulla poltrona.
"Ho fame"ammetto, stendendomi con la testa sulle gambe di Alex.
Abbiamo legato molto, ultimamente.
"Oh Alè, devi stare attento, un altro po' scompari"dico sarcastica, ma preoccupata.
"Perché?"domanda confuso.
"Da quando ti ho conosciuto sei dimagrito un bel po'."spiego.
Nel suo sguardo si fa strada una scintilla di paura, ma si limita ad alzare le spalle.
Lo guardo per un po' di tempo, mentre a disagio continua a parlare con la mia amica.
D'un tratto Gennaro si alza di scatto, infastidito.
"Scusami tanto se te la rubo, ma ora che è la mia ragazza vorrei averla un po' per me"mi tira per le braccia, facendomi alzare seduta, per poi caricarmi in spalla e portarmi non so dove.
"Dai Genn, lasciami!"esclamo ridendo.
Non risponde, continuando a camminare come se nulla fosse.
"E poi non sono tua"aggiungo, divertita.
Apre la porta della mia stanza, e mi butta sul letto.
Si mette lentamente a cavalcioni su di me, facendomi rabbrividire quando una sua mano calda accarezza la mia guancia.
"E invece sei mia"sussurra convinto.
"Mi hai chiesto di essere tua?"lo guardo con sguardo di sfida.
Si schiarisce la voce, fintamente, per poi riprendersi, visto che rischiava di morire affogato.
Scoppio a ridere di gusto, e quando mi guarda con sguardo omicida mi riprendo subito.
"Allora..Signorina De Simone, le andreb-"lo interrompo.
"Non me lo stai davvero chiedendo qui, ora, in una stanza. Per chi mi hai preso?"alzo un sopracciglio, e mi sto prendendo a schiaffi mentalmente per non scoppiare a ridere.
Sbuffa, per poi fissare le sue iridi azzurre sulle mie labbra, e lasciarci un piccolo bacio all'angolo destro di quest'ultime.
"Allora stasera.."lascia un bacio umido sul mio collo, interrompendosi.
"Domani, e dopo domani non ci sei a casa, e per nessuno"dice questo fra un bacio e l'altro, facendomi rabbrividire ogni qualvolta quelle sue labbra sfiorano la mia pelle.
Sbuffo, scocciata.
"Che c'è? Non ti piace l'idea?"domanda preoccupato, alzandosi un po' sui gomiti per guardarmi negli occhi.
"No, anzi, è magnifica come idea, ma devo andare a scuola, non ci vado da 5 giorni"mi guarda male, come per rimprovero.
"Perchè non ci sei andata?"domanda severo.
"Perchè mi mancavi"sussurro, con occhi dolci.
Il suo sguardo si intenerisce, sul suo volto si fa strada un sorriso, dolce, sincero.
"Non fare la stupida, tu sei la mia piccolina, devi stare bene, devi essere la migliore, sempre la più bella"inizia ad elencare, disegnando cerchi immaginari su un mio fianco.
Credo di avere gli occhi a cuoricino, il cuore batte forte.
"Facciamo così, staser-"viene interrotto dall'irruzione di Alex in camera.
Scoppia a ridere quando realizza che ho perso 5 anni di vita.
"Ci stavamo preoccupando se per caso vi eravate uccisi a vicenda, ma a quanto pare ve la spassate alla grande"fa un sorriso malizioso, ed avvampo subito.
"Dai Alex, che vuoi"sbuffo, facendo togliere Gennaro da sopra di me.
"Non solo mi preoccupo, ti lamenti pure di avervi interrotto mentre vi riproducevate su un letto?"alza un sopracciglio, ed arrossisco di più.
"Eddaii Aleex"mi copro la faccia con il cuscino, che Genn mi strappa dalle mani e gli lancia in faccia, non proprio, visto che la sua mira fa schifo.
"Grazie sfigato mio"gli do un bacio sulla guancia.
Me lo ritrovo di nuovo su di me, con aria minacciosa.
Le sue mani stringono i miei polsi fragili, ai lati della mia testa.
"Come mi hai chiamato?"domanda minaccioso.
"Sfigato"faccio un sorrisetto di sfida.
"Come? Non ho capito"mi imita.
"Ti ho chiamato sfigato"ripeto, divertita.
Sposta le mani dai miei polsi alla mia pancia, ed inizia a fare la cosa che odio di più al mondo: il solletico.
"Dai, Genn, per favore"riesco a dire, fra una risata e l'altra.
"BASTA!Vorrei andare da Maria, ma non mi ascoltate mentre dico che è arrivata la pizza!"esclama Alessio, facendolo finire, mentre è a cavalcioni su di me.
"Tra poco arriviamo"annuisce e va via, dopo aver esclamato "Gè ricordati che ha soli 16 anni e tu 21"
"Che stavi dicendo prima?"domando, cercando di non farlo ricominciare con il solletico.
"Stasera prepari una valigia per 2 giorni e 1 notte, tra cui un vestito elegante, e non perderai nessun giorno scolastico"annuisco, felice.
Avvolgo le braccia al suo collo, facendolo cadere su di me, per poi ribaltare la situazione.
"Allora per due giorni"sussurro, ancora col sorriso sulle labbra, al suo orecchio.
"Ci sarò solo per te, mondo spento, io, tu e nessun altro"


SALVE GENTE BELLA!
come ve la spassate?
Prosegue bene l'estate?
Anche se siamo giá a 2/3 dalla fine...
A me va tutto bene, sempre la solita monotonia, ma sono incatenata in casa per via della mia pigrizia.
Grazie per aver letto questo capitolo,
Lasciate una stellina se vi va,
E grazie mille per i quasi 5k
Tutto l'amore che possa mai provare,
I.💋

Whatsapp//Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora