Il completo silenzio.
Gli uccellini cantano, nonostante il freddo.
Nessuna macchina, stranamente.
Il mio amato pium-
Oh, ma non sono a casa mia!
Trattengo un sorriso.
In un attimo, non capisco niente più.
Pentole, urla, risate.
"SVEGLIAAAA!" urla la voce a me più familiare.
Apro di scatto gli occhi, tirandomi su a sedere.
"MARIAAAA!"urlo, saltandole in braccio.
"Che ci fai qui?"le sussurro contenta all'orecchio.
"Sorpresa!"sussurra a sua volta.
D'un tratto perde l'equilibrio, e per terra a ridere come due sceme.
Guardo Genn, e solo ora mi accorgo della presenza di Alessio.
"Ciao Alex!"esclamo, circondandogli il busto con le braccia.
Mi stringe, accarezzando un po' la schiena.
Sciolgo l'abbraccio, e proprio mentre lo sciolgo, il biondo si fa sentire.
"Ah si, ciao amore mio, anche tu sei la prima cosa che penso appena mi sveglio"borbotta sarcastico, incrociando le braccia al petto.
Lo guardo fisso negli occhi, seria.
Poi arrivo al limite.
Scoppio a ridere, andando ad abbracciarlo.
"Non riesce a essere seria nemmeno per 2 minuti"mi rimprovera 'Ria.
Mi volto per fargli la linguaccia, e poi torno ad appoggiare la testa sul petto di Gennaro.
"Ok, noi andiamo a fare un giro per il paese"annuncia Alex, riferendosi a lui e Maria.
Annuisco.
"Per pranzo andiamo fuori?"propone Maria.
faccio gli occhioni a Gennaro, anche se non sta guardando nella mia direzione.
Sposta lentamente lo sguardo, e gli scappa un sorriso, anche se subito dopo alza gli occhi al cielo.
Mi tira per un braccio, stringendomi.
"Cosa vuoi fare?"mi sussurra all'orecchio.
"V-vol-levo r-restare un p-po' da s-sola con t-te, s-sotto l-le c-cop-erte"fingo una voce strozzata dal pianto.
Si irrigidisce subito, e dopo aver pensato male, come sempre, fa un sorrisino malizioso, capite, uno di quelli che mi fanno salire in paradiso a calci in culo.
"La mia bambina vuole rimanere a casa"risponde Gennaro alla mia amica.
Mi stacco da quell'abbraccio meraviglioso, anche se un po' a malavoglia.
"Non credo ti abbia detto solo questo, visto la tua faccia"mormora Alex divertito.
"Cos'ha quel suo faccino angelico?"domando, complice.
"Beh, un sorriso stupratore forse"risponde la mia amica, difendendo il suo pezzo d'uomo.
"Quello ce l'ha sempre"osservo io, ridendo.
Mi guarda male, e spinge leggermente.
Ma data la mia resistenza da bradipo, cado all'indietro sul letto mormido.
E, come non detto, si mette a cavalcioni su di me.
"E questa tortura che mi farai sarà per cosa?"sbuffo.
"Che ho fatto ora?"continuo.
Sorride divertito, ed inizia a farmi il solletico.
Inizio a dimenarmi, ridendo.
"È INDEMONIATAAA!"urla Alex, e inizio a ridere di più.
"Genn, non riesco a respirare, per favore"riesco a sussurrare, dopo circa 2 minuti.
Toglie subito le mani dalla mia pancia, preoccupato.
"Tutto bene?"domanda, preoccupato.
Annuisco, sorridendo.
Inizio a dargli degli schiaffetti sul petto.
"Brutto stronzo, non avevo fatto niente"e continuo così sotto le sue risate.
Mi fermo, scocciata.
"Ora si che ho riso" Alessio tira fuori un pacco di riso, dal nulla, e lo guardiamo straniti.
"Che c'è? Era sul comodino"si giustifica.
Scoppio a ridere, per non so nemmeno io cosa, e Genn si alza finalmente da sopra di me, mormorando un 'Ma con che persone devo condividere l'aria'
Sospiro, cercando di riprendermi da quelle risate.
"Dai Mar, andiamo?"chiede Alex, sorridendo dolcemente alla mia coinquilina, che annuisce sorridendo.
Che coppia carina.
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"No, io non ci sto"mormoro, insicura.
"Ma come no? Daii"mi sprona.
"No, Genn!"esclamo scocciata.
Mi guarda supplichevole.
"Non andrò mai vicino a quella povera signora a chiedergli un po' di erba!"esclamo, cercando di non farmi sentire, mentre si sdraia sull'altalena che ha nel giardino.
"Io l'ho fatto il mio obbligo"borbotta, e mi prende in pieno colpo.
Sbuffo.
Muovo le mie gambe, fasciate dai leggins, verso la signora su più o meno i 70 anni.
"Salve signora"la saluto gentilmente, e mi fa un cenno, sorridendo leggermente.
"Il mio amico"indico il biondo, dietro di me.
"Voleva sapere se avevate un po' di fumo"mi guarda confusa.
"Erba.."vado sul vago, ma non capisce.
Mi trattengo dal non alzare gli occhi al cielo.
"Una canna, signora. Vuole fumare una canna!"esclamo, diretta.
Inizia ad urlare qualcosa che credo essere un dialetto.
Inizio a correre spaventata.
Merda.
Mi sta seguendo.
"CAZZO GENN CORRI! MUOVI QUEL CULO! VELOCE!"urlo.
Arrivo dentro, e dopo un po' Genn, con il fiatone.
Scoppio a ridere, esclamando 'Che scarso che sei !'
Si avvicina lentamente ed indietreggio, finendo contro il muro.
Poggia le mani ai lati della mia testa, con lo sguardo fisso sulle mie labbra.
Ci soffia sopra.
"Allora..vuoi essere la mia ragazza?"
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Whatsapp//Genn Butch
Fanfiction**[IN REVISIONE]** Da +39**********(Sblurg): Stupenda la figura di merda che hai fatto, ma mai quanto quelle tue fottute labbra. Giada, soprannominata Jade, capelli castani/biondi lunghi fino alle spalle, occhi castano scuro o verde scuro, a seconda...