punti interrogativi

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"Jade, sono a casa!"esclama Maria, entrando.
"Oddio ma..Che è successo?Perchè piangi?"domanda preoccupata, sedendosi di fronte a me, per terra.
La abbraccio forte in risposta, lasciando che le lacrime, i singhiozzi, si facciano notare.
"Chi è stato a farti questo?Genn?"domanda incazzata.
Mi stacco dall'abbraccio confortante della mia migliore amica.
"Sono un disastro, è tutta colpa mia"riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro.
"Ma che è successo?!Parla, Che c'è?!"domanda spazientita.
Per perdere lei la pazienza...
"È successo che mi sono lasciata con Ciro, ha scoperto che ho baciato Genn, più di una volta.C'è che Gennaro mi sta facendo impazzire, che mi ha appena detto che io rovino le persone, lui, tutto.Che lo faccio soffrire e lui non vuole, c-che.."all'inizio urlavo, poi la voce mi si è incrinata, ed ho iniziato a piangere.
Maria mi stringe ancora una volta.
Di solito mi sarei ripresa al primo abbraccio, ma non ora.
Dopo qualche minuto, riesco a riprendermi, ed inizio a parlare.
"Sono una persona di merda, Aria.
Faccio tanto la persona perfetta, giudicando le persone.
Ma io di perfetto non ho nulla.
Ho tutto ció che non merito.
Io..rimarrò sola.
Perchè io non so amare, io...Non ho un cuore.
Partendo da te, che ci sei sempre ed io non ci sono mai, finendo a Genn, che a quanto pare mi ama.
Se davvero avvessi un cuore lo amerei.
Ma non è così, io non so voler bene, figuriamoci amare.
Sono quel tipo di persona che oggi c'è, domani è un punto interrogativo.
Non so amare me stessa, figuriamoci gli altri.
Distruggo tutto ciò che mi sta attorno con un solo sguardo.
Sbaglio, sbaglio e non me ne rendo conto.
Credevo che avendo un ragazzo che mi ama, una migliore amica, e ai tempi anche una famiglia, mi facesse imparare, ma niente.
Io non ho un cuore, Ria, non ce l'ho"mi asciugo le lacrime che rigavano le mie guance.
Mi sistemo, stendendo di più le mie gambe e guardando il soffitto.
Sta per parlare, ma continuo a liberare i miei pensieri.
"Non so cos'è la felicitá, forse perchè ho provato sempre e solo sofferenza, noia.
Sono stanca, non ce la faccio più.
Mi sento come gli omosessuali, destinati ad essere discriminati, a nascondersi, ma destinati comunque ad essere così come sono.
Sono nata così, non posso farci niente.
Sai, un po' vorrei essere come loro, se stessi."faccio un mezzo sorriso, non so nemmeno perchè.
"Io non so nemmeno chi sono per davvero"restiamo in silenzio entrambe, a guardare il vuoto, a cercare di comprendere i nostri confusi pensieri.
"Lo vedi il soffitto, le pareti?"annuisce lentamente, guardandomi.
"Io mi sento come loro.
Mi sento come il soffitto, vuota, senza senso, solo un peso sulla struttura.
Mi sento come le pareti, oggi possono essere pulite, domani sporche.Oggi viola, domani nere.
È che io sono sempre un punto interrogativo.
Si può mai vivere in un'eterna domanda?"

Ma Salve!
Mi sento una real stupida, scrivo i capitoli tristi e piango da sola davanti al telefono.
Boh, riprendetemi.
Non a caso stupIDA.
No ok basta, me ne vado.
Non uccidetemi, lettrici silenziose che non parlano mai.
So che siete sempre qua.
Se mi giro puff trovo voi.
Lasciate una stellina se vi va☆
Tutto the love of the mondo,
Addio lingua inglese,
I♡

Whatsapp//Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora