Meet Louis Tomlinson

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#corretto e revisionato
**corretto e revisionato 2.0

«Camilla, mi sto annoiando! Ci vediamo si o no?» affermai attraversando Times Square con il cellulare nella mano opposta mentre discutevo con Camilla.

«Lil lo sai che sono occupata con la pianificazione del mio matrimonio» sbuffò, stanca.

«E io che faccio tutto il giorno?» agitai la mano nel tentativo di fermare un taxi.

«Se vuoi puoi venire da me, ti tiene compagnia mio fratello Louis! Anche lui non ha niente da fare» annunciò pimpante, come se avesse concluso l'affare del secolo.

«Bene, almeno io e tuo fratello ci annoieremo insieme» ridacchiai con un lieve tono sarcastico, «Ti raggiungo subito» detto ciò attaccai, comunicando poi la via di casa di Camilla al tassista.

Camilla viveva con Luke Brooks - il bello, bello, bello Luke Brooks - in una casa, che per non dire fosse costruita coi soldi, mi limito a dire incredibilmente bella.

Uscì dal taxi, pagai e la macchina subito dopo sfrecciò via verso le affollate strade della grande mela.

Mi guardai intorno circospetta notando gli alberi di ciliegio che mi contornavano.
Wow. Ogni volta mi sorprendeva la maestosità e bellezza di tutto quel verde.

Raggiunsi l'enorme portone della casa e bussai tre volte aspettando che qualcuno si degnasse - cortesemente, ad aprirmi.

Il fratello di Louis lo vedevo raramente, era sempre a spasso con i suoi amici a fare chissà cosa con chissà chi.

Camilla mi raccontava delle sue cavolate, diceva che tornava a casa con la faccia sempre distrutta e certe volte sempre ubriaco.

«E' un drogato cronico!» ripeteva Camilla, neanche sapeva cosa volesse dire cronico.

Insomma, se cercavi ''cattivo ragazzo'' su google ti appariva la foto di Louis Tomlinson.

Battei il tempo con il piede, pochi secondi dopo la porta si spalancò e fui accolta da un caloroso abbraccio da parte della mia migliore amica.

«Lil, finalmente!» sorrise a trentadue denti facendomi entrare.

Il modernismo e la classe con cui Camilla aveva arredato quel posto mi faceva sempre rimanere un po' di stucco - okay okay, ero invidiosa!

«Fuori fa freddo e i taxi si fermano ogni morte di papa, ringrazia che sono ancora viva» scherzai mentre insieme raggiungevamo il salotto.
Sul tavolo c'erano dieci tipi di torte diverse disposte per colore.

«Mmh, che delizia!» risi andando a sedermi su una poltrona accanto al fratello di Cam.

Sul divano che si trovava alla mia sinistra c'era seduto Louis, il tanto atteso Louis.
Mi chiesi cosa ci trovavano tanto di speciale in lui le ragazze che gli si struggevano dietro, certo, come negare la sua particolare bellezza ma poi, alla fine dei conti, era pur sempre il comune ragazzo dai capelli mori e gli occhi azzuri, no?

Lo osservai di sottecchi e cercai di coglierne meglio i dettagli: aveva un capellino rosso e una maglietta nera aderente che gli fasciava i muscoli.
Le gambe - come al solito - erano aperte, seduto come un barbaro.

Gli sorrisi leggermente ma lui mi degnò di una occhiataccia solo per una manciata di secondi, poi tornò a cazzeggiare sul telefono.

Mh, simpatico.

«Stavo scegliendo la torta» annunciò Camilla indicando con il capo la donna seduta sul divano vicino a lei, circondata da depliant raffiguranti torte, dolci e delizie varie.

No retreat, no surrender. (louisT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora