«Lil?» chiese strabuzzando gli occhi Zayn, guardandomi come se fossi un fantasma.
«Zayn!» esclamai poi io, gettandomi tra le sue braccia, mentre Cassie ci fissava ancora confusa.
«Voi vi conoscete?» domandò l'ultima corrugando la fronte, la ignorai deliberatamente e continuai il mio abbraccio.
Mi era mancato da morire Zayn, mi erano mancati i suoi abbracci e le sue cazzate.
«Ma che diavolo ci fai qui? Anzi, dove cazzo sei stata!» sbraitò poi, sempre con il tono divertito.
Mi staccai da lui entrando nella confraternita, c'era un pò di confusione ma non mi importò per niente dal momento che avevo il mio migliore amico davanti agli occhi.
«Ti trovo in una forma splendida!» sviai il discorso, era cambiato un sacco, i capelli erano più corti e il viso era più maturo. Portava degli accenni di barba e le labbra erano più carnose e segnate.
Mi voltai un secondo per vedere se Cassie era ancora lì ma non c'era, sicuramente era andata a cercare il suo bel fidanzatino.
«Tu sei splendida! I tuoi capelli, wow, ribelle!» scherzò scompigliandomi la pettinatura, scoppiai a ridere rimettendo a posto ciò che aveva combinato. Mi dava incredibilmente fastidio quando qualcuno giocava con i miei capelli, era snervante.
«Allora? Camilla?» domandai eccitata nel rivederla, lui si mordicchiò il labbro e «Sta dormendo, è meglio se parlate domani» mi informò. Annuì e incrociai le braccia.
«Vabbè, io vado a salutare altri amici, è stato fantastico rivederti» mi riabbracciò il moro, ricambiai e lo lasciai andare con un sorriso.
Incrociai le braccia guardandomi intorno, mi sentivo così a disagio che mi veniva voglia di sotterrarmi e restarmene sola in quel buco.
Decisi di dirigermi verso la cucina, un pò di vodka mi avrebbe sciolta. Sul tavolo stavano due ragazzi a mangiarsi, letteralmente, le loro bocche si stavano davvero impegnando molto. Feci una faccia schifata e afferrai la prima bottiglia che mi capitò a tiro: sect.
Rollai gli occhi evitando quei gemiti al mio fianco e aprì la bottiglia, e prima di poter prendere il primo goccio, «Non lo farei se fossi in te» squillò la voce tremendamente sensuale di Louis. Quasi non mi soffocai, mi voltai velocemente verso di lui e corrugai la fronte.
«Scusa?» chiesi.
«Quando bevi poi fai cose di cui poi potresti pentirtene» spiegò, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Allora sorrisi leggermente, anche se in quel preciso momento avrei semplicemente voluto morire, e «Tutto quello che ho fatto quando ero ubriaca non me ne sono pentita, mai» sussurrai, mentre lo oltrepassavo. Sentivo i brividi in tutto il corpo, e credo lui abbia capito a cosa si riferiva la mia frase.
Uscì in giardino nascondendomi sotto ad un albero, inspirai l'aria fresca di quella notte e finalmente mi imbottì di alcool, cercando di dimenticare tutta la merda che mi circondava.
Ben un ora e trentaquattro minuti dopo, ero bella che andata. Mentre mi dirigevo verso la confraternita di Louis ero caduta pressoché tre volte e la musica, che già prima la trovavo alta, ora mi stava letteralmente sfondando i timpani. I ragazzi sono diventati più fastidiosi di prima e forse erano pure aumentati, o è l'alcool? Bha.
Gettai a terra la bottiglia che avevo preso prima fregandomene del fatto che probabilmente avevo ferito qualcuno e mi soffermai davanti alle scale, volsi lo sguardo in salotto e trovai Louis che parlava con la sua amabilissima ragazza, appena si accorse di me decisi di salire le scale. Andai verso destra raggiungendo la camera di Louis chiudendomi dentro, mi buttai a pancia in su sul suo letto e prima di poter sospirare lui era già entrato.
«Lil, sei ubriaca?» sbuffò, chiudendo la camera a chiave.
Mi rimisi seduta e ridacchiai, «Ma Tomlinson, non posso farlo ora, con la tua ragazza al piano di sotto per di più!» scherzai, sul fatto che ora eravamo soli e chiusi in una stanza.
«Ma dopo tutto siamo abituati, o no?» beffeggiai riferendomi alla notte di Natale.
Scosse il capo portandosi una mano tra i capelli, sembrava turbato e scosso, ma sopratutto stava esitando.
«Vattene, Lil» sembrò implorarmi. «Perchè sei ritornata? Io stavo così bene senza di te, avevo una ragazza perfetta e la scuola andava alla grande, sembrava di vivere in un film» deglutì, il mio sorrisino svanì immediatamente e abbassai lo sguardo.
«Io ti voglio Louis» ammisi, «Ti voglio più di qualsiasi altra cosa» mi alzai barcollando un pò, i suoi occhi sembravano urlare pietà. Come se lo stessi indebolendo, perchè dopo tutto quello che avevamo passato insieme non poteva semplicemente decidere di ignorarmi. Perchè non poteva, prima o poi le nostre strade si sarebbero incrociate comunque. Lui non poteva ignorarmi e andare avanti ora che ero qua, c'era qualcosa che lo bloccava. Ma cosa?
«Io amo Cassie, la amo da morire» indietreggiò, lo raggiunsi e appoggiai le mani sul suo petto, «Ti amo» sussurrai sul punto di piangere. Perchè la voglia di lui era così forte che mi dava il voltastomaco, mi sentivo male senza di lui, sarei diventata pazza.
Avevo bisogno del suo sapore più di ogni altra cosa al mondo, avevo bisogno che chiudesse gli occhi e mi amasse così come io amavo, tremendamente, lui.
«Lil, basta» provò a staccare le mie mani dal suo petto, ma le allacciai intorno al suo collo fiondandomi sul suo viso. Si divincolò andando a sbattere contro la porta, «Basta» mugugnò.
«Non respingermi, ti prego» lo supplicai afferrandogli il viso tra le mani così che i nostri occhi si incontrassero.
Sembrò calmarsi un secondo, lasciandomi il tempo di spalmare le mie labbra sulle sue. Ma la sua bocca era serrata, e appena si accorse di cosa avevo fatto con un colpo secco mi allontanò da lui spalancando gli occhi.
Allora lì, in quell'istante, quando i suoi occhi mi guardarono disgustati, inorriditi, infastiditi e sorpresi, capì che era l'unica cosa che non avrei mai dovuto fare.
«Io non volevo» balbettai, trattenendo le lacrime.
«Sì invece che volevi» ribatté schietto, «Ora vattene, prima che ti cacci io» chiuse gli occhi dandomi le spalle, scattai in avanti e con una corsa veloce sparì da lì.
Ma cosa avevo fatto?
STAI LEGGENDO
No retreat, no surrender. (louisT)
Fanfiction« C'è stato un periodo della mia vita in cui ho creduto che nulla fosse più forte dell'amore. Certo, è forte, ma la sua forza è minuscola e impallidisce davanti al fuoco dell'odio. » - carlos ruiz zafòn Sto correggendo la storia e riscrivendo alcuni...