Silenzio.
Gli ultimi dieci minuti li passiamo così, in assoluto silenzio.
Quando finalmente giungiamo a destinazione Louis parcheggia davanti al Campus.
Dio, grazie.
Il Campus è suddiviso in: dormitori delle ragazze e quelli dei ragazzi in due diversi edifici, poi c'è l'enorme e spazioso edificio dedicato alle aule per i diversi corsi (porca puttana assomiglia più ad un castello molto antico che ad Università).
Scendo dall'auto percorrendo il giardino e andiamo verso i dormitori dei ragazzi che distano pochi minuti dalla scuola.
Sono come dei piccoli palazzi suddivisi in tante enormi camere da condividere.
Prima di raggiungere la stanza di Zayn vari ragazzi fermano Louis per chiacchiere o saluti, oppure delle ragazze per chiedergli se passa da loro dopo. E lui ad ogni ragazza fa un cenno, un sorriso e cito testualmente: ''Assicurati di avere delle lenzuola da ricambio, perchè dopo di me ti serviranno".
E' disgustoso.
In ogni caso arriviamo davanti alla stanza del moro e tocca a Camilla bussare, sentiamo dei passi e poco dopo appare il moro in tutta la sua perfezione. Insomma, è sempre solo il mio migliore amico ma devo ammettere che è di una bellezza disarmante.
«Ehi! Ma che ci fate qua?» chiede abbracciando prima Camilla e poi me, invece a Louis da il solito saluto pugno-spalla.
«Volevamo venirti a salutare» mento.
Sapevo che Jason voleva tornare ai dormitori dato che mancava poco all'inizio delle lezioni e io mi sarei dovuta trasferire tra un pò e avevo intenzione di chiedergli scusa sperando che possa riprendermi (onestamente ne dubito, ma tentar non nuoce, no?).
«Che carini» dice divertito.
«Era una loro idea» sbuffa Louis entrando in camera e gettandosi sul letto del suo migliore amico.
Faccio un giro della stanza: ci sono vestiti e pacchetti di patatine ovunque e Louis sembra non dare fastidio.
Maschi - penso dando un occhiata fuori dalla finestra sperando di adocchiare Jason.
«Sentite ragazzi, io vado. Ho delle commissioni da fare» mento dirigendomi all'uscita, do un abbraccio a Zayn come saluto e prima che qualcuno possa dire qualcosa sono già fuori.
Vado al piano di sotto, è pieno di ragazzi e sembra che ci sia una festa mattutina.
Mi guardo intorno in cerca di Jason, dato che non lo vedo da nessuna parte mi dirigo in cucina. Acchiappo un bicchiere con dentro della limonata e la butto giù.
«Lil?»
Quasi non mi soffoco all'udire di quella voce e mi giro velocemente.
E' Charlotte.
Cosa diavolo ci fa Charlotte qua?
«Ehi» dico confusa.
«Che ci fai alla Columbia?» chiede incrociando le braccia, indossa dei leggings stretti e un top lilla, la pancia è completamente fuori e si può benissimo notare il piercing che ha all'ombelico.
Orribile, su di lei.
Insomma, siamo a Gennaio, come fa a non morire dal freddo?
«Io frequento la Columbia, cioè, non ancora» dico gettando il bicchiere di plastica nella spazzatura.
«Oh. Ho visto l'auto di Louis davanti al Campus, suppongo che siate insieme. Puoi dirmi dove posso trovarlo?» chiede fingendo un sorriso gentile.
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No retreat, no surrender. (louisT)
Fanfic« C'è stato un periodo della mia vita in cui ho creduto che nulla fosse più forte dell'amore. Certo, è forte, ma la sua forza è minuscola e impallidisce davanti al fuoco dell'odio. » - carlos ruiz zafòn Sto correggendo la storia e riscrivendo alcuni...