"Take the keys to my heart and just drive"

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Dopo venti minuti di viaggio raggiungiamo il centro di New York, parcheggia davanti ad una piazza enorme con al centro una fontana. Ammetto di non aver mai visto questo posto, la gente è seduta intorno alla fontana a leggere dei libri, a parlare, a baciarsi, a ridere. Tutti sembrano così felici e spensierati, ma la gente ha sempre dei segreti da nascondere. C'è una coppietta felice, nell'angolo della fontana, a leggere un libro insieme. Forse lei lo tradisce, forse lui è gay, forse lei è lesbica, forse uno dei due ha una malattia terminale e la tiene nascosta.
«Mi hai portato qui perchè..?» corrugo la fronte uscendo dall'auto, Louis sbuffa e mi afferra dal polso e mi tira con se. Oggi mi sento tanto un giocattolino che viene scarrozzato ovunque.
«Certe volte parli così tanto che vorrei ficcarti un calzino in bocca» proferisce Louis, spalanco gli occhi divertita dalla sua affermazione e mi fingo offesa.
«Carino» proferisco. «Davvero molto carino» continuo sarcastica.
Louis rotea gli occhi e mi fa sedere sui bordi della fontana accanto a lui, rimaniamo vari secondi in silenzio a fissare la gente camminare davanti a noi. 
«E' molto divertente, voglio dire, è interessante il modo in cui quel vecchietto» indico un uomo anziano lontano da noi che cerca di ignorare la mogliettina arrabbiata. «si finge interessato, dovrei coglierne ogni dettaglio. Sai cosa? Posso scriverlo sulla mia agenda così la prossima volta che mi chiederai del sesso io saprò come fingere di essere letteralmente disin-» non riesco a finire che Louis mi copre la bocca con la sua mano destra e con la sinistra da dietro mi tira dentro la fontana.
Non ci posso credere! E' uno stronzo! 
L'acqua non è molto alta ma dato che sono caduta di schiena mi ritrovo la maglietta, i capelli e i pantaloni completamente bagnati.
«Brutto stronzo!» affermo cercando di rialzarmi, l'acqua mi fa scivolare diverse volte ma alla terza riesco ad uscire. Louis si è allontanato da me e se la sta spassando da matti.
La gente intorno a noi non sembra attirata dal momento che è New York e non è la prima volta che dei ragazzi si gettano nella fontana.
«Te l'ho detto che parlavi troppo» mi prende in giro.
Ripeto, qualcuno lo picchi! 
Prendo un sospiro e mi tolgo le scarpe da cui esce dell'acqua, Louis sembra svenire dalle risate. Potrei ammazzarlo da un momento all'altro e infatti, non ci penso due volte a lanciargli una scarpa.
Lo colgo di sorpresa e infatti essa va a finire proprio contro la spalla del moro.
«Questo non vale! Sei scorretta!» afferma acchiappando la scarpa letteralmente bagnata, inarco le sopracciglia e «Scorretta? Ne vuoi davvero parlare, Louis?» chiedo indicandomi. Si mordicchia le labbra e «Hai ragione, sono stato più geniale di te» scrolla le spalle.
Non gli do tempo di dire altro e comincio a correre verso di lui, grazie a dio non è molto lontano e prima che mi scappi via gli afferro un pezzetto di maglietta che si strappa leggermente.
Mi getto sulle sue spalle e comincio a tirargli i capelli intanto che lui prova a tirarmi giù.
«Se mi prendo una tosse micidiale sarà colpa tua, brutto stupido!» urlo, le risate di Louis riecheggiano nelle mie orecchie e mi beo per un secondo di quel meraviglioso suono.
«Almeno avrò una scusa per starti lontano» scherza, gli do un colpo di gomito sulla spalla e «Ouch» borbotta ridendo.
Me la deve pagare e allora mi viene una magnifica e geniale idea. Scendo dalle spalle di Louis e mi dirigo velocemente verso la fontana con un finto broncio. Mi siedo e comincio a pulire al meglio le mie scarpe. Sento lo sguardo curioso di Louis addosso, sta valutando se sto scherzando oppure se sono seria.
Nel giro di pochi secondi è davanti a me con le braccia conserte «Io stavo solo scherzando. Pensavo che-» si blocca. Sospira e continua. «Non pensavo la prendessi così sul serio, scusami» si mette accanto a me il più vicino possibile pronto a darmi un bacio sulla guancia.
Appena le sue labbra toccano la mia pelle mi giro e lo getto in acqua, penso di averla vinta ma mi afferra dal polso e mi porta affondo con lui. Ancora, cazzo! Ma sono proprio sfigata allora.
Mi metto seduta e «Tomlinson, tu sei la mia rovina» borbotto togliendomi i capelli bagnati dalla fronte. Louis sghignazza e mi da un veloce buffetto sulla guancia. 
«Almeno ora avremo la tosse insieme» scrolla le spalle.
Scuoto il capo e gli schizzo l'acqua in faccia, Louis strabuzza gli occhi e per vendicarsi mi viene addosso facendomi quasi cadere di nuovo di schiena in acqua così mi tengo con le mani.
Il moro mi mordicchia il collo strofinandoci poi sopra il naso, me lo scrollo poi di dosso e gli stampo un bacio veloce prima di alzarmi e uscire definitivamente dalla fontana assieme a Louis.
«Beh, ci siamo fatti una doccia» dice divertito, lo guardo per almeno due secondi e roteo gli occhi.
Ma come ci sono finita con uno come lui?

*


Dopo la nostra lotta nella fontana siamo andati al sole per asciugarci i vestiti, verso le sette e mezza erano già completamente asciutti.
Ci alziamo da sotto l'alberello che ci ha tenuto compagnia e Louis mi afferra la mano facendo incrociare le nostre dita e, come è solito fare da ormai tutta la giornata, mi tira con lui.
«Mi sento un cazzo di pupazzetto» mi lamento staccandomi da lui e incrociando le braccia. Louis corruga la fronte e cerca di riprendermi la mano ma gliela nego.
«Come cazzo ti pare, se poi ti rapiscono e io non lo so perchè non ti tenevo per mano sono tutti affari tuoi» mi minaccia sarcastico, scoppio a ridere e mi intenerisco sul fatto che voglia ''proteggermi''.
Sciolgo le braccia conserte e gli afferro la mano, si gira verso di me regalandomi un leggero sorriso fanciullesco.
New York è come sempre affollata e l'energia si sente nell'aria frizzante. 
Io e Louis attraversiamo velocemente la strada trovandoci poi davanti ad uno squallida pizzeria.
Ma è carina comunque.
Entriamo e il campanellino attaccato alla porta suona, dentro non è molto affollato quindi riusciamo facilmente a trovare un tavolo libero.
Da perfetto gentiluomo mi posta la sedia per poi mettersi davanti a me. C'è una leggera canzoncina in sottofondo e il brusio delle chiacchiere della gente rende tutto più accogliente. Mi sento bene, felice e incredibilmente in pace con me stessa.
«Cosa prendi?» mi chiede Louis risvegliandomi dai miei stessi pensieri, sta sfogliando il menù e velocemente glielo rubo da sotto il naso facendolo ridacchiare.
Scorro tra tutti i cibi deliziosi che servono e mi rallegro leggendo ''pizza''.
«Io prendo una pizza» dico. Louis sospira e riprende il menù facendo saettare i suoi occhi su e giù su tutto il menù.
«I dilemmi della vita» mormora, mi beffo di lui e dei suoi stupidi - ma divertenti - modi di esprimersi. 
Nei primi mesi ho sempre pensato che esistesse solo il lato ''cattivo'' di Louis: quello aggressivo, quello che sapeva solo prendere in giro la gente, quello che spacciava, quello che beveva dalla mattina alla sera andando a letto con tutte, quello apatico e a mio parere pure depresso. Insomma, le uniche volte che ci parlavamo era per attaccarci.
Ma ora conosco il lato vero di Louis: quello pieno di vita e dolce, quello capace di sorprenderti e di scaldarti il cuore con un sorriso, quello compassionevole e educato, quello divertente e protettivo.
«Prendo anche io una pizza» comunica alla fine. 
«Prendiamo una maxi pizza e la mangiamo insieme» propongo scrollando le spalle, annuisce e «Bella idea!» mi da il cinque.
Sorrido lievemente e appena arriva la cameriera ordiniamo la pizza e da bere. Questa volta prende della coca cola e io invece, da universitaria alla presa con la vita, mi bevo un pò di birra.
«Riuscirai poi ad arrivare al tuo dormitorio?» mi prende in giro.
«Forse sarò così ubriaca che dovrò restare da te» rispondo con un leggero goccio di malizia.
Si porta il labbro inferiore tra i denti e sento già la pelle andare a fuoco.
Nel giro di pochi minuti ci portano la pizza con le bibite, passiamo la serata a ribattere su ogni cosa, su quanti pezzi di pizza vanno ciascuno e sul fatto che può bere un pò di birra ma che io gli nego.
Paga tutto lui con i soldi dati da Emily questo pomeriggio e usciamo dal ristorantino. L'aria è più fredda del solito e mi fa rabbrividire. Louis porta un braccio intorno alle mie spalle e camminiamo così fino alla macchina. Dentro sto già meglio, appena Louis mi raggiunge sfrecciamo velocemente verso la Columbia.
Per quasi tutto il percorso ribadisce sul fatto che riesce a guidare anche sotto effetto di alcool ma lo ignoro accendendo della musica.
Parcheggia davanti alla sua confraternita e sorrido non appena scendiamo, spero vivamente che non ci sia nessuna festa ma le luci all'interno e le varie matricole nel giardino mi dicono il contrario.
«Entriamo dal retro» gli dico, annuisce e riusciamo a entrare. Sgusciamo via da tutti quei ragazzi ubriachi e saliamo al piano di sopra senza dare nell'occhio. 
Mi sbatte contro la porta della sua camera non appena ci siamo dentro, lancio le scarpe all'aria e mi catapulto sulle sue labbra vogliosa e letteralmente eccitata.
Louis mi afferra dal lato b e mi prende in braccio fino al suo letto, poi mi ci fa sdraiare sopra lasciandomi una scia di baci sul collo. Appena arrivai ai seni ancora coperti mi sfila la maglietta e mi sbarazzo dei pantaloni. Gli faccio spazio sul letto e ci mettiamo seduti. Gli tolgo la maglietta baciandogli aggressivamente il collo intanto che le sue mani esperte vagano su tutto il mio corpo.
Gli abbasso la cerniera dei pantaloni e nel giro di pochi secondi si trova in boxer.
Nel mentre si abbassa i boxer per mettersi il preservativo io mi spoglio letteralmente, afferra i polpacci e con un gesto veloce e deciso entra in me.
E' sicuramente uno dei giorni più belli che abbia mai vissuto.

Angolo autrice:
Sooo.. io trovo che questo capitolo sia dolce ewe 
Voi che ne pensate? Spero ti non avervi deluso! 
14 commenti nello scorso capitolo! Oh my god! ma quanto vi posso amare? Cioè oddiooo siete fantastiche e vi ringrazio tantissimo per seguirmi!
Allora ho visto che a molte ha colpito l'entrata di harold, eh pure a me sincermanete ahah.. mi odierete per i capitoli che verranno.... ah, ma io continuerò ad amarvi!
True love <3
Okay stop sto divagando ahaha abbiamo anche scoperto che ci sono tante "eriche"! Yuhuuu! E poi vabbè tutte avete dei nomi strafighi e io mi sento una sfigata uff cc
Vabbè daii spero che il capitolo vi sia piaciuto e vediamo se riusciamo a battere il record di 14 commenti! daidaidaidai!
Detto ciò vi lascio con la mia domanda: Che serie tv seguite e qual è la vostra preferita in assoluto? Alloraaa, io seguo un sacco di serie tv tipo Grey's anatomy, supernatural, merlin (l'amore mio aahw) reign, revenge (voi la conoscete? E' troppo bella!) american horror story (quante volte l'avrò detto? ahaha lol), castle, criminal minds, teen wolf e poi bho, probabilmente anche altre che ora non mi vengono in mente maaa la mia preferita è... bene sono indecisa tra Supernatural e Grey's Anatomy uff vabbè sto divagandomi, rispondetemi se volete, sono curiosaa di spaere di voii <3
Vi amo e vi lascio con l'anticipazione del prossimo capitolo <3333

«Ti manca, non è così?» sorrido. 
Harry storce il muso e «Tutti i minuti di tutti i giorni, non faccio altro che pensare ''se ora morissi, vorrei che fosse lei l'ultima cosa che vedo'' ma so che non accadrà» 
[..]

Louis Pov.

La libertà è un dono e ho intenzione di sfruttarlo vivendo la mia vita come cavolo mi pare senza intralci, come ad esempio le relazioni.

«Io e lei non stiamo insieme, è solo un passatempo» affermo ancora più irritato di prima.

No retreat, no surrender. (louisT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora