Paura

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CAP.14


Derek era rimasto nella stanza del ragazzo ancora qualche minuto, il suo corpo sembrava rifiutare di ricevere gli ordini che partivano dal cervello.

Quasi come se fosse costretto a stare fermo, con la testa iniziò a guardare la stanza. Si rese conto solo in quel momento quanto fosse diversa: da quando Stiles aveva tolto tutti quei poster da ragazzino?

Le pareti erano piene di fili, appunti e foto di casi al quale lavorava, sicuramente aveva iniziato a dare una mano al padre. Il suo lato investigativo era stato una delle cose che aveva notato da subito, il suo essere iperattivo lo aiutava molto a elaborare e ipotizzare mille ipotesi in un secondo.

Stiles ricordava e non l'odiava, però si proteggeva da lui.


- Sei ancora qua. –

Stiles era ritornato con un bicchiere di acqua in mano e lo aveva posato sulla scrivania. Vedere che Derek non era andato via gli aveva messo una certa agitazione, era ovvio che dopo un gesto simile i due si allontanassero per qualche giorno e non si vedessero più: era il "copione" di quei casi.

Derek lo aveva guardato negli occhi, era vero, non era andato via e non si ere nemmeno reso conto del tempo che era trascorso. Il suo corpo finalmente sembrò reagire, anche se andò verso il lato opposto rispetto a dove sarebbe dovuto andare.

Era a pochi centimetri dal corpo del ragazzo. Nessuno dei due aveva voglia di parlare. I loro occhi erano incatenati, stavano cercando qualcosa che era nascosto nelle profondità delle loro iridi che sembrava brillassero.

La mano di Derek stava per posarsi sulla guancia del giovane che in un primo momento aveva allontanato la testa, però questa volta Derek non si tirò indietro, con decisione afferrò Stiles dalla nuca e congiunse le loro labbra.

Stettero fermi per almeno un minuto, entrambi dovevano registrare quello che stava accadendo, e la scena del loro primo bacio si stava ripetendo.

I loro occhi erano chiusi, quasi stretti a diventare piccole fessure, come se stessero contenendo chissà quale segreto.

Il corpo di Stiles dapprima ghiacciato si stava sciogliendo a causa di quel fuoco che le labbra di Derek gli stavano causando.

Lo stesso era per Derek, il suo corpo non reagiva, ma si abbandonava a quello che le sue labbra stavano chiedendo in quel momento.

Le labbra del ragazzo si schiusero per rendere più profondo quel contatto che sembrava così fragile e spaventato nello stesso tempo. Non appena percepito il gesto, Derek fece il secondo passo, con la mano dietro la testa spinse il giovane verso di sé in modo da poter approfondire il bacio.

Quel contatto era frangibile, impaurito e insicuro.

Le mani del giovane si erano poggiate sul petto del lupo e stringevano debolmente la sua maglietta. La mano che Derek aveva dietro la testa era scivolata sulla guancia punteggiata di nei e l'altra era andata a stringere il fianco di Stiles.

Il bacio si era leggermente evoluto, entrambi avevano acquistato abbastanza coraggio da non staccarlo, da perdersi in esso, era puro, ma trasmetteva solo paure e insicurezze che in quel momento stavano provando.

- Che cosa voleva dire? –

Il bacio era stato interrotto per necessità d'aria, ma il contatto fisico era rimasto: i loro visi erano rimasti vicini, i loro occhi non avevano mai spezzato il contatto, per un momento anche durante il bacio li avevano aperti e quello che avevano visto lì dentro li aveva spaventati.

It's hard to forgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora