Ancora

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CAP.24

Una settimana.


Le cose stavano andando bene fra loro. Con calma proseguivano i loro incontri, si conoscevano e si aprivano ogni giorno di più, però non voleva dire che non avrebbero dovuto avere paura di quello che si stava andando a creare e a crescere fra loro due.

Derek era terrorizzato dalla profondità dei loro baci, dalle mani che vagavano fra i loro corpi e dal desiderio che scaturiva dalle carezze che si scambiavano. Non sarebbe stata solo la prima volta di Stiles, ma anche la sua. Non conosceva la reazione che quel contatto gli avrebbe causato. Se non fosse stato capace di controllare il lupo? Avrebbe potuto ferire Stiles, fargli del male, persino ucciderlo se il suo lato animale si fosse liberato.

Con questa paura si stava allontanando nuovamente dal ragazzo, almeno inconsapevolmente. Aveva iniziato a toccarlo di meno, a diminuire i loro baci e fermarsi di meno nella sua stanza, perché troppi erano stati i pensieri su loro due sul letto del ragazzo. Immagini che non finivano mai bene, ma con del sangue sulle sue mani.

Ogni notte si svegliava sudato e spaventato. Il sogno che lo tormentava era sempre lo stesso: lui che finiva con l'uccidere Stiles in un impeto di eccitazione. Per quanto cercasse di calmarsi non riusciva a non pensarci, non poteva nemmeno evitare che la loro relazione si evolvesse. Entrambi desideravano che accadesse, che facessero quel passo che li avrebbe uniti ancora di più.

Un sogno creato dalle sue paure.

Un vero e proprio incubo che un pomeriggio stava per avverarsi. Vide le sue unghie cambiare, sentì il suo corpo trasformarsi sotto le carezze e i baci del ragazzo, ascoltò il lupo ringhiare frenetico e desiderare di più di quei semplici tocchi. Veloce si staccò e con una scusa andò via dalla stanza del ragazzo.

Il sogno non era che una continuazione di quel giorno. Lui si trasformava completamente, una carezza sulla schiena nuda del giovane diventava un graffio profondo, un bacio sul collo era un morso che squarciava la gola e in poco tempo si ritrovava coperto dal sangue caldo del giovane, con il suo corpo privo di vita fra le braccia.


Per Stiles non fu difficile notare il cambiamento del lupo, gli veniva difficile capirne il motivo, la ragione per il quale lui si stesse comportando in quel modo. Lo osservava silenziosamente e non poté che vedere di nuovo riemergere il vecchio Derek, quello che si chiudeva a riccio e allontanava tutti.

Si sentiva perso, non sapeva come agire. Se non conosceva la causa, come poteva trovare una soluzione? Voleva chiederglielo, però conosceva abbastanza bene Derek da sapere che la soluzione più ovvia era anche quella più facile per peggiorare le cose. Lo stava perdendo, questo era il punto.

Lo vedeva allontanarsi, lo sentiva dalla mancanza delle carezze, dai baci che erano sempre più freddi, dal suo corpo che aveva freddo nonostante Derek fosse al suo fianco. Alla fine si ritrovò a reagire allo stesso modo. Lo allontanava anche lui. Aveva smesso di studiare a scuola per farlo a casa, si fermava dopo le lezioni per osservare gli allenamenti di Lacrosse. Aveva anche deciso di rientrare in squadra.

Nemmeno lui si rendeva conto del suo comportamento, istintivamente si stava difendendo. Si ritrovò a rivivere il periodo in cui aveva perso la memoria, quando scappava da lui e non riusciva a vedere tutto per quello che era, o meglio, per chi lui fosse realmente.


Era domenica pomeriggio e Stiles andò nel loft del lupo. Sperava che le cose andassero a migliorare, ma non fu così. Il lupo non lo guardò nemmeno negli occhi, sembrava quasi spaventato dalla sua presenza e questo dettaglio fece sorridere amaramente il giovane.

Si sentì stanco di combattere una battaglia silenziosa. Stanco di prendere colpi invisibili, stremato di dover rimarginare tagli e di doversi rialzare per poi ricadere nuovamente a terra.

- Mi dirai mai cosa ti passa per la testa? – guardò le spalle del lupo.

- Non so di cosa parli. – il moro non si girò, il suo sguardo rimase fisso sull'orizzonte oltre la finestra.

- Non mi guardi nemmeno in faccia. – la gola gli fece male.

Derek non rispose, non sapeva come giustificarsi. – sapevo che avrei sprecato del tempo venendo qui. –Stiles sospirò stanco, e senza aggiungere altro si diresse verso l'uscita. Spinse solo per qualche centimetro l'enorme porta di ferro, ma una forza maggiore la chiuse nuovamente.

Lo stava perdendo ancora una volta. Quante altre volte ancora avrebbe dovuto perderlo per la sua incapacità di aprirsi? Gli volse le spalle nuovamente. Lo aveva scacciato dalla sua vita nonostante il ragazzo fosse lì e stava cercando di capire il perché del suo atteggiamento freddo, lottava per loro.

Con quale coraggio poteva dirgli che la causa era un suo ennesimo fallimento?

- Ho perso la mia ancora. – Disse non guardandolo in faccia. Come se quella confessione gli mostrasse il vero mostro che era, come se gli rivelasse la persona miserabile che era.

Ci volle un po' prima che se ne rendesse conto. La rabbia e l'odio verso il mondo sparirono. Una nuova strada si formò davanti al suo cammino. Era completamente diversa, un passo alla volta si lasciò il vecchio percorso alle spalle.

Ogni piccola azione o emozione richiamava il lupo. Stiles era la variabile intorno a tutto il suo caos.

- Senza un'ancora non sono in grado di starti vicino. –Derek posò una mano sul volto del ragazzo. – perdo il controllo ogni volta che ci sfioriamo. Potrei ucciderti. –

Gli occhi di Stiles cercarono quelli verdi di Derek. Aveva bisogno di quel contatto visivo, necessitava di sapere che non sarebbe scappato davanti a quella difficoltà, che questa volta lui avrebbe lottato per loro. Doveva sapere che avrebbe cercato una soluzione anche a quell'ostacolo.

- Ti aspetti che scappi impaurito? – afferrò la maglia al lupo. – troppo facile, sourwolf. Questa volta sarai tu a dover lottare per noi. -

Derek lo spinse con le spalle alla porta di metallo e iniziò a divorare le sue labbra. Quell'unione mandò scosse per tutto il suo corpo. Non avrebbe mai rinunciato a quell'emozioni che un semplice bacio gli provocava, al sapore dolce del ragazzo e alla fragranza che il suo corpo emanava quando iniziava ad eccitarsi per causa sua.

Non lo avrebbe mai fatto, ma doveva. Il lupo stava prendendo il sopravvento, gli artigli e le zanne uscirono e il controllo del suo corpo stava diventando debole.

- Va via, Stiles! – la frase fu ringhiata. Derek fece un salto indietro e si ritrovò piegato a terra. – va, e aspettami! –

Stiles si spaventò per l'improvviso cambio di Derek, - si. – rispose con la voce spaventata.

Appena raggiunta la sua abitazione scese di corsa dalla macchina e prese il telefono in mano. In quel momento solo una persona poteva dargli chiarezza. Nella sua testa analizzò tutto ciò che riguardasse la parola "Ancora", però non tutti i pezzi riuscirono ad essere messi al loro posto.

- Scott? Ripetimi tutta la tua storia dell'ancora. – Stiles non rammentava esattamente come o perché, ma ricordava qualcosa su Scott che doveva cercare una nuova ancora.

- Intendi da quando ho ricevuto il morso? –il moro era confuso, però aveva imparato ad assecondare l'amico quando era agitato.

In pochi minuti aveva raccontato tutta la storia, da Allison al cambio della nuova ancora.

- Quanto hai impiegato per cercare la nuova ancora? – Domandò veloce.

- Con l'aiuto di Derek? Un paio di mesi... senza di lui avrei impiegato il doppio del tempo. –

Chiuse la chiamata con la mano che gli tremava. Aveva freddo e il suo petto gli faceva male. In quel momento capì il vero significato della parola "aspettami" detta dal lupo prima che chiudesse la porta del loft.

Non avrebbe permesso che lui affrontasse tutto quello da solo, non dopo che gli aveva detto che erano un "noi". Gli sarebbe stato vicino e lo avrebbe aspettato.

Mesi. 

It's hard to forgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora