Sogno

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CAP.8


Erano passati ormai mesi da quando Stiles aveva avuto l'incidente che gli aveva portato via la memoria, il ragazzo aveva iniziato a ricordare frammenti di quella che era stata la sua vita tempo prima, con uno strano vuoto che gli creava angoscia. Aveva avuto qualche difficoltà inizialmente ad ambientarsi ad uno stile di vita che lui non riconosceva, lentamente si era ambientato, lentamente aveva riconosciuto tutti i suoi amici e lentamente stava tornando il ragazzo che tutti avevano imparato a conoscere e ad amare.

Derek si era trovato al centro di questi sviluppi, per quanto si fosse ripetuto che le cose non si sarebbero dovute ripetere, che Stiles sarebbe stato meglio senza di lui, che era stato un bene per il ragazzo dimenticare tutto, per quanto ci avesse realmente provato, aveva fallito.

Aveva fallito perché l'umano era diventato un elemento importante della sua nuova vita, della vita che aveva conquistato dopo essere tornato un beta. Senza nemmeno accorgersene, aveva trovato un fratello in Scott, degli amici in Isaac e Stiles, anche se l'ultimo ormai si poteva definire il cugino chiassoso che c'è sempre nelle riunioni di famiglia nei giorni di festa.

Scott alla fine aveva ceduto, fra le minacce della rossa e fra i sentimenti che Stiles stava facendo rinascere nuovamente per il lupo, aveva ceduto e si era messo da parte, osservando da lontano i piccoli passi che il suo migliore amico avrebbe fatto per riavere la vecchia vita con probabili vecchie ferite, che lui avrebbe provato a lenire.

Questo era il loro rapporto, non era una banale amicizia che si presentava in casi di necessità o se qualcuno aveva voglia di divertirsi. Il loro era un legame che era nato, cresciuto e maturato negli anni, si guardavano le spalle anche senza che l'altro lo sapesse, affrontavano le loro guerre insieme senza che l'altro chiedesse aiuto.


Stiles era nel loft di Derek, era lì da qualche minuto che già si era pentito di esserci andato e cercava di trovare una scusa per tornarsene nella sua stanza che in quel momento gli sembrava il posto più sicuro al mondo. Quella strana sensazione gli sembrava anche familiare.

Derek era poggiato alla scrivania posta nel centro del loft, guardava Stiles che stava fermo davanti a lui da quasi dieci minuti chiedendosi perché fosse a casa sua.

- Stiles? Sai che prima o poi dovrai dire qualcosa? –

- Il silenzio è sottovalutato. – Rispose il giovane. Derek non commentò, sentire quella frase da Stiles era davvero qualcosa di irreale, sarebbe anche scoppiato a ridere, però per fortuna non era da lui.

- Lo so. Perché sei qua? –

- Va bene! Lo so che può sembrarti ridicolo quello che sto per domandarti, anche perché per me lo è. È davvero una cosa assurda e ridicola, dubito che le persone siano davvero capaci di fare una cosa del genere, te l'immagini? Ha! –

- Il silenzio è sottovalutato... Stiles va al punto! – Derek aveva sospirato rassegnato, quel ragazzo nervoso sarebbe stato sempre troppo iperattivo e logorroico, aveva iniziato a camminare e a parlare.

- Puoi cambiare il colore degli occhi? –

Derek aveva sgranato gli occhi sentendo quella domanda e maledisse la mente del giovane. Una persona qualunque avrebbe catalogato quell'episodio con un' "allucinazione", lui no. Lui non mollava mai, non dava nulla per scontato, indagava e andava a fondo di un qualsiasi fatto che non gli sembrava normale, era una caratteristica che aveva sempre ammirato in quel ragazzo.

- Che razza di domanda è? – Derek aveva indossato la maschera che per anni lo aveva accompagnato e che solo nell'ultimo anno aveva gettato.

- Quel giorno che eravamo nel bosco tu mi hai detto di guardarti negli occhi, mi hai alzato il viso e sono sicuro di aver visto i tuoi occhi cambiare da verdi a blu. –

It's hard to forgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora