CAP.22
Un altro giorno, un altro passaggio.Non sapeva più a quale giorno fossero, quanto ancora la sua auto sarebbe dovuta rimanere dal meccanico, ma l'unica cosa di cui fosse sicuro Stiles, era che i quindici giorni ancora non erano terminati e una leggera sicurezza si posava sul suo cuore, alleggerendo un po' l'ansia.
Entrò nella macchina sorridendo. Derek lo aveva visto uscire da scuola con quell'espressione. Era sorpreso e spaventato. Era da tanto che non vedeva quel sorriso sul suo volto, molto prima della perdita di memoria. Forse perché era la prima cosa che quel mondo ti toglieva, ma fece finta di nulla e in silenzio mise in moto l'auto per partire.
- Non me lo chiedi? – Stiles parlò per primo, come sempre.
- Cosa? – il lupo lo guardò con la coda dell'occhio, sorrideva ancora.
- Perché non smetto di sorridere. – il ragazzo si girò a guardarlo.
- Non credevo ci fosse un motivo in particolare... perché sorridi? – alla fine il lupo cedette alla curiosità, anche perché aveva capito che il ragazzo non vedeva l'ora di parlarne.
- Oggi sono passato dalla piscina, mi sono ricordato di quando ti ho salvato. – disse fiero di sé stesso.
- Potrei dire un paio di episodi in cui sono stato io a salvarti, ma non per questo me ne vado in giro sorridendo. – Derek rallentò per la fila e si girò a guardarlo.
- Lo so, ma io non ero buffo come te. –
Derek non credeva alle sue orecchie, Stiles gli aveva appena dato del buffo. – Tu eri sempre buffo! –
- Fin quando non me lo ricordo, non è vero. – Stiles si girò fintamente offeso.
Derek era divertito da quel comportamento, sentiva come se finalmente il nodo si stesse sciogliendo, come se dopo una tempesta le cose lentamente si stessero sistemando e tutto stesse riprendendo il suo corso naturale. Era quello che stava accadendo a loro due? Stavano riprendendo il corso naturale del loro rapporto?
Quasi sbuffando annoiato, Derek prese la mano di Stiles e se la portò sul cambio. Ascoltare il battito del ragazzo lo fece sorridere, gli tornò in mente un episodio di molto tempo prima, quando aveva dato un passaggio al ragazzo e il suo cuore batteva così forte da chiedersi se stesse bene, se fosse normale per un umano un battito così accelerato.
Quel ricordo ne portò altri con sé. Rivide il giorno in cui aveva scoperto i sentimenti di Stiles e di come li avesse poi ridicolizzati e di conseguenza rivide l'incidente. I sensi di colpa stavano tornando a galla, e quasi come se il ragazzo avesse percepito i pensieri del lupo, strinse maggiormente le sue dita con quelle del lupo.
Erano fermi nell'auto, i loro cuori si fermarono nello stesso istante in cui i loro occhi si posarono sulla Jeep del ragazzo parcheggiata nel vialetto. Nessuno dei due parlò. Non c'erano parole che potevano descrivere quel momento. Accadde tutto così in fretta. Non erano pronti.
Il sorriso di Stiles sparì. Avevano ancora bisogno di quei minuti rubati.
Derek si ritrovò a lasciare la mano del ragazzo per tirare il freno a mano e quel distacco in quel momento fece venire i brividi ad entrambi. Per la prima volta fu il lupo a non lasciarsi scoraggiare e, riprendendo la mano del ragazzo, lo coinvolse in un casto bacio.
- Risolveremo in altri modi. – sussurrò sulle labbra semiaperte di Stiles.
La paura di perdere tutto quello che stavano costruendo, il timore che Derek si sarebbe allontanato nuovamente, tutto sparì grazie a quel gesto ed a quelle parole. Vedere Derek che si gettava e che faceva la prima mossa aveva tranquillizzato il ragazzo. Il sorriso che aveva quando era salito in macchina tornò.
Appena rientrato in casa vide le chiavi della sua auto sopra un biglietto. Il padre gli diceva che il pezzo era arrivato in anticipo e che quella volta avrebbe chiuso un occhio sulle spese, sapeva che la colpa non era sua.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, aveva temuto il peggio!Derek era tornato al loft. Non credeva a quello che aveva detto qualche minuto prima, ma aveva percepito la sua stessa paura nel ragazzo, le sue stesse domande ed insicurezze. Aveva agito d'impulso, aveva voluto rassicurare Stiles, ma prima di tutto sè stesso.
Agire d'impulso.
Quell'azione faceva parte dei cambiamenti che il ragazzo gli stava causando?
Era nervoso per quello che aveva detto a Stiles, gli aveva fatto una rassicurazione che non era sicuro di portare a termine. Come avrebbe risolto? Che cos'avrebbe dovuto fare? Ed ecco nuovamente quella sensazione sgradevole d'incapacità, la mancanza d'aria. Il problema era diverso, aveva fatto passi enormi dall'ultima volta, credeva davvero in quelle parole pronunciate senza riflettere.
Stiles uscì da scuola, si guardò intorno nella speranza di vedere Derek, ma non c'era nessuna traccia del lupo. Aveva creduto alle sue parole, in qualche modo avrebbero risolto. Quei passaggi non sarebbero stati eterni, entrambi lo sapevano e sarebbero arrivati lo stesso a quel punto. Con un gran sospiro salutò i compagni e si diresse verso la sua Jeep, gli era mancata la sua vecchia auto.Appena mise piede in casa, corse per farsi una doccia. Era rientrato a far parte della squadra di Lacrosse, il coach era stato chiaro: solo esercizi leggeri per potersi abituare nuovamente allo sforzo fisico. A causa della fretta di uscire, però, non era riuscito a farsi la doccia a scuola.
Uscì dal bagno canticchiando una canzone che aveva sentito alla radio mentre ritornava a casa, però quasi si strozzò a metà di una strofa: Derek era seduto alla finestra a braccia conserte che aspettava pazientemente.
- Il tuo modo di risolvere è quello di uccidermi? –
Derek lo aveva ascoltato per tutto il tempo. Riusciva a sentire l'acqua infrangersi sul corpo del ragazzo, aveva ascoltato la spugna scivolare sulla pelle del giovane e lasciare scie di schiuma, aveva sentito il fuoco accendersi dentro di lui, fiamme che divamparono non appena i sui occhi si posarono sul viso arrossato per la doccia e per l'imbarazzo causato dalla sua presenza.
Tutto quel miscuglio lo portò ad agire nuovamente d'impulso. Si alzò dalla finestra e raggiunse il ragazzo, portò le mani sui suoi fianchi e lo baciò. Un bacio lento che trasmetteva la stabilità del loro rapporto, raccontava di quello che avevano passato, sofferto e sopportato, e di come finalmente potessero tirare un sospiro di sollievo.
Stiles non si era mai sentito bene come in quel momento. Incrociò le braccia intorno al collo del lupo e si perse in quel bacio che si stavano scambiando. Le mani di Derek cominciarono ad accarezzare la schiena del ragazzo, il suo corpo era ancora tiepido e profumava di talco.
I loro corpi si strinsero con l'approfondire del bacio, ognuno poteva sentire il calore dell'altro, i loro sapori si mischiarono non appena le loro lingue iniziarono ad accarezzarsi, i loro aliti portavano i suoni di ansimi e piccoli gemiti timidi.
Le loro erezioni si scontrarono un paio di volte mandando scariche di adrenalina nei loro corpi, facendo realizzare cosa stava per accadere fra di loro, dicendogli che, se fossero andati avanti, tutto si sarebbe evoluto in qualcosa di più profondo, intimo e soprattutto importante.
- Forse dovremmo rallentare. – Derek riuscì a staccarsi dalle labbra del giovane. Erano rosse e gonfie, e sapere che la causa era lui nutriva le fiamme che gli bruciavano nel petto.
- Si, forse...mi piace la tua soluzione! – Il giovane balbettò. Le sue guance erano più rosse di prima. – però non andare via, resta ancora un po'. – Stiles incatenò i sui occhi in quelli del lupo.
- Non avevo intenzione di andare via. –
Derek aveva stretto Stiles in un timido abbraccio, le loro fronti si unirono. Imbarazzati si staccarono e presero posto sul letto del ragazzo. Le loro spalle andarono a poggiarsi al muro. Nelle ore seguenti persero tempo a parlare, fin quando la chiave dello sceriffo disse loro che per quel giorno avevano finito.
- A domani. – Disse Derek posando un bacio sulla fronte di Stiles.
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It's hard to forget
Fanfic(CONCLUSA) DAL CAP.1 Da quando si era scoperto chi fosse il Darach, da quando Scott era andato via con Deucalion, da quando il padre era stato rapito da quella pazza e lui aveva dovuto accogliere l'oscurità nel suo cuore per salvarlo o semplicement...