I can't.

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«Non ho bisogno che mi imbocchi, Kat.» alza gli occhi al cielo mentre gli tengo la forchetta vicino alle labbra. È passata la seconda settimana da quando ha smesso di farsi e continua a rifiutare il cibo. Mi sento costretta a metterglielo in bocca con la forza.

«Zayn, se magari mangiassi non dovrei farlo.» affermo con tono di rimprovero e noto che lui nasconde un sorriso.

«Su, un boccone.» lo esorto avvicinando la forchetta e poggiandola quasi sulle labbra. Lui le serra ancora di più, ma posso capire che sta solo giocando. Ci sono momenti critici in cui sono sull'orlo di un esaurimento nervoso, ma stasera è abbastanza calmo e ha voglia di scherzare. È un buon segno.

«Non mi costringere a farlo.» lo avverto, alzando le sopracciglia. Lui mi guarda con furbizia e non cede, provocandomi.

«Okay te la sei cercata.» affermo e gli tappo il naso con le dita, costringendolo ad aprire la bocca per respirare. Lui non molla e trattiene una risata.

Quando ormai non ce la fa più, inizia a farmi il solletico e non riesco a trattenermi dal ridere. Inizio a muovermi freneticamente e gli lascio il naso. Mi fa male la pancia a causa delle risate e la forchetta ormai è quasi vuota in quanto ho fatto cadere tutto a terra.

«Okay, okay, mi arrendo.» dico e lui si ferma senza smettere di sorridere.

«Sei peggio di un bambino.» faccio per sgridarlo, ma sono ancora troppo divertita.

«Ho 23 anni, sei tu la bambina.» risponde e poi prende la forchetta dalle mie mani e infila un maccherone portandoselo poi in bocca.

«Ci voleva tanto?» incrocio le braccia al petto e lui alza le spalle.

«Pensa a mangiare il tuo. Riesco a vedere tutte le tue ossa.» afferma, ancora masticando.
Alzo gli occhi al cielo e inizio a mangiare insieme a lui mentre i ragazzi parlano della loro giornata a lavoro.
La mattina infatti a casa restiamo solo io e Zayn con i nostri momenti si e i nosti momenti no.
C'è stato un giorno in cui ho dovuto chiudere tutte le finestre e le porte e nascondere tutto ciò che poteva usare contro di me o sé stesso.
Era fuori di sé e ho avuto seriamente paura di aver fatto una cazzata a restare sola con lui.
Però poi, non so come, l'ho calmato ed è tutto tornato normale.

«A voi oggi, tutto bene?» ci chiede Liam ed entrambi abbiamo un boccone in bocca. Ci guardiamo un po' titubanti e poi guardiamo di nuovo Liam, annuendo.

Tralasciando che ci stavamo quasi per baciare, sì tutto bene.

Okay non è che sia stata una cosa volontaria, semplicemente Zayn aveva avuto una delle sue crisi e io per calmarlo gli avevo preso il viso tra le mani e avevo appoggiato la fronte contro la sua emanandogli il mio respiro in quanto il suo era bloccato nei polmoni. E poi è successo.
Ha alzato la testa io ero ferma e...ci siamo sfiorati.
È stato un attimo, ma abbastanza da farmi diventare rossa e farmi staccare di colpo.
È stato molto imbarazzante.
Solo il pensiero mi fa attorcigliare lo stomaco.
Certo già ci siamo baciati altre volte, ma questa volta è stato tutto diverso. Io non ero costretta a farlo, lui non mi stava provocando e non ce lo aspettavamo nessuno di tutti e due.

«Sicuri?» alza un sopracciglio Liam.

«Sì, Lee.» sbuffa Zayn dopo aver ingogliato il boccone.

Dopo cena ci sediamo tutti sul divano a vedere un po' di Tv, ma Zayn ancora non sopporta molto la luce forte che emana la televisione, quindi dopo poco va in camera e come ogni sera, io lo seguo.

«Tieni.» mi lancia una sua maglia prima di togliere quella che ha addosso e anche i jeans. Come sempre dorme in boxer, a quanto pare la regola di dover dormire vestiti insieme a me vale solo per Harry.
Mentre lui si lava i denti io preparo il mio cambio e aspetto che finisca per poi andarmi a lavare.
Quando torno dal bagno, Zayn è  già nel letto e mi sta guardando.

The Mistake [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora