capitolo 19

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Ma credi sul serio che per amare ci sia bisogno di sapere come si ama?

-Luigi Pirandello.

Drew

La mattina presto, mi sveglio di buon umore e quindi decido di tirare un po' fuori i libri. Non voglio tornare all'Università totalmente arrugginito, e quindi alle otto del mattino vado nello studio di mio padre a studiare. Picchietto nervosamente la matita sul libro, e mi viene voglia di urlare. Riesco a studiare soltanto per un'ora intera, senza pensare ad Elena e alla sua risata.
All'improvviso chido gli occhi ed è come se il suo profumo invadesse le mie narici. Respiro profondamente, come se ce l'avessi avanti, e sento qualcuno schiarirsi la gola.
« Tutto bene, Drew? » chiede mio padre.
È appoggiato allo stipite della porta, e ha lo sguardo accigliato. Mi tocco la fronte e sbadiglio.
« Sì, tutto bene. » dico, sfogliando un'altra pagina.
« Ti vedo fuori allenamento, figliolo. » afferma. Ed ecco che incomincia.
Chiudo bruscamente il libro e alzo lo sguardo, puntando i miei occhi nei suoi.
Mio padre guarda per terra e si scusa. Sa di aver appena detto una cazzata. Vado alle feste, mi scateno sempre, ma riesco comunque a portarmi avanti con lo studio.
« Tra poco viene Trevor. » annuncia, mio padre.
« A quest'ora? Papà te l'ho detto, non voglio averlo tra i piedi. » glielo ricordo per la millesima volta.
Vado nella mia stanza e butto il libro sul letto. Mi avvicino alla finestra e sposto la tenda. È una bellissima giornata soleggiata, molto meglio rispetto all'altro giorno.
Sento qualcuno suonare alla porta e mi sfugge un lamento. Il bamboccione è arrivato. La voce contenta di padre arriva dritta alle mie orecchie, mentre lo accoglie come se non lo vedesse da anni. Mi tolgo la canottiera e rimango in pantaloncini.
Scendo in cucina e tiro fuori dal frigo due uova e il bacon. Mi preparo la colazione, e in un bicchiere mi verso un po' di succo di frutta. Mentre mangiava, controllo le varie notifiche sui social. Entro su instagram, e mentre scorro giù, vedo una foto postata da Trevor. Nella foto c'è Elena e lui, sorridenti come non mai, e lui ha il braccio sulle spalle di lei. Improvvisamente mi passa la fame, ed ho voglia di lanciare il cellulare contro il muro. Scaravento la sedia a terra e vado nel salotto.
« Mi spieghi cosa cazzo è questo? » chiedo, facendogli vedere la foto.

« Un cellulare? » chiede, scherzando.

« Modera i toni, ragazzo. » tuona, mio padre.

« No, bastardo. Intendevo la foto. Cosa significa? Cerchi di farla innamorare o cosa? » lancio violentemente il telefono sul divano e lui mi guarda sbalordito. Prende il telefono nelle mani e guarda la foto.
« Papà, ti piace la foto? » chiede, mostrandogliela.
« Ma questa è Elena D'Angelo! È la mia ex alunna. » dice, sorridendo.
Prende il telefono e guarda attentamente la foto. Io e Trevor ci scambiamo occhiate furiose e papà dice che era veramente una bella ragazza e brava, e che sicuramente non gli dispiacerebbe averla come nuora, un giorno. Sentire questa frase uscire dalla bocca di mio padre, mi fa perdere la pazienza. Lancio contro il muro un vaso di vetro e digrigno i denti.
« Ti ho fatto una domanda. » dico, furibondo.
Papà si alza in piedi e mi guarda deluso. Mi mette la mano sulla spalla e mi ordina di controllarmi, altrimenti non la passerò liscia.
« Be', dimmi, fratello, tu cosa cazzo hai fatto con Amber, eh? » urla, Trevor.
Merda, di nuovo Amber.
Papà si mette tra di noi e informa entrambi che, qualsiasi problema ci sia tra di noi, di risolverlo senza mettere in mezzo Elena, o qualsiasi altra ragazza.
Ho una voglia matta di spaccargli la faccia, ma riesco a trattenermi, soltanto perché c'è mio padre.
Vado a mettermi una maglietta ed esco di casa, sbattendo la porta. Quello che ho fatto a Trevor, è stato davvero orribile, ma non voglio che faccia la stessa cosa a me e ad Elena.
Salgo in macchina e mi dirigo verso la casa di Emily. Quando arrivo, suono al citofono e le dico di scendere. Vedo i suoi capelli rossi raccolti in una treccia, e indossa un pigiamino davvero grazioso .
« Ciao. » dico, e le rivolgo un sorriso.
« Che vuoi? » chiede, sbadigliando.
« Oh, la carotina ha ancora sonno.» rido, e lei quasi mi incinerisce con lo sguardo.
Le spiego cosa succede, e, ancora per una volta, ho bisogno del suo aiuto. Le dico di non essere bravo con le cose romantiche, e che voglio invitare un'altra volta Elena fuori.
Emily storce il naso, dicendomi che forse sto correndo un po' troppo e mi fa giurare di non volerla portare a letto. Inizia ad essere fastidioso. Sono uno che se la spassa, sì, ma quando faccio sul serio, cerco almeno di impegnarmi al massimo.
« Ti ricordo che è vergine. » dice Emily, guardando il cielo.

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