capitolo 45

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«Va bene biondino, ma non gridare. » dico e gli faccio segno di starsene zitto e smetterla di giudicare le persone intorno a noi. È passata ormai circa mezz'ora, e ci siamo incontrati per caso mentre passeggiavo per le strade di New York. Lui e Dylan sono usciti "tra maschi" e quindi ci siamo fermati tutti ad un bar.

« Io non ne posso più, Jennifer non mi degna neanche di uno sguardo, ma ci credi? » gioca con il piercing che ha al labbro e cerco di non ridere.
Non sono proprio brava a dar consigli amorosi in questo momento, dato la mia situazione.

« Qualcosa avrai fatto » dice Dylan e mi lancia un'occhiata furtiva. Sorrido, perché sono contenta che almeno i nostri sguardi complici non siano cambiati.
Dylan è rimasto lo stesso bravo ragazzo che ricordavo, o almeno così pensavo. Certo, non è un angioletto o il ragazzo smielato, a volte lo è soltanto con me e probabilmente, ma almeno non è il classico Romeo o il classico bad boy. Più che altro Dylan è un misto, perché è romantico quando c'è bisogno, ma per il resto si diverte come un comune ragazzo di quasi vent'anni.
Ryan mangia tranquillamente i nachos, e Dylan e io beviamo la coca cola.

« Le ho detto solo di fare una ricerca sulla riproduzione degli ornitorinchi. » dice Ryan serio, ma appena incontra il nostro sguardo scoppia a ridere « Insomma, non pensavo la prendesse veramente così sul serio... Cioè, stavo scherzando! Che cazzo me ne frega degli ornitorinchi. » si lecca le labbra e poi scuote la testa divertito.

« E tu vorresti corteggiarla dicendole di fare ricerche sulla riproduzione degli ornitorinchi? » Dylan sta quasi soffocando dalle risate e Ryan si limita a fare spallucce.
Non conosco per niente Ryan, ma mi sembra molto divertente e impacciato a volte. Mi sembra il genere di ragazzo timido e dolce che farebbe sciogliere una ragazza soltanto con le parole.

« A te piacciono gli ornitorinchi? O preferisci gli unicorni? In realtà potrei farti conoscere Perry. » dice ad una ragazza che passa accanto al nostro tavolo, e assumo un'espressione mortificata e imbarazzata allo stesso tempo.
Posso ritirare tutto quello che ho pensato su di lui, e limitarmi solo al fatto che sia divertente e basta.
Dylan ha quasi gli occhi in lacrime e sta per cadere dalla sedia, Ryan guarda la ragazza con un sorriso malizioso, e io sono forse l'unica che si sente a disagio.
La ragazza lo guarda malissimo e non so come fa a trattenersi dal lanciargli la borsa addosso.
Si avvicina a lui, lo squadra come se lo stesse sfidando, alza la mano e sta per mollargli uno schiaffo, ma non appena la sua mano si avvicina al suo viso, Ryan gliela afferra e le sorride.

« Dovresti fare la manicure, tesoro. » le dice, senza smettere di sorridere e la ragazza diventa rossa in viso.
Non vorrei essere nei suoi panni in questo momento. Vorrei semplicemente scivolare dalla sedia, fare finta di non conoscerlo e nascondermi sotto il tavolo.

« Devi perdonarlo, lui è così...» cerco di scusarmi al posto suo, ma Ryan alza gli occhi al cielo.

« Attraente? Simpatico? Figo? » chiede  lui, aggravando la situazione.
Gli tiro un calcio da sotto il tavolo e fa una smorfia. Lascia perdere la conversazione e la ragazza se ne va.

Ho così tanti pensieri per la testa, e quello principale è Drew. Dopo il bacio, non ci siamo parlati più, anzi, non si è proprio fatto vedere.
Non so se si è pentito, o magari se gli ha fatto schifo.
Non me ne sono accorta di star fissando il bicchiere, finché Ryan non inizia a scuotermi.
Sorrido e lui assottiglia lo sguardo e si morde il labbro.

Mi alzo dalla sedia e Ryan va a pagare il conto.
Saluto entrambi e poi prendiamo strade diverse.
Mi metto a correre e noto l'ombra sul marciapiede della mia coda che si muove. Continuo a correre e per poco non inciampo per colpa di un chihuahua.
Li odio, sembrano piccoli e innocenti, in realtà io li vedo come dei piccoli diavoletti pronti a ucciderti nel sonno.

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