Ryan
Qualche ora prima..
Quando finalmente siamo in macchina, mi tolgo i guanti e, per sfortuna, devo sedermi io accanto al ragazzo perennemente in fase premestruale.
Appena mi vede accanto a lui, alza gli occhi al cielo e mi viene da ridere. Mi piace farlo uscire fuori di testa, e vederlo sbuffare.
Ho intenzione di riempirlo di domande, dato che siamo da soli. In qualche modo mi sarei sbarazzato di Dean, Bea e Dylan. Non che siano spazzatura, ma li manderò semplicemente da qualche parte a fare la coppietta felice e il terzo incomodo, forse. A meno che Dylan non voglia aggiungersi ad una cosa a tre.
Alla radio passarono la canzone di Shawn Mendes e Drew inizia a cantarla tranquillamente.
All'improvviso mi giro verso la coppietta dietro, e vedo Bea con gli occhi strabuzzati, mentre guarda Drew cantare e la sua espressione mi fa ridere.
« I know I can treat you better than he can » canticchia, ma cambio canzone.
La canzone mi piace, ma cantata da Drew, non che abbia una voce brutta, ma non va affatto bene.« Che diavolo fai? » dice e mi dà uno schiaffo sulla mano.
« Scusa se ho interrotto la tua esibizione, ma non vorrei che il piccolo Anthony nascesse con i traumi. » affermo e mi guarda in modo strano.
« Chi è Anthony? » chiede, leggermente accigliato, mentre è attento alla strada.
« Il marmocchio dentro la pancia di Bea.» dico ridendo e lui scuote la testa, ma vedo sul suo viso mezzo sorriso.
« Scusa hai scelto tu il nome di mio figlio? » chiede Bea, sorpresa, e io mi giro verso di lei.
« Su tesoro, non fare finta che non ti piaccia. Un giorno mi ringrazierai. » guardo fuori dal finestrino, sorridendo. Mi piace un sacco vedere i rami degli alberi carichi di neve. Mi piace questo posto; mi piace l'inverno.
Quando arriviamo, Drew parcheggia la macchina nel parcheggio del supermercato, e accanto ad esso c'è un negozio per bambini.
Ottimo, ora loro fanno un giro panoramico dentro il negozio così io posso parlare con Drew. Buona fortuna Dylan.
« Non sai quanto ti amo. Non potevi scegliere un posto migliore. » dico, guardando Drew.
« Tu stai male. Prendi il carrello. » eh, forse mi odia proprio.
« Bea, guarda che bel negozio! » dico e glielo indico col dito. Il suo sguardo si illumina, mentre Dean assume un'espressione da suicidio, quasi spaventata. E Dylan è quasi scioccato.
Brava bambina, Bea.
« Oddio, andiamo! » Bea tira Dean dal giubbotto e lui, controvoglia, la segue. Dylan guarda prima me e poi Drew, e scuote la testa con disapprovazione. Gli faccio cenno di andare e lui sospira, rassegnato.
Sorrido trionfante, ma mi arriva un ceffone.« Dovevi proprio? » mi chiede Drew ed entriamo nel supermercato.
« Sì, perché io e te dobbiamo parlare. » gli do una pacca sul sedere e lui si guarda intorno spaventato, e poi mi trucida con lo sguardo. Prendo la prima cosa che vedo sullo scaffale, e la metto nel carrello.
« A cosa ti servono i marshmallows? » chiede e mi becco un'occhiataccia mortale da parte sua.
« Niente, volevo ficcarmeli nel sedere, Drew. Per la cioccolata calda, ovvio! » dico sbuffando e spingo il carrello.
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Non Lasciarmi Andare
Teen FictionAll'inizio la vita di Elena non è molto diversa da quella delle ragazze della sua età. Diciott'anni e una grande voglia di godersi la vita. Elena, come ogni ragazza, sogna l'arrivo del suo principe azzurro. Solo che il principe azzurro non fa la su...