Vi avviso che questa è la prima storia che ho scritto quando mi sono iscritta su wattpad, e come qualsiasi persona senza esperienza ho commesso errori e alcune cose potrebbero sembrare incoerenti. Vi chiedo scusa, ma per il momento non ho intenzione di correggerla.Per quanto tempo continuerò a tollerare ciò che in realtà non sopporto?
Come le cazzate degli adulti. Oh, gli adulti non perdono tempo a riempire la testa dei ragazzi di cazzate stupide, una di esse è la comparsa miracolosa del principe azzurro. Perbacco! La vita non è mica una favola e non abbiamo mica cinque anni. A meno che, nella loro testa, il principe azzurro non sia un cattivo ragazzo e di azzurro abbia soltanto i boxer (ma anche no).E quindi, seduta sul davanzale, fisso le prime righe che ho scritto nel mio diario, in un momento di sfogo.
Quando si è piccoli, gli adulti tendono a riempirti la testa con favole, storielle d'amore, sottolineando alla fine di ogni storia " e vissero per sempre felici e contenti."
E poi, inconsapevolmente, stai lì ad aspettare il tuo principe azzurro per anni.Aspettarlo, forse, per un tempo indeterminato. Vai principe, fai con comodo.
Insomma, se non tollerassi ciò che non sopporto, probabilmente a quest'ora sarei rinchiusa in una prigione.
Eh già, nella mia mente ho una lunga lista di omicidi, e lo trovo abbastanza inquietante.Oh, l'istinto omicida potrebbe venirti anche quando vedi la stronza di turno che cerca di metterti al tappeto, pulendosi il didietro con la poca autostima che hai di te, mentre nella tua mente l'hai già investita tre volte, e siccome sei talmente sclerotica, continueresti a farlo.
E invece, te ne stai lì, impalata, a sorridere e ad annuire, come quando incontri una vecchietta graziosa, che incomincia a parlarti della sua vita, e tu non ne hai la minima idea di cosa far uscire fuori dalla tua bocca.
Beh, io sono la ragazza che, per non commettere un omicidio, sorride e annuisce.
O meglio, la ragazza tutta ansia e sapone.
Ci sono persone che al mondo hanno tutto: il loro castello, il loro principe, il loro lieto fine.
Certo...
E poi ci sono le ragazze come me, con un nome orribile che, personalmente, se avessi potuto, lo avrei cambiato proprio alla nascita.
A scuola mi chiamano con il cognome, " D'Angelo", perché secondo loro suona "figo", e così tutti finiscono per chiedermi che origini abbia.
Ogni volta è la stessa storia: loro fanno domande e io rispondo.
La domanda più frequente è: Da dove vieni?
E la seconda: Mi dici qualcosa nella tua lingua?
Una cosa abbastanza ripetitiva e noiosa. Una volta, un mio compagno mi ha detto: "Come si dice "Come stai?", nella tua lingua?" così, ormai esasperata dalle solite domande, gli ho detto "fanculo". Penso che ancora oggi chieda alle ragazze come stanno, senza sapere invece di starle mandando a quel paese.E io, sono ormai da quasi diciott'anni sul fantastico pianeta Terra, solitamente popolato da persone con un criceto che lotta per sopravvivere nelle loro teste vuote .
Se avessi saputo che all'età di otto anni mi sarei trasferita, probabilmente mi sarei nascosta dentro lo sgabuzzino per il resto della mia vita, e magari sarei finita magicamente a Narnia.A volte è brutto avere impressa nella mente la scena in cui mia madre ci comunica la sua scelta. Certo, l'America è il sogno di tutti, ma se fosse rimasta qui, dubito che saremmo morti di fame. Qualcosa si trova sempre, giusto?
E invece, a mia madre è venuta la brillante idea di puntare il più lontano possibile. Forse era davvero disperata a quei tempi.In ogni caso, oggi penso sia la scelta migliore, perché proprio un anno dopo la sua partenza, ci siamo trasferiti tutti. Inizialmente doveva essere una semplice vacanza, ma poi tra me e New York è stato amore a prima vista.

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Non Lasciarmi Andare
Novela JuvenilAll'inizio la vita di Elena non è molto diversa da quella delle ragazze della sua età. Diciott'anni e una grande voglia di godersi la vita. Elena, come ogni ragazza, sogna l'arrivo del suo principe azzurro. Solo che il principe azzurro non fa la su...