capitolo 31

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"E io senza mai confessarglielo, ho provato risentimento nei suoi confronti per avermi trascurato con tanta facilità."
—  Margaret Mazzantini.

È passata una settimana dal mio compleanno e finalmente inizierò il college. Ho l'ansia a mille e inizio già a farmi un sacco di paranoie.

Mi sono svegliata più presto del previsto, non riuscendo a stare calma. Io e Drew abbiamo evitato per giorni il contatto visivo, anche perché non ricordo bene quello che ho combinato al mio compleanno.
Quando mi ero svegliata soltanto in intimo, un senso di panico aveva il sopravvento. Avevo paura che mi avesse vista nuda, o che avessimo fatto qualcosa. Non gli ho chiesto niente, preferisco non saperlo. Il giorno dopo, però, Drew ha iniziato a  comportarsi in modo strano. Mi ricordo di averlo baciato, e odio me stessa per averglielo lasciato fare. Nonostante lo odi, il mio corpo non riesce a resistergli, e stargli vicino ogni volta è una specie di prova. Ogni volta che mi passa accanto, sento il mio cuore battere più forte. Ogni volta che si avvicina di più, inizio a sudare. E ogni volta che mi bacia, perdo la ragione.
A volte mangio prima, per evitare di stare con lui a tavola. Qualche giorno fa, dovevamo farci la doccia, e avevamo discusso come bambini. Alla fine me la sono fatta io per prima, anche se lui bussava alla porta del bagno ogni secondo.

Arriccio leggermente i miei capelli, decido di mettermi una camicetta bianca e un paio di jeans neri a vita alta. Decido di non esagerare con il trucco, giusto per fare una bella impressione e non sentirmi come un pesce fuori dall'acqua.

« Andiamo insieme? » chiede Drew, mentre sale nella sua macchina.
Io mi guardo intorno, leggermente spaesata, e poi abbasso lo sguardo.
« Se vuoi. » dico, con un soffio di voce e lui mi invita a salire.

« Drew, io.. » inizio a dire, ma lui picchietta le dita sul volante, segno che sia leggermente infastidito e che dovrei chiudere la bocca.
Mi manca Emily, mi manca Dylan, Bea. Chiudo gli occhi per non pensarci e mi si forma un nodo nella gola.
Inoltre, ho deciso di andare alla scuola guida, dopo averci rimuginato per settimane, sono riuscita a superare la paura.
Non sono nemmeno arrivata al college, e già non vedo l'ora di finire il primo anno. Sono una misera matricola, e odio il fatto che Drew sia all'ultimo anno. Vorrei esserlo anche io, per poi andarmene lontana da tutti e tutto.
Quando ferma la macchina nel parcheggio, prendo la mia borsa e scendo.
Un gruppo di ragazze, poco distanti da me, scherzano e non appena Drew scende dalla macchina, loro si girano verso di me, o meglio, verso di lui.
Alzo gli occhi al cielo. Devo abituarmi anche a questo?
Aspetto Drew, per farmi guidare da lui verso il college, giusto per non perdermi.
« Ciao, Drew. » una ragazza mora si fa avanti e sorride a Drew.

« Ciao, Alexis. » dice lui, indifferente.
La mora sembra rimanerci male, e mi sfugge un ghigno.

« Chi è la tua amichetta? » chiede, mentre si attorciglia in modo fastidioso una ciocca di capelli intorno al dito.
« La mia coinquilina. » afferma secco e mi mordo l'interno della guancia per non dire qualcosa di brutto. « Se ci vuoi scusare, dobbiamo andare. » dice e poi continua a camminare dritto. Passo accanto alle ragazze e le sento ridacchiare e sento dire qualche frase del genere " Sarà la  sua nuova troietta" oppure " Si stancherà di lei". Faccio finta di niente e seguo Drew a testa bassa.
Mi fa vedere più o meno l'università, e anche dove si trovano la segreteria e le aule.
Dopo pochi minuti Drew se ne va insieme ai suoi amici, e io rimango sola nel corridoio.
Mi mordicchio nervosamente il labbro, non sapendo neanche in che direzione andare.
Sento un braccio posarsi sulla mia spalla e trasalgo.

« Serve aiuto, bellezza? » sento la voce di Ryan e mi giro verso di lui di scatto.
Il primo istinto è quello di abbracciarlo senza lasciarlo più, il secondo, invece, di correre a lezione.
« Ho chimica alla prima ora, non so dove sia l'aula. » affermo, sconfitta. Lui mi accompagna e prima di sparire anche lui, mi fa l'occhiolino.
« Stai attenta, questo posto è pieno di gente marcia dentro. » mi dice serio e poi se ne va.
Vorrei dirgli che persone del genere ci sono ovunque.
Mi siedo accanto ad una ragazza e lei punta i suoi occhi verdi su di me. Mi sento decisamente fuori luogo.

Non Lasciarmi Andare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora