DAVINA: Scusa, ma chi saresti tu?
KAI: Si volta sorridendole chi saresti tu piuttosto? Si avvicina guardandola.
DAVINA: Sono la proprietaria di questa stanza. Davina Claire.
KAI: Giusto... stanze a due... ecco le valigie di chi fossero. si volta a guardare le valigie della ragazza e le indica
DAVINA: Si sono le mie. Dice usando un tono autoritario.
KAI: Scusa, non mi sono ancora presentato. Io sono Kai Parker.
DAVINA: Kai... della congrega Gemini..?
KAI: Vedo che sei informata allora. le fa un sorriso irritante, ma bello, dolce.
DAVINA: è solo una voce di passaggio. Come tutte le altre.
KAI: La guarda mentre inizia a disfare le valigie.
DAVINA: c'è una festa questa sera nella palestra della scuola. Ci verrai?
KAI: hai detto festa? Ci sarò.
Dice alzando un sopracciglio, mentre Davina lo ascolta sedendosi sul suo letto e aprendo l'armadio per scegliere cosa mettersi
KAI: già ti prepari ?
DAVINA: Certo. Non ho nulla da fare.
KAI: Beh sai potresti aiutarmi a... la guarda e nota che lo sta guardando storto ...potresti darmi qualche informazione.
DAVINA: La festa è alle 23... la palestra è su questo piano. Daranno una festa in grande.
KAI: immagino... di dove sei Davina?
DAVINA: Vengo da New Orleans. E tu?
KAI: Mystic Falls. La deliziosa, piccola, misteriosa Mystic Falls. Dove presto prenderò il mio potere per intero... di mia sorella Livs.
DAVINA: Io mi sono allontanata dalla congrega per rimanere al mio posto... tranquilla e con Marcel.
KAI: scoppia a ridere l'amore della tua vita? E dov'è?
DAVINA: è la mia figura paterna. È rimasta a New Orleans a governare la città, non poteva lasciarmi fino qui.
KAI: Mi farei due dubbi sul perché non è arrivato fino qui..
DAVINA: Cosa vorresti dire?
KAI: Beh... lo scoprirai da sola.
Sorride, scoppia a ridere prendendo dei vestiti eleganti ma sobri allo stesso tempo da indossare per la festa, e va in bagno per cambiarsi, e...
Davina rimane fregata.
Così, decide di scegliere bene un bel vestito per far fare anche buona figura a Marcel. Ci teneva molto a lui, e l'avrebbe reso fiero per quello che le aveva permesso di fare.
Sceglie un vestito, un paio di scarpe nere, con un tacco basso e aspetta che Kai esca. Non appena esce, tutto improfumato, le sorride e la saluta, ed in un attimo è già fuori dalla porta. Era davvero potente, non sarebbe servito altro potere. Ma non sapeva il motivo della sua presenza al college. Smise di pensare al ragazzo e andò in bagno a cambiarsi. Si improfumò, come fece Kai, e arrivate le 23, prese il telefono e la sua chiave e uscì, chiudendo la porta dietro di se. Arrivata alla palestra, rimase per un po' sulla soglia della porta, e poi vi entrò e si diresse verso il bancone, per sedersi su uno sgabello. Vide entrare moltissima gente, vestiti come un gran galà. Una delle grandi feste dei Mikaelson descritte da Marcel erano in corso davanti ai suoi occhi. Anche gli studenti erano vestiti molto eleganti.Vide entrare Rebeka Mikaelson avanti a se, a seguire Elijah e Klaus Mikaelson, e dietro un gruppo di studenti,molto probabilmente due di loro erano fratelli, e c'erano anche due gemelle, a sua sorpresa. Erano identiche; ma sembrava come se non si conoscessero, strano. Cambiava solo l'acconciatura dei capelli. Il viavai dei suoi pensieri fu interrotto da un barista, tutto sorridente, giovane, alto e slanciato, che le chiese cosa volesse.
DAVINA: Scusami. Guarda, dammi qualcosa a gusto tuo.
Il barista le sorrise e così fece.
C'era davvero molta gente. Lei rimase seduta per tutto il tempo sul suo sgabello. Era diventato auo dopo esserci passata qualche ora sopra.
Si mise a parlare anche con il barista, ma con gli altri studenti nulla, neanche una parola. Non era abituata a tutti ciò e a dir la verità si sentiva anche un po' a disagio. Aveva anche scoperto il nome del barista; Mason. Era un semplice umano che aveva scelto di svolgere il suo lavoro pacificamente con tutti questi esseri sovrannaturali. Mi presentò anche i due camerieri, che erano in giro di continuo. Si chiamavano Anthony e Travis. Travis era il più carino.
MASON: ti inviterei se solo non stessi qui dietro!
DAVINA: Oh, ma tranquillo, davvero!
E Mason continuava a parlarle, a chiederle tante cose, la provenienza, i suoi poteri, continuava a studiarla. Ma senza farle sentire disagio. E lei si guardava attorno. Accanto, dopo più o meno aveva anche un professore su uno sgabello intento a bere e a guardare diverse ragazze. Era Kol, Kol Mikaelson. Continuava a guardarsi attorno quando chiese a Mason un altro bicchiere.
DAVINA: Sei molto gentile a tenermi compagnia. Davvero.
MASON: Ma tranquilla, con qualcuno dovrò pure parlare. Tutti gli anni faccio amicizia con gli alunni. Purtroppo sono umano, e voglio godermi la mia vita finché posso. Sai, un tempo ero un vampiro. Dopo dieci anni chiesi la cura disperatamente. E fu così che tornai "normale".
DAVINA: Che esperienza prendere la cura!
MASON: divertente!
Mason ride e torna a servire le ordinazioni.
MARYL: Hei ,ciao! dice una ragazza molto brilla a Davina.

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GIVE 'EM HELL.
FanfictionUn nuovo college dalle sembianze di un castello a quattro piani, ospita creature di tutte le specie con il fine di aiutare tutti a migliorare i propri poteri, situato nel Nord della Virginia. Tutto è di proprietà di Esther e Mikael, rispettivamente...