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MARCEL: si sveglierà più incazzato indica Klaus la mia vita nelle mani dei Mikealson...  che bellezza... dice ironico ...non le farò mai del male!
REBEKA: si avvicina a Klaus e si inginocchia accanto a lui  scusaci Nik... dice tristemente guardandolo
KOL: Se gli spezzassimo il collo... Soffrirebbe meno secondo te? guarda la sorella e sospira

Klaus, respirava con fatica, stava lacrimando, quei ricordi facevano troppo male e anche il dolore, il sangue versato, sentiva ogni singolo dolore nel suo corpo...

REBEKA: scuote la testa non lo so sospira per poi asciugargli le lacrime
KOL: Proviamoci guarda triste il fratello scusami mormora per poi spezzargli il collo sperando di calmare le sue sofferenze
MARCEL: Mmm... sai che ti ucciderà? Guarda Kol
KOL: Lo so... E non mi interessa... Morirei per mia sorella... E per Davina. E non gli permetterò di far del male ad entrambe lo guarda

Klaus si sentì spezzare il collo, così smise di sentire il dolore e svenne del tutto. Gli cadde un'ultima lacrima, per poi iniziare a respirare normalmente...

REBEKA: sorride alle dolce parole del fratello, per poi asciugare l'ultima lacrima di Klaus dove lo mettiamo?
KOL: In camera sua... Dopo lo porteremo sul pullman... la guarda e sorride
MARCEL: ma se torniamo subito? Così non correrete alcun pericolo...
REBEKA: si alza da terra e gli alunni con chi resteranno? dice guardando Marcel
MARCEL: beh, avvisate tutti gli alunni che si torna al college.

Ora l'unica cosa a cui la mente di Niklaus poteva pensare, era la furia contro suo padre Mikael... in questo modo lui lo avrebbe ucciso...

Partiremo domani... Non possiamo lasciare tutti qua...
queste furono le ultime parole della serata di Kol. Sorrise e poi si alzò anche lui da terra. Portò in camera sua Klaus, e poi tornò indietro in spiaggia, per cercare e prendere Davina.
E la trovò lì, sola, seduta su un tronco d'albero, con le braccia incrociate strette al petto, con lo sguardo perso nel vuoto. C'era tanta musica e alta, ma in quel momento, per lui, c'era solo il silenzio, il suo mondo, e la sua lei, il suo silenzio e il nulla tutt'intorno. Solo lui e lei.
Rimase per un po' a guardarla, poi decise di avvicinarsi a lei, silenzioso, per andare a stringere tra le braccia il suo universo. Lì fu amore; un sorriso nacque sui loro volti nonostante l'accaduto.
Poi Kol prese Davina, e la portò in camera sua. Le mise una sua maglietta, e la fece addormentare accanto a lui. Sorrise, e dopo un po' si addormentò con il suo piccolo mondo tra le sue grandi braccia.

》》》》》》》》》》》

REBEKA: guarda il fratello andare via, per poi tornare a guardare Marcel ce ne andremo tutti insieme, domani, con calma.
MARCEL: annuisce baciandole la guancia
REBEKA: gli sorride hai una camera in hotel?
MARCEL: Mhh... credo di sì sorride
REBEKA: Credi? sorride
MARCEL: ehm... si, cioè ormai non ne vale più la pena ride
REBEKA: Perchè? ride
MARCEL: domani andremo via ride
REBEKA: Lo so... sorride ma ora dove passerai la notte?
MARCEL: sulla spiaggia ride
REBEKA: Vieni in camera mia,no? ride
MARCEL: Mhh... se la signorina Mikealson permette ride
REBEKA: Se te l'ho chiesto, vuol dire che te lo permetto ride per poi prenderlo per mano  su andiamo sorride per poi incamminarsi verso l'hotel
MARCEL: ride lo so dice stringendo la sua mano seguendola
REBEKA: ride, continuando a camminare guardando avanti.

Marcel seguì Rebeka con un sorriso sul viso, pensando a come sia riuscito a non dire nulla sul suo piano e sul segreto suo e di Davina, che lo informava sempre su tutto...
Arrivati, i due entrano in hotel. Si diressero verso l'ascensore, schiacciò il pulsante per chiamarlo, arrivò e vi entrano. Schiacciò il numero del piano della Camera di Rebeka, e l'ascensore salì. Arrivato al piano, si aprì e andarono verso la camera di Rebeka.
Marcel mugugnò qualcosa mentre la seguiva, raggiungendo la sua camera. Appena arrivano alla stanza, prese le chiavi, aprì la stanza e vi entrarono.

REBEKA: Marcel, chiudi la porta. dice mentre prende la valigia e inizia a sistemare la roba all'interno.
MARCEL: entra con lei e chiude la porta la prepari adesso?
REBEKA: Si, domani non ne avró voglia. sbuffa
MARCEL: perché sarai stanca?
REBEKA: La mattina non ho voglia di far nulla. sbuffa
MARCEL: ride beh credo un po' tutti...
REBEKA: Esatto ride su, mettiamoci il pigiama ride
MARCEL: pigiama? Ride
REBEKA: Si. ride e si spoglia restando in intimo per poi prendere una maglia lunga e indossarla
MARCEL: Mhh... si spoglia rimanendo in boxer e la guarda
REBEKA: Cosa guardi? ridacchia per poi mettersi a letto
MARCEL: te. ride
REBEKA: Su dormiamo, idiota ride vieni qui.
MARCEL: ride andando da lei e l'abbraccia notte 'Bekah.
REBEKA: poggia la testa sul suo petto notte Marcel. sorride e socchiude gli occhi
MARCEL: le da un bacio e stringendola si addormenta, felice di riaverla tra le sue braccia...

》》》》》》》》》》》》》》》

Esther, con suo marito, mentre gli alunni e i figli non c'erano al college, si erano concessi una vacanza. Era tornata da poco nell'albergo di Miami con Mikael quando sentì il telefono squillare, lo prese e rispose senza leggere chi fosse.
《pronto?》

《Pugnale nel cuore di chi? Kol cosa succede?》
disse allarmata e guardò Mikael che ascoltava la conversazione, e sentendo la frase di
Marcel, gli rispose:
《perché mia moglie mi tiene a bada... Effetto dell'amore》
sbuffò sorridendo.
Esther guardò Mikael facendo segno di rimanere in silenzio. 
《 tu non uccidi nessuno, tesoro》
disse al marito, per poi tornare ad ascoltare Kol.
《Rebekah è libera di amare chi le pare, Niklaus non ha il diritto di intervenire. Domani rimettetevi in viaggio e tornate a scuola, parlerò io con Niklaus da madre a figlio, fino ad allora mantenetegli il pugnale nel petto, glielo toglierò io personalmente.》
disse decisa e guardò il marito.
《ci siamo intesi Mikael?》
Gli chiese guardandolo seria, lui la guardò e sbuffò.
《ci siamo intesi Esther.》
Dopo averle risposto uscì dalla stanza e andò a fare una passeggiata...
Esther sospirò vedendo Mikael uscire.
《Kol ci sei ancora?》

《Buonanotte Kol...》
Dopo aver chiuso la chiamata, posò il telefono sul tavolo per poi raggiungere suo marito al di fuori dell'hotel.

ESTHER: Cosa succede?
MIKAEL: niente, dice sedendosi su una panchina assolutamente niente.
ESTHER: Sai che non ti credo si siede accanto dimmi tutto...
MIKAEL: Rebekah ha detto che comunque la sua famiglia gli vuole bene... Stavo pensando, io non sono la sua famiglia. Lui non è mio figlio. Tu mi hai tradito... la guarda
ESTHER: Mikael... Non riportare alla luce il passato, ti prego... sospira sei tu suo padre, tu l'hai cresciuto e amato...
MIKAEL: guarda davanti a se non sono suo padre. Non mi sento suo padre... Dimmi come posso stare calmo... Un altro uomo ti ha toccata. Hai amato un altro uomo. Stando con me... la guarda ferito una pugnalata sarebbe stata meglio. E si l'ho cresciuto ma... Lui... Lui non è mio...
ESTHER: io quando l'ho fatto non mi sentivo più amata da te, non ti ricordi Mikael? Litigavamo sempre, eravamo distanti... poi è arrivato Niklaus e guarda ora come siamo uniti come quando eravamo freschi sposati. Io ho sempre amato te Mikael, solo te, per me quella notte non significó nulla... So che ho sbagliato... Ma non volevo sospira
MIKAEL: litigavamo si... Ma che cos'è una relazione senza qualche momento di crisi?
In qualunque modo guarda sua moglie anche se ero arrabbiato, io non ti ho mai tradita Esther... Non ci ho manco pensato... la guarda non volevi.. Però lo hai fatto. comincia a camminare non farò niente a tuo figlio sottolinea il "tuo" state tranquilli tu e suo padre... va verso un'altra camera buona notte Esther. entra e chiude la porta a chiave andando a dormire
ESTHER: Il nostro rapporto era sul filo del rasoio, non capisci? Avevo una tremenda paura di perderti lo guarda con gli occhi lucidi per poi seguirlo Suo padre sei tu, Mikael... arriva davanti la porta idiota... inizia a piangere e va verso la stanza dopo e si siede sul letto...

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