«Adrien, tua madre era una portatrice di Miraculous, quello del pavone per l'esattezza. —iniziò Fu, notando subito lo sguardo scioccato del ragazzo— aveva dodici anni quando è divenuta la prescelta. È stata la più giovane a possedere un Miraculous sotto la mia carica di Grande Guardiamo ed era dotata di straordinarie capacità, sia intellettuali che fisiche. Era l'eroina perfetta. Ai tempi stavamo indagando su una società segreta che voleva rubare tutti i Miraculous per studiarli e usare i loro poteri per scopi malvagi, così diedi la collana della volpe, la spilla della farfalla, il fermaglio dell'ape e la spilla del pavone ad altri quattro ragazzi, i più adatti per padroneggiare i poteri del Miraculous assegnatogli. Le ricerche andarono avanti per anni, ed anche quando tua madre ebbe te continuò ad aiutarmi, mentre gli altri possessori lasciarono proprio quando ebbero dei figli, spaventati per la loro vita e per quella della loro famiglia, restituendomi i gioielli. Però, tua madre non si diede per vinta e, circa due anni fa, aveva scoperto che la sede principale dell'organizzazione era in un tempio di monaci tra le catene montuose dell'Himalaia e decise di partire da sola senza dirmi nulla.»
Tra i presenti ci fu silenzio, intenti ad ascoltare ogni minimo dettaglio della storia.
Solo Adrien era sconvolto e pieno di collera, serrando i pugni sotto il tavolo, e tenendo lo sguardo puntato sulla superficie piana, con le immagini di ciò che sentiva che gli scorrevano in testa come un film, mentre Marinette cercava di calmarlo, accarezzandogli il braccio.
«Se avessi saputo che era incinta non l'avrei lasciata partire.» aggiunse il Grande Guardiano più dispiaciuto che mai, chinando il capo.
«Cosa?» domandò il biondo, tornando a guardare l'anziano. «Era incinta?»
«Sì Adrien, aspettava il nostro secondo bambino. Tuo fratello.» rispose Gabriel, con le mani intrecciate davanti al viso, coprendogli la bocca.
«E perché non l'hai fermata? Sapevi di tutto questo!» esplose il ragazzo, alzandosi di scatto e battendo la mano sul tavolo.
«Sapevo che fosse incinta, ma non sapevo che fosse una portatrice. All'epoca non sapevo nemmeno cosa fosse un Miraculous.» spiegò lo stilista, non cambiando la sua espressione seria.
Adrien chinò il capo: «No... Non ci credo.» esclamò. «Che altro non mi hai detto? Quali altre bugie hai raccontato per tenermi "al sicuro"?» ringhiò un'altra volta; gli occhi gli si fecero lucidi e un groppo gli serrava la gola, impedendogli di dire altro.Erano passati due anni dalla scomparsa di sua madre e sentire parlare di lei in quel modo lo facevano sentire inutile, come se lui non fosse riuscito a proteggere lei ed il bambino che portava in grembo.
Il ragazzo si voltò, correndo verso camera sua, ignorando Marinette e Plagg che lo chiamavano.
«Vai da lui. Sono sicuro che ti ascolterà.» disse Gabriel, ad occhi bassi e voce flebile.
La ragazza annuì, correndo da Adrien, seguita dai kwami del gatto nero, che era più veloce, e quello della coccinella.
«Credevo fosse pronto ad ascoltare tutta la storia.» sospirò lo stilista, poggiandosi stancamente contro lo schienale della sedia.
Fu sorseggiò dalla tazza con espressione seria: «È appena venuto a sapere una parte di storia che collega la morte di sua madre alla sua vita attuale, è normale che sia rimasto sconvolto.»Marinette entrò in camera del biondo, vedendolo sdraiato supino sul letto, con il braccio a coprirgli il viso, mentre respirava profondamente, singhiozzando qualche volta.
La ragazza si sedette accanto a lui, aspettando che si calmasse abbastanza perché potesse risponderle, mentre i due kwami andarono verso la scrivania, non volendoli disturbare.
Marinette gli accarezzò la mano, facendolo inspirare, stringendogliela quando lui lo fece.
«Non pensavo che la mia famiglia fosse così conosciuta, oltre che nel mondo della moda, tra gli dèi quantistici.» disse Adrien, sorridendo tristemente. «Ed io che credevo che essere figlio di uno stilista avrebbe comportato una vita un po' più normale.»
«Ma tu eri stufo della tua vita da modello.» ribatté la corvina.
«Infatti sono parecchio grato di aver conosciuto Plagg.» rispose. «Ma conoscere la verità su mia madre è dura, soprattutto mentre credevo fosse morta per un incidente...» sospirò, baciando la mano della sua ragazza.Gli faceva bene parlare con qualcuno, soprattutto se quel qualcuno era Marinette.
Dopo aver scoperto che lei era Ladybug, superata la sorpresa dell'essere stato innamorato della stessa ragazza senza mai capirlo per tutto quel tempo, sentiva che il loro legame era cresciuto ed era diventato più saldo; persino durante le ronde notturne, che erano diventate principalmente corse tra i tetti di Parigi a rincorrersi, i due ridevano e scherzavano, baciandosi all'ombra di qualche camino o vicolo.
Prima, se provava soltanto a baciare la mano alla coccinella, la corvina si allontanava appena prima che la sfiorasse, facendolo rimanere dispiaciuto.
Poi conobbe meglio Marinette ed il fatto di averla aiutata con Nathanaël, anche se poi era stato "mollato", come Adrien, gli aveva permesso di avvicinarsi di più come Chat, innamorandosi di lei e diventare ciò che erano ora.
Casini a parte.
«È normale che provi tutto questo. Ti serve del tempo per accettarlo, tutto qui.» disse la ragazza, cercando di confortarlo.
«Non posso accettare il fatto che mia madre è stata uccisa perché i precedenti portatori del Miraculous della volpe e dell'ape l'hanno abbandonata. Anche lei aveva una famiglia.» disse acido, voltandosi su un fianco e dando le spalle alla corvina, sentendo gli occhi pungere di lacrime nuove.
«Ed è stata lei a voler continuare la sua missione.» rispose lei, sfiorandogli la spalla. «Non so il motivo preciso per cui ha deciso di andare fino in fondo e rischiando tutto, ma penso l'abbia fatto per te, perché se avesse sconfitto quelle persone allora tu saresti stato al sicuro.»
Adrien sospirò, sentendo le lacrime bagnargli nuovamente il viso, voltandosi verso Marinette: «Tu ed i tuoi discorsi motivanti.» ridacchiò, tirando su con il naso.
«Sempre a tua disposizione, Gattino.»Master Fu era tornato a casa da una ventina di minuti ormai e Gabriel non ne poteva più di sentire parlare dei Miraculous per quel giorno.
Lo stilista salì le scale, seguito da Nooroo, dirigendosi verso la camera di suo figlio per controllare se stesse bene, ma quando arrivò alla porta sentì le urla divertite di Marinette e Tikki, seguita da quelle di Adrien e dalle minacce di Plagg per riavere il suo pezzo di formaggio.
L'uomo stette qualche minuto ad ascoltarli, sorridendo quando sentì ridere i due ragazzi; più Marinette stava a casa loro, più la villa era allegra e movimentata.
«Maestro, cosa vuole fare ora?» chiese Nooroo, volteggiando accanto alla spalla del suo guardiano.
Lo stilista sospirò, per poi rispondere: «Riposare. Ora voglio solo riposare.»----------------------------------------------
Che bello che Gabriel fa come noi pigri: dorme!Mi raccomando, non sognare akuma che dopo mi fai un pasticcio, Farfallone...
Amyway, il nostro Adrien ha scoperto altro sulla vita della madre, ma non tutto🌚
Alla prossima :3
FrancescaAbeni
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Masque sans visage
Fanfiction•Terzo libro della serie Masked• ~ Sequel di "Amour masqué" e di "Masque tombé" ~ ----------------------------------- L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" co...