Adrien si svegliò sentendo delle persone al piano di sotto parlare.
Non erano i suoi amici poiché erano andati via all'una, poco prima che i genitori di Marinette rientrassero a casa, pensò lui, e mise a fuoco l'udito per capire chi fosse.
«Sono venuto a prendere Adrien.»
Era soltanto la voce di Nathalie.
«Nathalie?!» esclamò mettendosi a sedere di scatto facendo sobbalzare Marinette ed il kwami nero, addormentatosi tra la sua spalla ed il collo.
«Che succede?» sbadigliò la ragazza, sentendo il letto muoversi e guardando Adrien scendere il più veloce possibile dal soppalco.
«C'è Nathalie qua sotto! Dove sono i miei pantaloni?!» domandò preso dalla frustrazione, cercando dietro la chaise longue.Marinette si stropicciò gli occhi, per poi recuperare l'indumento che Adrien stava cercando, appesi alla sbarra di ferro del letto, gettandoglieli in testa.
«Non è una novità vederti in mutande per lei.» commentò Plagg con una nota acida. «Anzi, non lo è per nessuno...»
«Solo perché entra in camera mia d'estate.» puntualizzò il ragazzo saltellando su una gamba sola mentre si infilava i jeans. «Non posso farmi trovare in questo stato dai genitori di Marinette. E non sapevano nemmeno ci fossi! Ok, ora, fate tutti come se avessimo dormito separati.»
«Tu pensi che le persone siano stupide, vero?» chiese Marinette ancora semi addormentata.
«Sicuramente è stupido lui.»Adrien andò a sdraiarsi sulla chaise longue non appena finì di vestirsi, facendo finta di dormire quando la botola si aprì ed il volto di Sabine fece capolino, guardandosi attorno e sorridendo non appena notò il biondo –apparentemente– addormentato sulla chaise.
«Ciao mamma.» la salutò la corvina da sopra il suo letto, sbirciando dalle scale.
«Ciao tesoro, potresti svegliare Adrien e dire che è arrivata la signorina Nathalie a prenderlo? Intanto torno di sotto.»Dopo l'assenso della figlia, la donna tornò in salotto, chiudendo la botola.
«È scesa?» chiese impaurito il ragazzo.
«Sì, puoi alzarti.»Adrien si mise a sedere, tirando un sospiro di sollievo.
«Hai un portatore davvero stupido.» commentò con atonia Marinette, guardando il biondo stirarsi.
«Ehi, è anche il tuo ragazzo.» rispose lui allo stesso modo. «E comunque è proprio vero: Tikki si prende sempre i migliori.»
«A proposito, dov'è Tikki?»
«Sta ancora dormendo nella tua borsetta. E, più tardi, ricordale chi dovrebbe essere il gatto tra noi due.»Christian si sedette di peso sul suo comodo divano e accese la TV, asciugandosi i rivoli di acqua della doccia che scivolavano lungo la sua pelle.
L'estate era davvero insopportabile.
Fece scorrere i canali in cerca di qualcosa di interessante, fermandosi sul notiziario locale.
Da quando era diventato un eroe cercava di restare al passo con i tempi in caso fosse successo qualcosa.
Dusuu mangiava beatamente il riso soffiato che Christian aveva comprato apposta per lui, chiedendosi come avrebbe fatto ad andare in giro con quel tipo di cibo tutti i giorni senza rischiare di spargerlo per la borsa o per le tasche, scatenando così l'ira della madre.
Non c'era più stato nessun attacco da parte dei mutanti, il che era un bene, ma ciò le immagini della visione che aveva avuto quand'era da Master Fu erano ancora chiare nella sua mente.
Rabbrividendo, spense la televisione, andando a gettare nella cesta dei panni sporchi la salvietta che aveva attorno al collo.
La vibrazione del cellulare servì per distrarlo un momento da quei pensieri, leggendo il testo del messaggio.
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Masque sans visage
Fanfiction•Terzo libro della serie Masked• ~ Sequel di "Amour masqué" e di "Masque tombé" ~ ----------------------------------- L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" co...